Cari lettori, oggi condivido con voi la bella intervista che ho avuto il piacere di fare a Giorgia Simoncelli, autrice de “Il disegnatore di nuvole“, il primo appuntamento della nuova collana di Edizioni Piuma, “I Codici“, dedicata ai mondi fantastici che si muovono tra distopie, ucronie, fantascienza e steampunk.
DI COSA PARLA IL LIBRO
Un breve messaggio è l’ultima cosa che Ally Mills ha ricevuto da suo padre Grover, il più grande disegnatore di nuvole di tutta l’Inghilterra, sparito dopo essersi recato a Wilstone con la White Wings, un fantastico aerostato per disegnare nel cielo le nuvole più incredibili che si sono mai viste nei cieli di Londra!.
Quando Ally riceve la visita del segretario del Primo Ministro di sua maestà la regina Vittoria, che le chiede che fine abbiano fatto le nuvole e il loro disegnatore, capisce che il padre si trova in serio pericolo.
Da qui ha inizio per Ally e i suoi fratelli un viaggio sorprendente e ricco di colpi di scena alla ricerca dell’ultimo Disegnatore di Nuvole rimasto ancora in circolazione.
Avventura, Steam e una nota di Suspance sono gl’ingredienti di questo romanzo ambientato in una Londra vittoriana fantastica. “Il disegnatore di nuvole” è il primo appuntamento della nuova collana I CODICI, dedicata ai mondi paralelli e alle loro Distopie.
L’INTERVISTA
1) Cara Giorgia, prima di addentrarci nella storia, racconta ai lettori di LeggIndipendente come è nato questo libro e da dove hai preso spunti per strutturare la trama.
Il disegnatore di nuvole è nato più di tre anni fa quando una cara amica scrittrice, Emanuela Valentini, mi chiese di partecipare a un concorso per racconti steampunk di sua organizzazione. Io ero mamma da poco e ancora facevo a cazzotti con la stanchezza e il poco tempo da dedicare ad altro e non sono riuscita a buttare giù molto. Solo ho avuto il lampo dell’idea: poter disegnare le nuvole come fosse un vero mestiere.
L’anno dopo per un altro concorso, il trofeo Rill, ho scritto i primi due capitoli della storia ma ancora era solo un abbozzo con non più di Grover, Ally e un paio di altri personaggi. Il concorso premiava racconti e il mio non lo era. Ma l’organizzatore del premio, Alberto Panicucci, mi ha scritto che l’idea era davvero bella e che sarebbe stato giusto darle lo spazio di un romanzo.
È passato altro tempo e siamo arrivati allo scorso anno, a Laura Scaramozzino che presto uscirà in questa stessa collana con il suo romanzo Dastan e che con una generosità senza pari ha proposto il mio nome a te Virginia che cercavi autori per la collana “I Codici” ancora in embrione. Ricordo la prima chiacchierata in cui mi spiegavi cosa volevate fare con Edizioni Piuma: lo spirito del progetto, l’ambientazione, il target di pubblico, e il disegnatore è come riemerso da un angolino del cervello, ed eccoci qui.
2) Il tuo romanzo ospita molti personaggi, troviamo la protagonista Ally, i suoi fratelli, gli amici che aiutano Ally nella sua missione e i nemici che, con tutte le forze, cercano di intralciarle la strada. Avevi pensato fin dall’inizio ad un romanzo corale, oppure i personaggi secondari sono nati successivamente?
All’inizio esistevano solo Ally, Grover, Celeste e Lord Ormerod Richardson. Poi mano a mano che la storia prendeva forma ho sentito l’esigenza di aumentare i personaggi, sia quelli vicini ad Ally (e così sono venuti fuori Olive, Lucius, Duncan e Quinnie, ma anche Vergil o il Signor Taylor) che gli “antagonisti”. L’ultimo che ho immaginato è stato Samuel che poi si è rivelato un altro tassello fondamentale della vicenda.
3) Parliamo di Ally. Innanzitutto lei ha un nome molto importante che ci svela già parte della sua missione. Ci parli di questo personaggio?
Ally è stata la prima insieme a Grover a fare capolino nella mia testa. Quando tre anni fa ho avuto l’idea di qualcuno che potesse disegnare le nuvole, subito dopo ho voluto che fosse un padre e che avesse una figlia. Ally e una ragazza coraggiosa, tosta, un’alleata del cielo come dice appunto il suo nome ma allo stesso tempo una persona ostinata e gelosa di un lavoro come il disegnatore di nuvole, che nel romanzo è un mestiere prettamente maschile. Sono affezionata a lei come a molti altri personaggi del romanzo. Diciamo che è la ragazzina che avrei voluto essere: piena di coraggio e passione verso quello che vede già chiaramente come il suo futuro.
4) Che ruolo hanno i fratelli di Ally? Parlaci di Duncan che, come il padre, ad un certo punto della storia, scompare.
I fratelli sono cresciuti insieme alla storia fino a diventare fondamentali sia per lo sviluppo della trama che per la crescita di Ally.
Per prima cosa ho cercato di lavorare sul carattere e le personalità di ciascuno per accrescere il conflitto anche nella famiglia Mills, perché (chiunque abbia uno o più fratelli lo sa bene) è complicato soprattutto in casa ritagliarsi uno spazio privato in cui esprimersi liberamente. Duncan in particolare è un personaggio istintivo, quello con cui Ally si scontra di più per mantenere il suo spazio e il suo ruolo sulla White Wings, ed è proprio dopo un litigio tra i due che scompare. La sparizione segna un momento importante per la vicenda e per la crescita di entrambi i personaggi perché, quando si ritroveranno, sia Ally che Duncan saranno delle persone diverse.
5) Nel tuo romanzo si parla anche di moralità e di scegliere da che parte stare. Questo aspetto è ben visibile con il personaggio di Samuel, ci vuoi parlare di lui?
Samuel è un ragazzo semplice, pratico, un bracciante o contadino mancato che ha creduto al sogno delle nuvole e che poi è rimasto scioccato e deluso da quanto è successo al suo maestro, ucciso come gli altri disegnatori. Perciò ha voltato le spalle al cielo e quando ne ha l’occasione decide di accettare una nuova possibilità (un lavoro di prestigio e ben pagato) che gli propone Lord August. Per lui come per gli altri personaggi non mi sentirei tanto di parlare di moralità quanto semplicemente di scelte fatte in base a esigenze immediate. Samuel ha paura, ha fame, vuole dimenticare e allora sceglie la via che crede più giusta. Ma il cuore di un disegnatore non dimentica tanto facilmente le nuvole.
6) Parliamo dei “cattivi”. Come fa Ally a fronteggiare questi personaggi senza perdersi d’animo?
I cattivi in questo libro sono in realtà solo l’altro lato della medaglia. Quello che dice Lord August de Bethencourt, il responsabile delle comunicazioni ufficiali della regina Vittoria, il futuro che ritiene giusto per Londra, è in realtà il presente in cui stiamo vivendo. Ally è una ragazza coraggiosa, una sognatrice, che crede fermamente in suo padre e nel messaggio che continua a ripetere tanto da rischiare tutto per vederlo realizzato. Però anche lei ha le sue debolezze e i suoi momenti di difficoltà. C’è un punto preciso nella storia in cui vorrebbe potersi tirare indietro, vorrebbe la vita di prima. Ma questo non è possibile. E allora sono fondamentali le persone che ha intorno: i fratelli, Vergil, Sayer e tutti coloro che la aiuteranno a non perdere il coraggio.
7) I disegnatori di nuvole hanno un ruolo molto importante nella tua storia. Se dovessi
paragonarli a qualcuno della vita reale, chi sarebbero?
Senza dubbio gli artisti. L’arte in tutte le sue forme è il modo che abbiamo per ascoltare il nostro io più profondo. Che sia attraverso la musica, la poesia, un quadro, una fotografia, un film o una storia, fermarci a osservare/ascoltare è una come aprire una porta verso l’interno. Sono una storica dell’arte, ho lavorato insieme a tanti artisti e ogni volta ne sono uscita con qualcosa in più.
8) Quale è il messaggio che volevi trasmettere con questo storia?
Che i sogni sono importanti, per i bambini, i ragazzi ma anche per gli adulti.
Che dobbiamo ricordarci di credere in noi stessi e in quello che sentiamo di amare nel profondo.
È il messaggio che Grover ha lasciato a Ally nella White Wimgs e che viene ripetuto più volte all’interno della storia: Tutti hanno diritto ad alzare la testa e a sognare e siamo noi a doverlo ricordare alle persone, noi disegnatori di nuvole. Le nuvole sono come i sogni; credo che in molti da bambini ci divertivamo a dare loro una forma (io lo faccio ancora insieme a mio figlio), e l’idea che ci sia un mestiere che le disegna è un modo per dire che tutto si può fare, basta volerlo.
Spesso dimentichiamo i nostri sogni, siamo presi da mille cose, da mille messaggi/informazioni/immagini che ci arrivano da tutte le parti e così li perdiamo per strada e invece dobbiamo fermarci, e provare ad ascoltare di nuovo la nostra voce di bambino, sarà lei a dirci ciò che amiamo davvero e che ci rende unici.
L’AUTRICE
Giorgia Simoncelli è nata e vive in provincia di Roma. Laureata in storia dell’arte contemporanea all’università La Sapienza, è pubblicista dal 2012. Nel 2016 è tra i dieci vincitori del concorso letterario Ioscrittore del Gruppo Editoriale Mauri Spagnol e finalista alla terza edizione del Premio Letterario Nazionale Bukowski. Nel 2018 è finalista al concorso Odissea con l’opera fantasy “Il viaggio di Lea”. Come curatrice ha pubblicato con Gangemi Editore, Skira, L’Erma di Bretschneider, Il Cigno Galileo Galilei. Ha racconti pubblicati con Delos Digital, Edizioni della Sera, Watson e con la rivista Cose da Altri Mondi.
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