Autrice di romanzi e di saggistica, Fiori Picco debutta con la poesia e gli haiku.
IL LIBRO
Otto poemetti o storie giapponesi raccontate in haiku e caratterizzate dalle quattro stagioni: un samurai che racconta la sua triste storia d’amore; un boscaiolo che si smarrisce in un bosco abitato da spiriti; un pescatore che lascia Izu e le isole amene concedendosi un’avventura; un cuoco che prepara zuppe e ramen per monaci e clienti di passaggio… Un viaggio attraverso luoghi, tradizioni e miti del Giappone.
Con queste poche righe potremmo sintetizzare la nuova opera Neve a Kamakura- Storie in haiku della scrittrice Fiori Picco pubblicata con Fiori d’Asia Editrice e arricchita delle illustrazioni di Asia Picco Zhao.
“Mi sono avvicinata agli haiku visitando il Giappone e approcciandomi alla sua letteratura. Per definizione lo haiku è un componimento poetico nato in Giappone nel XVII° secolo; è composto da tre versi, per un totale di diciassette more o suoni sillabici, secondo lo schema 5-7-5 spiega l’autrice nella prefazione. È una poesia dai toni semplici, che trae ispirazione dalla natura e dal suo divenire nelle diverse stagioni. Caratteristica di questo genere poetico è la sintesi di pensiero e di immagine. I versi concisi lasciano spazio alla fantasia e alle suggestioni evocate. Spetta dunque al lettore lasciarsi trasportare dalle emozioni.
In questo libro, composto da due cicli stagionali e da otto storie originarie del Giappone, ho utilizzato gli haiku come strumento narrativo.
La prima parte racchiude Un samurai perde l’amore, ambientato in primavera, tra la città di Kyoto e l’antico borgo di Okawachiyama, che ho visitato nel 2018; noto anche come “Il villaggio dei forni segreti”, un tempo era località di ceramisti qualificati della corte imperiale, degli shōgun e dei signori feudali. Il clan dei Nabeshima incaricava i vasai di produrre raffinate porcellane e concedeva loro lo status di samurai. Ancora oggi Okawachiyama è un centro caratteristico che vanta una ricca e rinomata produzione di ceramiche variopinte e decorate.
La seconda storia, intitolata Un boscaiolo viene ucciso dagli spiriti degli alberi, si svolge in estate, in un bosco a Kibune, e ha come tematiche principali la tutela dell’ambiente e la natura che, violentata, si ribella all’uomo.
Un pescatore si abbandona ai piaceri carnali è un racconto autunnale pieno di simbolismi: il mare è un luogo di perdizione se ci si lascia incantare da meduse suadenti, da piovre carnose e da oiran-sirene ovvero costose prostitute che si distinguono dalle altre donne per via dei fiocchi vistosi posizionati sui petti sopra i lunghi kimono azzurrini.
Infine Una taverna dà conforto ai passanti è un ristorantino tipico dove ho avuto il piacere di pranzare. È situato accanto a un tempio e offre pasti ai monaci e ai clienti di passaggio. Ho visitato il locale con giardino in estate e l’ho immaginato in inverno, con all’ingresso la vasca di pietra colma di ghiaccio e i bonsai e gli alberi ricoperti di candida neve.
La seconda parte include Una bambina tedesca vive a Kobe agli inizi del Novecento ed è la storia vera della figlia del mercante e uomo d’affari Gottfried Thomas. Nel visitare la villa di mattoni rossi con gallo di rame in cima alla torre, nel quartiere storico di Kitano-cho a Kobe, ho provato molta nostalgia, soprattutto nel vedere i vecchi cimeli e le foto in bianco e nero della bambina bionda, dei genitori e della tata giapponese. Per le ultime tre storie mi sono lasciata ispirare dalla leggenda dell’imperatrice Jingū, sciamana e sacerdotessa dai poteri magici che, si dice, abbia conquistato la Corea, anche se la notizia non è certa, dal mito della poetessa algida Ono no Komachi, e dalle vicende di Hōjō Masako e Minamoto no Yoritomo, i Romeo e Giulietta del Giappone.
Ed è proprio la seconda strofa del loro haiku a dare il titolo a questa raccolta”.
L’AUTRICE
Fiori Picco è sinologa, scrittrice professionista, traduttrice letteraria ed editrice. Dal 2007 è autrice SIAE trilingue e dal 2011 traduce opere di autori asiatici che pubblica con la sua casa editrice Fiori d’Asia. Nel 2018 ha visitato il Giappone e ne è rimasta affascinata. Ha approfondito le sue conoscenze del mondo nipponico anche grazie all’amicizia con la scrittrice Satoko Motoyama di cui ha tradotto, curato e pubblicato il libro “La felicità secondo Sachiko”.
Autrice di romanzi e di saggistica, con questa raccolta si è approcciata alla poesia e agli haiku.
Con Fiori d’Asia Editrice ha pubblicato i romanzi “Giada Rossa- Una vita per la libertà”; “Il Circolo delle Donne Farfalla-Mugao e Bhaktu”; “Yao” e la versione in cinese “Yaowang”.
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