All’una e trenta

Autore: Isabel Ostrander

Editore: Edizioni Le Assassine

Leggendo “All’una e trenta” di Isabel Ostrander, edizioni Le Assassine, mi sono trovata catapultata nella New York d’inizio ‘900. Sono stata presa per mano e ho seguito con interesse e curiosità un’indagine su un delitto che, fino alla fine, ha saputo catturarmi e sorprendermi, senza però scoprire mai le carte. Confesso che più di una volta mi sono ritrovata a riflettere su chi potesse essere il colpevole.

LA TRAMA

La facoltosa famiglia Appleton, una delle più in vista dell’altra società newyorkese, viene sconvolta dall’assassinio del primogenito Garret. Un atroce omicidio è stato compiuto all’interno della sua casa e, a investigare al fianco della polizia, viene chiamato proprio dalla madre del defunto un detective privato: Daemon Gaunt. Nel corso della sua indagine il signor Gaunt, dai modi sempre gentili e persuasivi, porterà a galla dinamiche familiari tenute nascoste, nonché eventi passati che getteranno più ombre che luci su tutta la faccenda. 

IL DETECTIVE

Daemon Gaunt, però, non è un detective come gli altri. Essendo cieco dalla nascita, farà affidamento sui suoi sviluppatissimi sensi e su un’arte investigativa decisamente brillante. Più di una volta metterà in risalto la sua capacità di osservazione lasciando i suoi interlocutori a bocca aperta. Per tutto il romanzo delizierà il lettore con queste piccole vanità, come a far intendere che, nonostante sia cieco, riesca a vedere molte più cose degli altri.

CONCLUSIONE

Il giallo di Isabel Ostrander si legge molto piacevolmente. Chi apprezza la più conosciuta Agatha Christie, troverà in quest’autrice una degna concorrente.

(RECENSIONE DI SERENA PISANESCHI)

Chi sono

Virginia, 32 anni, editor, consulente editoriale e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità, nelle realtà editoriali indipendenti e nella potenza comunicativa degli albi illustrati.

Marco Lugli: “Quando scrivo lavoro per immagini e scene cinematografiche”

Dopo sei indagini che hanno portato il commissario Luigi Gelsomino a misurarsi con i lati più ambigui dell’animo umano, il fotografo e scrittore Marco Lugli è tornato con “Martiri delle sabbie” (Indomitus Publishing), un thriller che scava nella superficie dorata del Salento per rivelarne le crepe profonde. Qui il mistero si intreccia con l’attualità: il lavoro nero, la corruzione diffusa, l’ambientalismo spinto fino alla violenza.

Leggi di più
Loading

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *