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I classici del Novecento perdono i Diritti d’Autore: Positivo o Negativo?

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Ogni anno nuovo porta con se novità e cambiamenti, anche nel mondo dell’editoria. Quello di cui voglio parlarvi oggi ha a che fare con i grandi CLASSICI DEL NOVECENTO e IL DIRITTO D’AUTORE.

Ebbene si, pare proprio che dal primo gennaio 2019 i classici del Novecento si possano leggere liberamente perché, da questa data, perdono i diritti d’autore divenendo di dominio pubblico.

Perché accade questo? Beh, semplicemente perché scade la proroga di vent’anni del diritto d’autore approvata nel 1998 dal Congresso Americano.

MA COS’E’ IL DIRITTO D’AUTORE?

E’ il diritto che consente all’autore di poter disporre in modo esclusivo delle sue opere, di rivendicarne la paternità, di decidere se e quando pubblicarle, di opporsi ad ogni loro modificazione, di autorizzarne ogni tipo di utilizzazione e di ricevere i relativi compensi, retribuzione dovuta a chi ha creato un’opera.

A QUESTO LINK potete leggere la normativa a riguardo.

Questo cambiamento è da considerarsi positivo o negativo? Vediamolo insieme.

PRO DEL CAMBIAMENTO

Questo cambiamento produrrà delle ripercussioni nel mondo dell’editoria in quanto si potrà accedere in modo più semplice ed immediato alle opere. Devo essere onesta, non vedo situazioni positive riguardo questo avvenimento, anzi! E nel prossimo paragrafo vi spiego perché.

CONTRO DEL CAMBIAMENTO

L’accesso facilitato ed immediato del quale parlavo poco fa causa diverse situazioni spiacevoli:

– non prevede l’obbligo d’acquisto di un libro per leggerne il contenuto;
– divulgazione gratuita in rete
– rischio di plagio senza essere penalizzati dalla legge.

PLAGIO LEGALE

Voglio soffermarmi su quest’ultimo punto, per fare una riflessione più profonda e far capire anche a te che stai leggendo questo articolo, il perché del mio dispiacere a questo cambiamento.

Con la perdita del diritto d’autore, le opere degli autori novecenteschi corrono il serio pericolo di essere trascritte, riprodotte e stampate senza alcun vincolo e senza essere penalizzate dalla legge. Quello che va a crearsi è una sorta di plagio legalizzato.

QUALCHE AUTORE NOVECENTESCO

Sono molti gli autori del Novecento che vedranno le proprie opere penalizzate e bistrattate:
– Agatha Christie
– Marcel Proust
– Thomas Mann

Potrei continuare, ma credo che hai già compreso le drammatiche conseguenze.

COME SIAMO MESSI IN ITALIA?

Molte sono state le occasioni per ovviare a questa situazione, ma purtroppo conosciamo il valore che viene dato alla cultura in Italia e non è certo alto né invidiabile da altri Paesi, semmai il contrario.

Fatto sta che nulla si è fatto nel concreto per risolvere questo problema e mi trovo d’accordo con Riccardo Franco Levi, Presidente dell’AIE (Associazione Italiana Editori) il quale ha commentato “una grande occasione mancata e di sconfitta alla cultura, ancor prima che politica”.

Eh si perché se pensiamo al Web, sono molte le multinazionali colpevoli di questa situazione che ora potranno trarre solo beneficio (economico, si intende) da questo cambiamento.

Chi sono

31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

“La teoria delle briciole” di Laura Moreni, un viaggio introspettivo alla ricerca di sé

La teoria delle briciole di Laura Moreni, pubblicato nella collana Narrativa da Bertoni Editore, è un romanzo che racconta la storia di una donna di nome Claudia, con una vita apparentemente ordinaria insieme al marito Giorgio e le loro due figlie, finché non viene sconvolta dall’arrivo di un uomo misterioso di nome Mino, con cui inizia una relazione clandestina.

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