Luca Bovino
nasce a Grottaglie, il 25/01/1977, dove tutt’ora vive; come dov’è Grottaglie? Ma che scherziamo! Alcuni dicono che il cognome sia legato all’omonima città in provincia di Foggia e non al noto evangelico riscaldatore criptico, ma non ci sono prove sufficienti per smentire nessuna delle due tesi. Ad ogni modo nel logo della città di Grotta(glie) c’è un bue: vorrà pur dire qualcosa, no? Avvocato dal 2001, e dal 2021 diventato cassazionista, vincitore del premio Toga D’Onore nell’anno 2005 conferito dall’Ordine degli Avvocati di Taranto per la migliore affermazione nell’esame di abilitazione (così vi ho fatto capire dove si trova Grottaglie…). Scrive tutti gli atti legali in formato uso bollo, anche se il bollo sugli atti non serve più, ma lui è convinto che faccia ethos. Sposato, con due figlie, condivide con la sua famiglia passioni, chiacchiere e letture. Specialmente la sera, per la buona notte, con voce impostata, ama fare l’audiolibro. Ha scritto diversi saggi di interesse giuridico pubblicati a suo tempo su libri e riviste di settore e, tra l’altro, anche da periodici del Sole24Ore. Esordisce nella narrativa con “Tutta una questione di algoritmo”, con cui viene premiato con la Menzione Speciale al Premio Bukowski 2020, arrivando finalista nella cinquina del I concorso internazionale Montag 2020. Subito dopo la premiazione pubblica il suo romanzo con la Brè Edizioni, ma tra le due cose non c’è nessun collegamento, il post hoc, propter hoc è un noto errore inferenziale. Cura un blog di recensioni letterarie dalrecensore.wordpress.com ma questo non vuol dire niente, è un nome come un altro… Nei selfie fa la faccia severa perché sembra che questo aiuti a tenere lontani i molestatori telefonici che propongono contratti energetici all’ora di pranzo, l’ha letto in un libro di Woody Allen. Vi augura, buona lettura!