Oggi voglio parlarvi di un libro “particolare”. Non dico che è un libro strano e che non ho mai letto altre opere di questo genere perché mentirei, infatti “Noi due” di Giovanna Zucca mi ha ricordato molto “nel guscio” di Ian McEwan in quanto anche questa storia è ambientata in un luogo insolito: l’utero materno.
NOI DUE
In “Noi due”, la particolarità della narrazione è data dal fatto che nel “pancione” non c’è un solo bambino, ma due gemelli:
Sono identici come due gocce d’acqua, ma hanno caratteri completamente diversi. Succede, si sa, tra i gemelli. Tanto Gabriele è forte, risoluto e temerario di fronte a ogni genere di imprevisto, quanto Michele è prudente, sensibile e pieno di domande sui massimi sistemi.
Stanno sempre vicini, parlano, scherzano, litigano, come tutti i fratelli. A volte rimangono a lungo in silenzio, altre volte si interrogano sui segreti dell’universo, sfiorando verità che forse nessuno prima di loro ha mai neppure intuito. Sono creature molto speciali, soprattutto perché osservano il mondo dal più imprevedibile dei punti di vista: dalla pancia della loro mamma. Sono appena stati concepiti, infatti, ma già comunicano tra loro e possono vedere cosa succede “là fuori”, dove ancora nessuno sa della loro esistenza.
L’INIZIO
L’inizio del romanzo è molto evocativo e per questo voglio condividerlo con voi:
“Big Bang – E poi all’improvviso un’esplosione squarciò il silenzio. Una luce abbagliante rivelò il nulla e comparve un arcobaleno di colori. Fu un atto d’amore. Conteneva al suo interno un seme di violenta distruzione, ma si trattava di un atto d’amore primigenio. E dal nulla fu il tutto. Era il tempo prima del tempo. Il tempo prima della storia.”
L’AUTRICE
Devo essere onesta, nonostante Giovanna Zucca sia, con questo, al sesto libro, non conoscevo le sue opere; ho voluto recuperare e l’autrice mi ha colpito per il suo stile, la sua eleganza e la semplicità con la quale narra le sue storie.
LA STORIA
Quello di Giovanna Zucca è un meraviglioso rapporto simbiotico e profondo raccontato fin dalle sue origini, che cresce e si nutre nel più elementare dei sentimenti, l’Amore!
Quell’amore spontaneo che solo un’anima pura e innocente come quella di un bambino, per minuscolo che sia, può arrivare a provare per un suo pari e anzi a ben vedere per un altro sé stesso, un legame fortissimo che fungerà da faro per tutti i nove mesi di questo lungo viaggio, e anche dopo.
Alternando la prospettiva dei due spassosi nascituri con quella della futura mamma, Giovanna Zucca racconta con ironia, dolcezza e profondità, la più stupefacente avventura che chiunque abbia mai vissuto, risvegliando barlumi di quella primitiva misteriosa memoria che ci rende ciò che siamo.
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