Cari lettori, oggi vi parlo del romanzo di Fausto Vitaliano, “La grammatica della corsa”, edito da Laurana Editore. Forse conoscerete già Vitaliano perché è una dei più noti disegnatori di fumetti; la maggior parte dei suoi lavori sono stati realizzati per la Disney.
SINOSSI
Da quando è partito poco più che ventenne da Pressi del Lago, Martti Corvara non ha combinato un granché. A distanza di vent’anni torna per fare chiarezza sul presunto suicidio del padre. Trova ad accoglierlo i tre amici con cui ha condiviso il bagliore della giovinezza, l’attimo fugace in cui si crede di poter cambiare la storia. Nel frattempo sono diventati politici e faccendieri, corrotti e corruttori, emuli del propri padri e a loro volta padri infelici. Sullo sfondo, una spaventosa crisi economica e la chimera di poterla cavalcare facendola sempre franca. Tra rave psichedelici e giacimenti di gas, un’inchiesta su una ragazza uccisa è destinata a insabbiarsi sulle rive del Lago dei Morti. Eppure Martti, uomo senza qualità ma anche senza paura, non smette di correre e di cercare una grammatica nuova con cui dire finalmente qualcosa di sé.
RECENSIONE
Il romanzo di Fausto Vitaliano ha come sfondo il paesaggio del nord-est, distrutto dall’industrializzazione e in preda a pesanti risi economiche. In questo contesto prende vita la storia di Martti Corvara, amante della corsa che, partito all’età di vent’anni da Pressi del Lago, fa ritorno ormai quarantenne per far luce su un terribile fatto: il presunto suicidio del padre.
Una volta tornato al suo paese, Martti incontra gli amici della sua infanzia e giovinezza e li trova profondamente cambiati: politici corretti e corruttori che, percorrendo le orme dei loro padri, si ritrovano ad essere a loro volta uomini infelici e tristi.
L’aspetto che più ho amato di questo romanzo, e che non a caso è il fulcro della storia, è il riscatto del protagonista che riesce a riemergere e a “vincere” una società fallita e svuotata di valori.
Il male e la corruzione cercano di sopraffare il protagonista che però mostra grande coraggio e forza d’animo resistendo alle insidie della società moderna e trasformandosi, in un certo senso, in un eroe contemporaneo.
L’IMPORTANZA DELLA CORSA
Ad un giornalista che ha chiesto a Vitaliano, rifacendosi al romanzo, se è possibile correre contro il tempo, l’autore ha risposto così:
“Nel mio romanzo Martti prepara tabelle su tabelle nelle quali indica per quanto tempo camminare e per quanto correre, quante ripetizioni compiere, quanta strada percorrere, quanto tempo impiegare. Correre, secondo me, ha senso solo se viene definito un obiettivo. Correre per correre può essere divertente, certo, perfino rilassante, ma senza un traguardo da raggiungere rischia di diventare un esercizio sterile. Sia in ambito sportivo sia in senso metaforico.”
CONCLUSIONE
L’epilogo del romanzo è caratterizzato da un capitolo spiazzante, che lascia il lettore attonito e, per certi versi, disturbato; non a caso il capitolo si intitola “la mattanza”. Martti si domanda se suo padre si sia davvero suicidato e se una ragazza trovata morta è stata uccisa, a dispetto della versione ufficiale dei fatti. Intanto, i vecchi amici si sono trasformati in copie, se possibile, peggiori dei rispettivi padri. Tutte queste storie troveranno una loro conclusione che rimanda a situazioni reali e a noi contemporanee.
L’AUTORE
Fausto Vitaliano (Olivadi, Catanzaro, 1962) è uno degli sceneggiatori di punta di Disney Italia e in particolare del settimanale Topolino edito da Panini Comics. Ha tradotto romanzi per Rizzoli e Feltrinelli e curato alcuni volumi antologici, tra cui quello di Beppe Grillo. Ha pubblicato due saggi per ragazzi, La Repubblica a piccoli passi e La musica a piccoli passi, per Giunti, e ha scritto insieme a Michele Serra il monologo teatrale Tutti i santi giorni, prodotto dal Teatro Filodrammatici di Milano. Per Laurana ha pubblicato: Era solo una promessa, Sex Pistols, la più sincera delle truffe e Lorenzo Segreto.
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