Torno, dopo qualche mese dall’ultima volta, a parlarvi delle poesie di Gianluca Stival e lo faccio mossa da entusiasmo e felicità. Quando Gianluca Stival mi contattò in occasione della sua raccolta di poesie “Meriti del mondo ogni sua bellezza”, ci avevo visto giusto. Avevo pensato che questo ragazzo meritasse visibilità ed ora, che ho avuto il piacere di leggere questa sua nuova raccolta di poesie “Aware – tutte le poesie” mi rendo conto che avevo proprio ragione.
Aware – il pathos delle cose
Questa raccolta di poesie di chiama “Aware”, termine di origine giapponese che sta ad indicare il pathos delle cose, un sentimento di partecipazione emotiva nei confronti dell’esistenza. È la contemplazione della bellezza seguita dalla sensazione nostalgica legata al suo incessante mutamento. Non bisogna pensarla solo in negativo in quanto, al di là della tristezza che può derivare dal finire di qualcosa, si cela dietro questo concetto anche un importante insegnamento della saggezza orientale: sono proprio l’impermanenza e la transitorietà delle cose a renderle uniche e ad esaltarne la bellezza.
Temi delle poesie
Come nella prima raccolta di poesie, anche in “Aware” i temi trattati da Gianluca Stival hanno al centro l’uomo, i suoi sentimenti, le su emozioni e, più in generale, il suo atteggiamento nei confronti della vita e di ciò che essa impone di affrontare. Questo lo si percepisce sin dall’inizio, leggendo i capitoli della raccolta. “Aware”, infatti, si articola in tre capitoli: AMORE – RABBIA – INCONTRI.
Qui sotto potete trovare una poesia per ognuno di questi capitoli, quelle che più mi hanno emozionato:
ACCANTO A ME
Dicono che il cerchio prima o poi
si chiuda,
dicono che il bene torni
a chi l’ha ceduto,
dicono che il coraggio sia
di chi rischia,
e io credo che avere te,
nella mia vita,
sia il più bel miracolo di sempre.
Credo che se non ci fosse
più tempo,
io tornerei indietro per
riprenderti per mano.
Credo che se non avessi
più fiato,
io userei l’ultimo spiraglio
di voce
per dirti che ti amo.
La voce che hai quando
stai per dormire
e gli occhi che hai
appena ti svegli,
mi ricordano quanto sia
puro il mondo
e quanto sia incorrotto
il bene che mi fai.
Il conturbante profumo
che vesti
SIAMO DESTINATI
Siamo destinati a sforzarci
per non essere importanti.
Siamo destinati a sognare, credere,
sperare,
col solo fine di illuderci.
Spariscono, ti accoltellano
ma tu rimani lì e li lasci fare
senza capire che sono qui.
Immobile, ad aspettare.
A sussurrare.
Aspettare che tutto migliori,
ma è quasi un’eresia,
un sogno,
perché tu lascerai che ti accoltellino.
Ripetutamente. All’infinito.
Perché ti va.
A GIACOMO
A Giacomo,
che da quella consapevole mestizia
eri dolcemente rivestito,
che da quegli occhi così profondi
rivelavi quella curiosità quasi inibita
che voleva denudare il mondo
dalle sue effimere illusioni.
Se solo ti fosse stata consegnata
quella chiave tanto pesante
che ti avrebbe concesso di dischiudere
l’infinito che aridamente bramavi
e ardemente agognavi,
lo spessore della Sua malignità
ti sarebbe stato caro a tal punto
da contemplarla e comprenderla.
Silenziosamente.
Come quella tua inclinazione
all’appartenenza all’eterna quotidianità
di ogni angolo, d’ogni lato e d’ogni Patria.
Se solo sapessi quanto m’è altresì cara
quella tua istintiva prospettiva
sulla generatrice tanto ingiusta,
egoista
ed ipocrita.
Cara a tal punto da
immergermici.
Lo scopo delle poesie di Gianluca Stival
Vi è una consapevolezza alla base del lavoro di Gianluca Stival: la necessità di fare chiarezza e di esprimere a fondo il pensiero lirico con lo scopo di far arrivare a tutti coloro che lo leggono l’urgenza che il mondo vada raccontato da occhi nuovi, giovani, che vivono nel presente ma che sono proiettati al futuro.
“Aware” è edito in tredici paesi e anche in questo troviamo tre lingue a susseguirsi: l’italiano, il francese e il portoghese.
Le poesie di Gianluca sono una boccata d’aria fresca, hanno il sapore di bellezza ritrovata e il potere di scaldarti il cuore.
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