Bruno Desando è arrivato in libreria il 2 dicembre con “Puritia. La città dell’aria“, un romanzo che mescola fantasy e fantascienza, pubblicato da Rossini Editore nella Collana Narrativa Rossini.

La storia segue Emma, una giovane che scopre di possedere poteri sovrannaturali e di appartenere al misterioso Mondo degli Elementi. La sua avventura inizia nella città dell’aria, dove imparerà a controllare la magia e a fronteggiare le sfide che la attendono. Tra alleati preziosi, come Lana e David, e avversari temibili, come il principe Edoardo, Emma si troverà a svelare oscuri segreti di un mondo tanto affascinante quanto pericoloso.
Un viaggio epico che unisce scoperta personale, magia e conflitti, destinato a catturare l’immaginazione dei lettori.
Bruno, come è nata l’idea di scrivere questo libro?
L’idea è nata per caso. Tutto comincia in un pomeriggio primaverile, in cui avevo deciso di andare a fare una passeggiata in un luogo vicino casa mia. Un luogo sommerso completamente dalla natura. Mi piace spesso andare in questo posto perché è così rilassante e pieno di pace. E quel giorno non era da meno. Così mi siedo su una panchina e, preso un attimo il cellulare per spulciare un po’ di notizie, mi imbatto nel commento di una ragazza, fatto su un social network, che mi colpisce subito. In questo commento, infatti, la ragazza lamentava la poca assenza di libri fantasy in Italia e che ne avrebbe tanto voluto leggere uno. Al che mi viene subito un’idea. Spengo il telefono e comincio a essere catturato dai vari rumori della natura: lo sgorgare dell’acqua, il fruscìo del vento, il muoversi delle foglie, il canto degli uccelli. E sicuramente la suggestione di quei suoni, così ripetitivi e banali, e la quiete di quel posto meraviglioso hanno reso l’atmosfera ancora più interessante, facendo albergare dentro di me un modo per costruire quel mondo magico, che nel libro si ispira appunto agli elementi della natura.
Il titolo lo hai scelto tu?
Il titolo è forse stata la parte più complicata da scegliere, e devo dire che in questo ha giocato un ruolo fondamentale l’agenzia letteraria che mi ha supportato nelle varie fasi del progetto. Insieme siamo riusciti a trovare un titolo che rimandasse al significato di “puro”, appunto l’appellativo che si dà ai maghi di quest’universo, e da lì si è voluto optare per un nome un po’ particolare e interessante allo stesso tempo, ossia “Puritia”, legandolo in questo modo anche al concetto vero e proprio di magia.
Cosa significa per te vederlo pubblicato?
È un sogno che si realizza, e che arriva dopo diversi anni di lavoro. È una soddisfazione personale perché mi ha permesso di credere di nuovo in qualcosa che reputavo irraggiungibile.
Se diventasse un film, quali attori interpreterebbero i personaggi?
Sinceramente è qualcosa a cui non ho mai pensato, in realtà, ma se dovesse accadere sarebbe davvero molto interessante. Vedere qualcuno interpretare, in carne e ossa, dei personaggi che tu stesso hai creato potrebbe risultare, a mio parere, una valida idea, sia in termini di curiosità sia in termini di soddisfazione personale. E se potessi scegliere, opterei comunque per degli attori che rispecchiassero, nel modo più originale possibile, le caratteristiche di ogni personaggio, così come vengono descritti.
Prevedi un sequel?
È una saga con più libri, quindi sì, ci sarà un sequel.
In chiusura, come descriveresti il tuo stile di scrittura e cosa speri di trasmettere ai lettori?
Mi piace parlare di stile di scrittura “libero”, seppur sempre con delle linee guida che permettono al lettore di non inciampare in una lettura che vaghi senza una meta. Una lettura piacevole, scorrevole e semplice, in grado di trasmettere a chi legge un senso di pace e di leggerezza, lo stesso che mi ha aiutato a trovare l’ispirazione.
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