“Il canto dell’allodola“, di Veronica e edito da Edizioni Convalle, è uno di quei romanzi che vanno dritti al cuore e che li rimangono per tanto tempo facendoti pensare e riflettere sul tema di cui questo libro parla. Veronica affronta un argomento che, purtroppo, non ha data nè spazio e che non smette mai di farci inorridire.
Questo libro parla di pedofilia. La frase “i bambini non si toccano” la sentiamo spesso pronunciare e per questo dovrebbe essere scontata, ma non lo è perchè i bambini sono stati toccati e continueranno ad essere toccati se non si agisce fermamente per avitare che tragedie come quella raccontata in questo romanzo accadano.
La domanda posta nella prefazione di questo romanzo mi ha dato su cui riflettere, giorno e notte; un chiodo fisso che ha continuato a pungermi il pensiero, ancora adesso che sto scrivendo questa recensione:
“Cosa succede in una famiglia quando questo orrore varca la soglia della propria casa?
Quando essere genitori attenti e presenti non basta perchè è proprio nei luoghi che riteniamo
più sicuri dove, a volte, si cela il male?
Quando ci si rende conto che ciò che si pensa succeda ad altri, capita prepotentemente
nelle nostre vite sconvolgendole nella maniera più dolorosa possibile?”
Il romanzo è animato da diversi personaggi apparentemente non collegati tra loro, ma che , pagina dopo pagina, si incastrano casualmente. Tutto ha una logica, nulla accade per caso e questi incontri lo testimoniano.
I protagonisti della storia di Veronica
Il romanzo è incentrato sulle figure di Alessandro, bimbo di cinque anni, e dei suoi genitori, Azzurra e Cristiano. Oltre a loro, fanno la loro comparsa altri personaggi, tutti aventi un ruolo determinante nella storia.
Tutti i personaggi conducono vite tranquille, si direbbe normali, fino a che qualcosa non irrompe nelle loro esistenze, distruggendole per sempre.
Il tema centrale del romanzo di chiarisce esplicitamente al capitolo (anche se qualche avvisaglia viene seminata dall’autrice già nei capitoli precendenti); durante la vacanza estiva al mare Azzurra capisce che qualcosa turba il suo bambino:
“Per lei una doccia fredda e l’acuta certezza che un male oscuro e invisibile si stava insinuando
in quel piccolo corpicino, nella sua fragile psiche. Non riuscì a dirgli nulla,
se subiva passivamente il dolore fisico, quelle interiore doveva essere enorme”.
Mano a mano che si procede con la lettura si legge l’inquietudine e la sofferenzza di Azzurra e Cristiano, due genitori che vendono mutato il carattere del loro bambino e non sanno cosa sia stato a causare questa frattura.
La difficoltà e l’impotenza sono disarmanti e il lettore riesce, attraverso la scrittura chiara e decisa dell’autrice, ad immedesimarsi nei sentimenti di questi genitori.
Ben presto la motivazione del mutamento radicale di Alessandro, da bambino allegro, spensierato e chiacchierono a piccola creatura chiusa in sè stessa, triste e spaventata, si chiarisce: ha a che fare con un luogo ben preciso ed una persona in particolare.
Le citazioni più importanti
“Alessandro consceva bene quella stanza, e nelle sue preghiere aveva supplicato
di non doverci tornare mai più. Invece era proprio li che lo stava portando e non
c’era Santo che potesse aiutarlo, nonostante avesse promesso, in cambio,
di essere buono per tutta la vita”.
…
“Ciao caro, non ci eravamo neppure salutati e mi dispiaceva. Mi mancherai,
ma il tempo passa in fretta e io ti aspetto la prossima estate. Nel frattempo verrò
a trovarti anche qui, tanto perchè non ti domentichi di me. E comunque
ti sarò sempre accanto col pensiero”.
Il male oscuro che aveva ormai preso dimora nella mente del piccolo Alessandro lo stava prosciugando di ogni essenza vitale. Azzurra e Cristiano decisero quindi di portare il figlio da una psicologa, sperando che con il suo aiuto sarebbere riusciti a capire cosa spaventasse il piccolo.
La scoperta della verità
Le visite dalla psicologa portano presto a scoprire l’entità di questo male oscuro che aveva imprigionato il piccolo Alessandro. La scoperta della verità gettò Azzurra e Cristiano nella disperazione più totale. Proseguendo la lettura si scopre che l’atrocità del fatto ha radici molto profonde e lontane e che il male aveva iniziato la sua opera distruttiva molti anni prima.
Si scopre anche qual’è il filo conduttore che lega i protagonisti allo stesso disumano destino, ma si giunge anche ad un epilogo positivo.
Non posso raccontare altro, vi rovinerei il piacere della lettura, ma quello che posso dire è che questo tema è così difficile da affrontare per la sua crudeltà che scriverne, in molti casi, risulta un’impresa ardua. L’autrice, Veronica, è riuscita a narrare questo tema in maniera perfetta, attraverso una scrittura chiara, limpida, attenta che non cade mai nella volgarità e nella scurrilità.
Conclusioni
So che libri che trattano questi argomenti sono vittime della diffidenza, forse per paura di non riuscire a sopportare l’entità del male che viene raccontato. Lo capisco. Ma in questo libro l’autrice tratta il tema della pedofilia in maniera delicata, in modo da permettere a chiunque di leggerlo con relativa tranquillità. Questo è un aspetto molto interessante, perchè secondo me è giusto potersi informare su argomenti e tematiche come queste senza dover sentire lo stomaco rivoltarsi e senza doversi sentire male. Queste storie sono successe, succedono e ci si augura non succederanno in futuro, ma per realizzare questa speranzo è necessaria la conoscenza e leggere questo libro è sicuramente un modo non traumatico, ma assolutamente efficace per informarsi.
Adesso sto a 1150 grazie VIRGINIA VILLA!!!custom writing
Grazie a te per aver scritto un libro così importante. Grazie davvero!