È uscito l’atteso libro inchiesta della giornalista Francesca Ghezzani sulla situazione carceraria in Italia. Un lavoro coraggioso, documentato e profondamente umano, che getta luce su un tema troppo spesso dimenticato o ridotto a slogan: la condizione delle persone detenute e di chi lavora ogni giorno dietro le sbarre.
Per me è un vero onore segnalare questo libro, non solo perché Francesca è una collega stimata e una professionista di grande rigore, ma anche perché la conosco personalmente e so con quanta passione, sensibilità e dedizione ha portato avanti questa indagine.
Il suo sguardo non giudica, ma racconta. Ascolta, entra negli spazi più nascosti, dà voce a chi non ne ha.
Il risultato è un testo necessario — un viaggio dentro le contraddizioni del nostro sistema penitenziario, ma anche dentro la nostra società, perché il modo in cui trattiamo chi ha sbagliato dice molto di chi siamo.
Se vi interessano i diritti umani, la giustizia e le storie che fanno riflettere, questo è un libro da leggere assolutamente.
“Che valore ha la libertà? Ce lo siamo mai chiesti? E se lo è mai domandato chi oggi sta scontando una condanna dietro le sbarre un attimo prima di compiere il reato?”
Questi e mille altri quesiti hanno spinto Francesca Ghezzani, nota giornalista e conduttrice televisiva e radiofonica, a compiere attraverso le pagine di “Il silenzio dentro – Quando raccontare diventa un atto di giustizia” (Narrativa d’inchiesta – Swanbook Edizioni, in libreria dal 15 ottobre) un viaggio all’interno e intorno alle carceri italiane per raccontare, con sguardo costruttivo, le molteplici realtà che vivono dietro e oltre le sbarre.
“Non fatemi vedere i vostri palazzi ma le vostre carceri, poiché è da esse che si misura il grado di civiltà di una Nazione” affermava il padre dell’Illuminismo Voltaire secoli fa e, ancora oggi, è doveroso interrogarsi sulle condizioni delle prigioni, talvolta esempi virtuosi e più spesso alle prese con carenza di personale, sovraffollamento, casi di suicidio tra i detenuti e persino nel Corpo di Polizia Penitenziaria, con un anno 2024 che ci ha lasciato in eredità drammatici record.
Il libro intreccia testimonianze, analisi e riflessioni raccolte intervistando carcerati, ex detenuti reinseriti nella società e figure autorevoli del panorama istituzionale e associativo: esperti di criminologia e psichiatria forense, giornalisti, operatori della comunicazione, esponenti del clero e sociologi, insieme a temi come finanza e imprenditoria sociale, economia carceraria e circolare, upcycling e il rapporto tra giustizia penale e intelligenza artificiale.
Tra le voci raccolte quelle di Alessio Scandurra (Coordinatore dell’Osservatorio di Antigone sulle carceri), Monica Bizaj (Presidente di Sbarre di Zucchero APS), Enrico Sbriglia (Penitenziarista – Former dirigente generale dell’Amministrazione Penitenziaria Italiana), Claudio Bottan e Mirko Federico (Attivisti), Candida Livatino (Perito grafologo), Carmela Pace (Presidente UNICEF Italia), Don Luigi Ciotti, Pino Cantatore, Kento, Valeria Corciolani insieme a numerosi operatori che ogni giorno lavorano per un sistema penitenziario che metta in pratica quanto previsto dall’Art. 27 della Costituzione.
Alla fine del suo viaggio Francesca Ghezzani forse ha trovato risposte che cercava, ma sicuramente si è trovata a porsi altre domande.
“L’idea di questo libro è nata tempo fa, ma ha trovato piena conferma dopo la mia visita, nel 2023, a una Casa di Reclusione nelle vesti di giornalista. Da allora mi sono chiesta, senza cedere alla retorica del buonismo e consapevole che non tutti sono pronti o disposti a cambiare, cosa serva davvero perché la giustizia compia il suo percorso e chi ha commesso un reato, ma desidera ricominciare, possa contare su un reale reinserimento che lo tenga lontano dalla recidiva. Come fare in modo che la libertà ritrovata non faccia più paura della prigione stessa? E che la detenzione, se vissuta come un autentico processo di rieducazione, diventi un investimento per chi la attraversa e una garanzia per l’intera società e la sua sicurezza?”.
“Quello che possiamo affermare con assoluta certezza è che questo libro dai contenuti spesso sorprendenti e, se vogliamo inquietanti per gli argomenti che tratta, si può leggere come se fosse un grande romanzo che induce alla riflessione il lettore – ha commentato l’editore Aurelio Armio. Del resto non potevamo aspettarci nulla di diverso da una grande giornalista come Francesca Ghezzani che da oltre un ventennio è autrice e conduttrice di programmi di informazione che affrontano temi sociali a 360°”.
Con la prefazione di Assunta Corbo, giornalista, autrice e presidente Constructive Network che lo ha definito “un libro necessario per il momento storico che stiamo vivendo e anche per il nutrimento delle coscienze di ognuno di noi” e la postfazione curata dal critico letterario Claudio Ardigò da anni attivo nel volontariato in carcere che ha trovato nell’opera “il racconto di chi si è messo in gioco, di chi si è confidato, di chi si è perso, di chi si è tolto una maschera”, “Il silenzio dentro” è un manifesto di giornalismo costruttivo, dove la narrazione diventa strumento di consapevolezza e cambiamento: un invito ad ascoltare, comprendere e agire, perché raccontare può essere il primo passo verso la giustizia.
Scheda tecnica
Titolo: Il silenzio dentro – Quando raccontare diventa un atto di giustizia
Autrice: Francesca Ghezzani
Genere: Narrativa d’inchiesta
Editore: Swanbook Edizioni
Data di uscita: 15 ottobre 2025
Pagine: 286
Prezzo: 16,00 Euro
ISBN: 979-12-80357-58-8
Biografia autrice
Giornalista, autrice e conduttrice televisiva, si laurea in Scienze Linguistiche e Tecniche dell’Informazione e della Comunicazione e frequenta poi un corso di Specializzazione in Tecniche di Produzione nell’Audiovisivo e nel Multimediale. Alla ultraventennale professione nel giornalismo televisivo affianca collaborazioni radiofoniche e con testate nazionali. Parallelamente, ha collaborato con istituti in qualità di docente di comunicazione ed eventi ed è annoverata tra i contributors di diverse pubblicazioni editoriali dedicate al giornalismo e al sociale.
Nel dicembre 2022 all’8^ edizione della kermesse “Storie di Donne. Premio Eccellenze in Rosa” si aggiudica il premio per la Categoria Donna & Informazione TV. Nel maggio 2024 riceve il Premio “Donna Territorio e Cultura 2024” per la sezione Giornalismo d’Approfondimento all’interno del premio artistico e letterario ideato e promosso dall’Associazione Culturale Swanbook. Ad aprile 2025 riceve il “Premio Eccellenza alla Carriera” per volere della Giuria del Premio Letterario Internazionale Omaggio a Pasolini e a maggio dello stesso anno viene premiata a Minori con il riconoscimento “MarediCosta comunicazione”.
È tra i soci fondatori dell’Associazione “Constructive Network -APS”.



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