Ciao lettori, oggi vi parlo di un libretto molto breve quanto interessante. Spesso la mole del libro non ne rispecchia la qualità di quello che vi si trova al suo interno: “Il virus benefico” di Pierluigi Dadrim Peruffo, edito Caravaggio Editore, ne è un esempio.
Di cosa parla il saggio
“Il virus benefico” è un saggio che indaga in modo minuzioso e preciso il nostro tempo e con esso le nostre vite. L’autore si sofferma spesso su queste ultime, cercando di analizzarle si dal punto di vista esterno che da quello interiore.
Questo saggio è utile per molti motivi, ma di uno in particolare mi interessa parlarvi: pagina dopo pagina l’autore analizza e demolisce quegli elementi alla base dei condizionamenti che influenzano le nostre azioni e i nostri sentimenti.
Come l’autore scrive nel libro “da queste basi può nascere poi ogni forma di vero aiuto, poiché il cambiamento del singolo agisce sempre come una specie di “virus benefico”. Dapprima si “ammala” un solo uomo; quest’ultimo, poi, entrando in contatto con altre persone, scatena una ossimorica “epidemia positiva”. E il “virus” di cui parla è chiaramente quello della bellezza, della semplicità, dell’onestà, della verità consapevole, del percepire l’unità sostanziale che accomuna tutte le forme di vita.”
Cambiare sé stessi per cambiare il mondo
Nel saggio si parla molto di responsabilità individuale, e della necessità che l’uomo operi un cambiamento su sé stesso, prima di attuare un cambiamento sulla realtà. Solo partendo da piccole azioni e da gesti individuali si può auspicare una rivoluzione di ampia portata. Per fare questo è necessario un preciso percorso che porti a comprendere e conoscere i propri limiti. Il percorso proposto dall’autore è quello della riflessione, dell’osservazione, del silenzio. Bisogna imparare a parlare meno e ad ascoltare di più.
Un altro consiglio è quello di pensare al presente e agire per il presente, senza rimuginare troppo su un tempo ormai passato o su di uno che ancora deve arrivare.
“L’essere umano, nel disperato tentativo di fuggire l’ignoranza e la paura provate rispetto alla sua stessa vita, è stato capace di costruire società terribilmente distopiche; rinchiudendo altri esseri umani all’interno di categorie, ha disegnato schemi da cui sono derivati stermini, schiavitù, torture e abusi di ogni genere. La mente umana lo sta ancora facendo, in questo istante, in molti luoghi”.
Conclusione
“Il virus benefico” è un saggio che analizza attraverso una prospettiva filosofica e soprattutto umana, le macerie che si stanno accumulando nel mondo a causa di una gestione errata e malsana dell’esistenza. L’uomo, per l’autore, è diventato un mero meccanismo biologico sottoposto a condizionamenti e limitazioni della libertà personale, i cui unici bisogni sono di natura materiale ed esteriore, e i cui valori principali sono l’ambizione sfrenata, l’accumulo insensato di ricchezze e la brama di potere.
In questo scenario disastroso si inserisce il lavoro di Pierluigi Dadrim Peruffo, che riflette sulla possibilità di un cambiamento della società a opera del singolo individuo, “l’uomo virus” che attraverso la piena consapevolezza di sé stesso e del mondo circostante può influenzare (attraverso un “virus benefico”) i suoi simili a ricercare la libertà, la felicità e l’amore.
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