Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo il cui autore ha molto da raccontare e condividere con i lettori: “Anni difficili” di Franco Rizzi, edito Le Paume Edizioni.
L’AUTORE
Franco Rizzi all’età di diciotto anni aveva le idee molto chiare: fare lo scrittore come mestiere e il giornalista come secondo lavoro per vivere. Invece la sua vita ha preso una piega ben diversa e dopo essersi laureato in ingegneria elettrotecnica, ha iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia che guida dal 1977.
La passione per la scrittura non lo ha mai abbandonato ed ora, dopo aver accumulato molto esperienze professionali e di vita, aver viaggiato per mezzo mondo e aver conosciuto “uomini comuni, imbroglioni ciarlatani, massoni, persone per bene, altre poco raccomandabili, tecnici competenti, tecnici mediocri manager diabolici e dirigenti presuntuosi”, ha pubblicato diversi libri e dato alla luce questo romanzo che abbraccia un periodo di sette e anni narrando le vite di tre personaggi fondamentali.
PREMESSA: LA MASSONERIA (1974-1981)
I sette anni narrati nel romanzo sono quelli che intercorrono tra il 1974 e il 1981 e che si riferiscono alla seconda fase della loggia massonica.
E’ proprio in questi anni che va posto il culmine di espansione della loggia per almeno tre motivi: innanzitutto, sono questi anni nei quali, sia in termini quantitativi che in termini qualitativi, l’attività di proselitismo del Gelli perviene a dimensioni che trascendono di gran lunga la portata ridotta della antica Loggia Propaganda, tradizionalmente conosciuta dal Grande Oriente; secondariamente, in questi anni si afferma la graduale ma costante conoscenza presso l’opinione pubblica dell’esistenza del personaggio Gelli e della sua organizzazione, che vengono posti all’attenzione, con connotati non rassicuranti, da parte di organi di stampa qualificati, i quali, pur nella approssimatività delle informazioni, sottolineano la pericolosità del fenomeno ed il suo collegamento con attività illecite, di criminalità sia comune che politica. Infine, aspetto da non sottovalutare, sono questi gli anni contrassegnati da una fase politica di estremo interesse che segue ai risultati elettorali del 1976 e dal nuovo ruolo che, in conseguenza di essi, assume il partito comunista nel quadro politico nazionale: è quindi entro queste coordinate di riferimento, sia interne che esterne alla massoneria, che vanno studiati lo sviluppo e l’assetto della Loggia P2 e le vicende di Licio Gelli.
IL ROMANZO
Franco Rizzi ha vissuto quegli anni e ha voluto prendere gli stessi personaggi della realtà di quei giorni piuttosto che inventarli. Naturalmente ha mascherato l’identità reale creando nuovi nomi e intrecciando alcune storie realmente accadute con elementi della fantasia. Come ha definito l’autore: “si tratta di un’opera di fantasia arricchita da alcune eco dei momenti bui che furono“.
I PROTGONISTI DEL ROMANZO
GIANNI TRAPANI
Il primo personaggio che viene presentato dall’autore è Gianni Trapani che nel 1974 scopre l’esistenza di un’istituzione che credeva scomparsa, appartenente al passato, la Massoneria.
In questo periodo il paese sta attraversando uno degli anni più difficili, anche se l’Italia è stata assoggettata da eventi traumatici per oltre un decennio, e il clima di tensione si ripercuote inevitabilmente sulla popolazione. In questa drastica situazione, Gianni Trapani crede di aver trovato un aiuto importante nella Massoneria, grazie al quale potersi risollevare. La realtà, però, si dimostra ben diversa e presto Gianni Trapani perde tutto quello che gli era rimasto e inizia a percepire gli aiuti della Massoneria come qualcosa di ambiguo e pericoloso.
ALDO DEVITA
Aldo Devita è sicuramente un personaggio molto particolare. La sua vita è stata segnata dalla guerra e dalle tragiche e dolorose conseguenze che essa ha sull’uomo. Oltre alla guerra, anche i legami con una famiglia mafiosa della Sicilia non gli facilitano la vita. Entrerà presto a far parte della cosiddetta Massoneria deviata e per un certo periodo sfrutta e si serve di Gianni Trapani per raggiungere i suo scopi, anche se la sua vita sembra non avere una meta precisa. Un’esistenza disgraziata e infelice non può che condurre ad un punto di non ritorno.
VICENTE RAZINI
Vicente Razini è, forse, il più fortunato dei tre. E’ un emigrato italiana in Venezuela e, per uno strano caso della vita, si arricchisce esponenzialmente dopo l’incontro con Gianni Trapani e Aldo Devita. Sarà proprio Gianni Trapani ha dare in via alla sua ricchezza, apparentemente, inarrestabile. Uso il termine “apparente” perché, benché Vicente Razini abbia una vita molto fortunata, collezionerà anche lui non poche disavventure e affronterà momenti di difficoltà profonda.
CONCLUSIONE
I setti anni diabolici terminano nel 1981 ed il paese sembra ritrovare un nuovo punto di equilibrio. Chissà se anche per i tre protagonisti la vita sarà finalmente lieve o se, il turbine di quegli anni li ha condotti troppo in profondità. Lascio che siate voi a scoprirlo leggendo questo romanzo scritto con uno stile lineare, scorrevole e semplice anche se avvincente. Il lettore sarà catturato delle parole di Franco Rizzi ed incentivato a continuare, pagina dopo pagina, la lettura di “Anni difficili”.
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