Cari lettori, oggi è un giorno molto bello per me e per LeggIndipendente perché, grazie a Lucrezia Medici, posso unire tre bellissimi elementi che mi rendono molto orgogliosa e che danno un senso al lavoro che quotidianamente svolgo con LeggIndipendente insieme alla mie bravissime collaboratrici.
Questa recensione è molto più di una semplice recensione: è l’unione di tre mondi, quello di LeggIndipendente, quello dell’amicizia con Lucrezia Medici, collaboratrice di LeggIndipendente, e quello di Raffaella Musicò, amica cara e libraia di Virginia&Co, meravigliosa libreria di Monza che, chi mi segue, avrà imparato a conoscere.
Sono convinta che certe cose non accadano mai per caso e questa recensione ne è la prova! Iniziare il 2020 con questo romanzo è il miglior auspicio! Grazie a Lucrezia Medici per aver letto e recensito per noi il romanzo di Raffaella musicò. Grazie a Raffaella per la sua passione e il suo amore per i libri e i lettori. grazie, infine, a LeggIndipendente che poco alla volta sta facendo grandi cose! Buon Anno e Buona Vita a tutti e tutte noi!
“Con la paura ci mangiamo la notte” è il libro d’esordio di quella che io definisco da quando la conosco la mia libreria del cuore Raffaella Musicò. Un esordio che posso definire solo con un aggettivo: meraviglioso.
Raffaella Musicò
Raffaella Musicò è nata e ha vissuto a Roma. Si è trasferita poi a San Colombano al Lambro e a Monza ha realizzato il suo sogno: aprire la sua libreria, Virginia&Co..
Raffaella ì, come dicevo sopra, la definisco la mia libraia del cuore perché sceglie i titoli adatti per ogni persona, scovando piccoli gioielli letterari.
Trama
La storia è ambientata in una Milano che dona solo solitudine ai protagonisti che la vivono.
Giulia, Yumiko, Elena e Roberta sono donne che hanno tutte qualcosa in comune: l’insoddisfazione della loro vita e la rabbia causata dalla loro arrendevolezza.
Finchè un giorno, Amedeo e il suo cane dopo essere coinvolti in un avvenimento improvviso come un fulmine a ciel sereno, irrompono nel vuoto delle loro vite.
Riflessioni
L’esordio di Raffella Musicò mi ha colpita, in ogni senso.
Ha descritto in maniera affilata e magistrale i sentimenti più oscuri dell’animo umano.
Non è stata per me una lettura facile: a tratti mi sentivo travolta dalla valanga di emozioni di queste donne, come fossero diventate una parte di me. La solitudine sembra davvero l’unica salvezza possibile, in un mondo in cui tutto è accelerato, in cui vanno a morire i veri rapporti e le reali relazioni, dove il senso di comunità sembra si stia dissolvendo nell’aria.
È in questo contesto, angosciante, claustrofobico, ma più reale che mai, che i nostri protagonisti cercano di riemergere, cercano di salvarsi dalla loro condizione di vita, in qualche modo.
L’insoddisfazione, il senso di inadeguatezza, l’adattarsi forzato alle situazioni della vita, il crogiolarsi nella piattezza e superficialità dei rapporti sono solo alcuni tempi cardine che l’autrice affronta attraverso questi protagonisti.
La caratteristica che più mi ha toccata di questo libro, è la stesura. Ogni capitolo è scritto in prima persona ci presenta sempre un protagonista diverso. Questo mi ha coinvolta ancora di più, facendomi entrare nella vita, nella mente e nell’anima di ogni personaggio.
Le vite di ogni protagonista, che all’apparenza sembra slegate, sono accomunate da un filo invisibile del destino.
Grazie a questo legame troveranno insieme la forza per salvarsi?
“A volte aveva la sensazione di vivere dentro una bolla rotante,
che aveva perso le misure del suo corpo e vi si muoveva agilmente intorno senza rompersi,
e finalmente questo modo di stare nella realtà era arrivato a piacerle.”
(RECENSIONE DI LUCREZIA MEDICI)
0 commenti