Cari lettori, oggi vi parlo di un libro sorprendente, che mi ha incuriosita sin dal titolo e che ha confermato tutte le aspettative positive che avevo: “Il mio funerale e altre cose poco importanti” di Ottavia Spaggiari, edito bookabook!
C’è vita dopo la morte? Sicuramente quella degli altri.
In una commedia dal taglio famigliare, Giacomo Necchi, defunto ma non troppo,
osserva le vite dei suoi affetti da vicino dopo la sua dipartita.
Si sviluppa così una storia non priva di colpi di scena, tra segreti che vengono a galla,
parole dette a mezza voce, conflitti più o meno striscianti.
Giacomo, spettatore delle vite che fino a poco prima erano anche la sua,
dovrà ricomporre il puzzle della sua esistenza e di quella dei suoi cari
prima che tutto vada, letteralmente, in ceneri…
TRAMA
Giacomo Necchi, il protagonista di questa storia, è morto. Lascia un figlio, una moglie, una sorella, due nipoti, degli affezionati vicini. Ma soprattutto una passione bruciante per la scrittura che ha sempre e solo confinato al suo studio, la “stanza senza sottobicchieri”, l’unico spazio della sua casa di Long Beach che per quasi trent’anni è riuscito a sottrarre all’ordine maniacale della moglie americana, Grace.
Mentre le persone più importanti della sua vita si riuniscono per il suo funerale, Giacomo si accorge che la morte gli concede una prospettiva privilegiata. Si rende subito conto che tutti intorno a lui hanno qualcosa da nascondere e che non sono davvero come ha sempre creduto che fossero. Persino lui stesso ha un segreto postumo che potrebbe sconvolgere la sua famiglia.
Scrittore mancato e osservatore impotente, Giacomo capisce però che questa è la più grande occasione di narrare una storia che gli sia mai capitata, e non ha nessuna intenzione di lasciarsela sfuggire.
RECENSIONE
Come sarebbe bello poter osservare le persone di nascosto e vederle per quello che sono, senza maschere e senza tutti i convenevoli sociali ai quali ci si è abituati…
E’ quello che succede a Giacomo Necchi che, una volta morto, ha la possibilità di osservare parenti, amici e conoscenti che sono venuti a rendergli omaggio durante il suo funerale. La prospettiva è privilegiata perchè Giacomo riesce a spiare tutte quelle persone dall’alto, come fosse un uccello o un drone.
Osservandole, inizia a notare comportamenti e azioni insolite; le persone che aveva conosciuto in vita e che ora sono al suo funerale, si presentano sotto una luce diversa e lui ha l’impressione che non siano mai state quello che credeva che fossero.
SEGRETI
Da quella visuale ha la possibilità di indagare i segreti di ognuno, da quelli dei suoi familiari, a quelli dei lontani conoscenti. Questo “potere” è però un’arma a doppio taglio perchè non tutti i segreti sono innocenti e spesso capita di scoprire realtà dolorose che fanno soffrire o fanno arrabbiare.
Da questo bizzarro gioco, però, non è immune nemmeno Giacomo Necchi, il quale ha anche lui un grande segreto che, se scoperto, potrebbe gettare la sua famiglia nella disperazione.
LA PASSIONE PER LA SCRITTURA
Giacomo Necchi, quando era ancora in vita aveva un grande desiderio che non riuscì mai a realizzare: diventare uno scrittore. Osservando dall’alto il mondo sottostante capisce che quella visuale, quel potere così strano, rappresenta per lui l’unica e forse ultima occasione di coronare il suo sogno.
RIFLESSIONE
Scritto con una prosa coinvolgente, “Il mio funerale e altre cose poco importanti” è una storia nella storia, quella narrata da Giacomo Necchi nel suo libro e riportata a noi dall’autrice che mostra grandi doti narrative e la giusta dose di suspense.
Se non sapete quali letture mettere in valigia per le vacanze estive, “Il mio funerale e altre cose poco importanti” di Ottavia Spaggiari è assolutamente consigliato!
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