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Le dieci scrittrici (e i loro libri) che tutti dovrebbere leggere

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Dopo qualche mese dall’uscita dell’articolo “La letteratura, se fatta dalle donne, è solo per donne: una triste realtà”, torno a parlare di scrittrici. Il motivo è semplice: la storia della letteratura, proprio come quella di molti altri campi lavorativi, è una storia prevalentemente maschile e maschilista.

Come dissi nell’articolo sopra citato, in epoca vittoriana quasi tutte le donne scrivevano e pubblicavano libri perché la scrittura non era considerata un’occupazione socialmente utile, ma un passa tempo per le moglie che conducevano una vita pressoché domestica. Va specificato, inoltre, che vi era al tempo la convinzione che “le donne scrivono per le donne” e, ahimè,  con il passare del tempo l’opinione non è molto cambiata.

Quando la scrittura iniziò ad entrare nelle vite degli uomini, si verificò un progressivo allontanamento delle donne da questa occupazione; ora con la scrittura si poteva guadagnare e, per questo, divenne business quasi esclusivamente maschile.

Per secoli, salvo qualche rara eccezione, le donne sono rimaste escluse dal circuito editoriale. Sono pochissime le scrittrici che hanno visto pubblicate le proprie opere, e ancora oggi il gender gap è presente.

Per questo motivo, ho deciso di stilare una lista di dieci scrittrici che, a mio parere, hanno un’importanza imprescindibile, in particolar modo perché, con le loro opere e il loro esempio di vita, hanno contribuito alla battaglia per il riconoscimento dei diritti delle donne.

Vediamo di conoscere meglio queste dieci scrittrici:

MARY SHELLEY

Mary Shelley nasce a Londra nel 1797, dall’incontro tra la filosofa Mary Wollstonecraft, antesignana del femminismo, e il filosofo e politico William Godwin. Muore nella medesima città nel 1851. E’ stata una scrittrice, saggista e biografa britannica ed è ricordata, in particolar modo per essere l’autrice del romanzo gotico per eccellenza, “Frankenstein o il moderno prometeo” pubblicato nel 1881. Mary Shelley curò, inoltre, le edizioni delle poesie del marito Percy Bysshe Shelley, poeta romantico e filosofo.

VIRGINIA WOOLF

Virginia Woolf nasce a Londra nel 1882 e more a Rodmell nel 1941. Considerata un caposaldo delle letteratura inglese di ogni tempo, i suoi romanzi sono stati tradotti in oltre 50 lingue da maestri della letteratura come Jorge Luis Borges e Marguerite Yourcenar. Il suo stile, caratterizzato da uno sperimentalismo senza precedenti, è pregno di intenso lirismo. Tra le opere principali, ho scelto di ricordare “Le tre ghinee” nel quale approfondì il ruolo dell’uomo nella storia contemporanea.

HANNAH ARENT

Hannah Arent nasce ad Hannover nel 1906, è di nazionalità tedesca, ma naturalizzata statunitense. I lavori di Hannah Arend riguardano la natura del potere, la politica, l’autorità e il totalitarismo. Nel suo racconto del processo ad Fichmann per il New Yorker, che divenne poi il libro “La banalità del male”, uscito nel 1963, Arend sollevò la questione che il male possa non essere radicale. Anzi, è proprio l’assenza di radici, di memoria, del non ritornare sui propri pensieri e sulle proprie azioni mediante un dialogo con se stessi che porta personaggi spesso banali a trasformarsi in autentici agenti del male.

NATALIA GINZBURG

Natalia Ginzburg nasce a Palermo nel 1916 e muore a Roma nel 1991. Tra le opere da lei scritte, voglio ricordare “Lessico famigliare”, memori che venne accolto da un forte consenso di critica e pubblico e con il quale vinse il Premio Strega nel 1963. Questo libro è una cronaca ironico-affettuosa della sua famiglia dal 1925 fino ai primi anni ’50, attraverso abitudini, comportamenti e soprattutto la comunicazione linguistica, da cui deriva il titolo.

URSULA K. LE GUIN

Ursula Le Guin nasce a Berkeley nel 1929 e muore a Portland nel 2018. E’ stata una scrittrice e glottoteta statunitense, autrice di romanzi di fantascienza e fantasy. Nel corso della sua vita ha vinto cinque premi Hugo e sei premi Nebula, massimi riconoscimenti della letteratura fantastica, ed è considerata una delle principali autrici di fantascienza. La profondità e attualità dei suoi temi, che spaziano dal femminismo, all’utopia e al pacifismo, hanno reso i suoi romanzi noti e apprezzati ben oltre il tradizionale circolo di lettori di genere. Tra le sue opere ricordo “La mano sinistra delle tenebre”.

ALDA MERINI

La mia amata Alda Merini, per la quale nutro ammirazione e amore, nasce a Milano nel 1931 e muore nella medesima città nel 2009. E’ tra le più grandi voci poetiche della seconda metà del ‘900 italiano. Alda Merini è riuscita, attraverso le sue opere, a esorcizzare paure, fantasmi e inquietudini di un’intera esistenza: la pazzia, il manicomio, l’amore, la solitudine, il ruolo del poeta nella società, la religione e, più in generale, il senso della vita. Di lei voglio ricordare il libro che più ho amato, “L’altra verità. Diario di una diversa”, pubblicato nel 1986.

MARGARET ATWOOD

Margaret Atwood nasce nel 1939 a Ottawa. Poetessa e scrittrice, è tra le autrici di narrativa e fantascienza viventi più premiate. Conosciuta in particolar modo per i romanzi e le poesie, è anche nota per la notevole attività a favore del femminismo. Gran parte della sua produzione poetica è ispirata a miti e fiabe, mentre più in generale le sue opere testimoniano una profonda preoccupazione per la civiltà occidentale e per la politica, da lei considerata in un crescente stadio di degrado.

J.K. ROWLING

La Rowiling nasce a Yale nel 1965. E’ autrice della celebre saga di Harry Potter ed è, probabilmente, la scrittrice vivente più conosciuta al mondo. Le sue opere, tradotte in decine di lingue, e le pellicole ad esse ispirate, le hanno permesso di ottenere un successo che ha pochi paragoni nella storia della letteratura. Di lei, più che Harry Potter, vorrei ricordare “Buona vita a tutti”, il suo discorso alla cerimonia di laurea di Harvard durante il quale ha voluto riflettere su due aspetti a lei molto cari: i benefici del fallimento e l’importanza dell’immaginazione.

CHIMAMANDA NGOZI ADICHIE

Chimamanda Ngozi Adichie nasce a Enugu nel 1977. Diventa una delle più importanti voci del femminismo contemporaneo grazie alle pubblicazioni del discorso “Dovremmo essere tutti femministi” nel 2012 e del saggio “Cara Ijeawele: quindici consigli per crescere una figlia femminista” nel 2007. E’ autrice di raffinati romanzi diventati casi letterari nell’ultimo decennio: da “L’ibisco viola” a “Metà di un sole giallo”, fino ad “Americanah”.

RUPI KAUL

Rupi Kaul nasce a Punjab nel 1992, è poetessa, scrittrice e illustratrice canadese, di origine indiana. Immigrata in Canada da bambina, si è stabilita a Toronto. Il suo libro di debutto, una raccolta di poesie e prosa dal titolo “Milk and Honey”, è stato pubblicato nel 2014; ha venduto oltre 2,5 milione di copie in tutto il mondo e ha trascorso più di un anno nella lista dei best seller del New York Times. Rupi Kaur è stata inserita nella BCC 100 Women nel 2017. Di lei vorrei ricordare la sua ultima pubblicazione, “The Sun and her flowers”.

Chi sono

31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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