Cari lettori, chi mi segue su Instagram saprà che martedì 4 giugno sono stata a Milano, ospite di DeA Planeta al brunch con Simona Sparaco per parlare del suo ultimo romanzo “Nel silenzio delle nostre parole”, vincitore della prima edizione del Premio DeA Planeta 2019.
E’ stato un incontro molto bello, molto simile ad una chiacchierata tra amiche. Incontrare Simona Sparaco è stato meraviglioso perché ho trovato una donna forte, sicura e sensibile che ci ha aperto il cuore raccontandoci la nascita del suo libro.
Ringrazio DeA Planeta per avermi dato questa bellissima occasione e ringrazio anche Simona per avermi avvicinata al suo mondo.
LA TRAMA IN BREVE
È quasi mezzanotte e una nebbia sottile avvolge la metropoli addormentata. In un palazzo di quattro piani, dentro un appartamento disabitato, un frigorifero va in cortocircuito. Le fiamme, lente e invisibili dall’esterno, iniziano a divorare ciò che trovano. Due piani più in alto, Alice scivola nel sonno mentre aspetta il ritorno di Matthias, il ragazzo che ama con una passione per lei nuova e del quale non è ancora riuscita a parlare a sua madre, che abita lontano e vorrebbe sapere tutto di lei. Anche Bastien, il figlio della signora che occupa un altro degli interni, da troppi mesi ormai avrebbe qualcosa di cruciale da rivelare alla madre, ma sa che potrebbe spezzarle il cuore e non trova il coraggio. È un altro tipo di coraggio quello che invece manca a Polina, ex ballerina classica, incapace di accettare il proprio corpo dopo la maternità, tantomeno il pianto incessante del suo bambino nella stanza accanto. Giù in strada, nel negozio di fronte, Hulya sta pensando proprio a lei, come capita sempre più spesso, senza averglielo mai confessato, ma con una voglia matta di farlo. Per tutti loro non c’è più tempo: un mostro di fuoco sta per stravolgere ogni prospettiva, costringendoli a scelte estreme per colmare quei silenzi, o per dare loro un nuovo significato. Simona Sparaco indaga i momenti terribili in cui la vita e la morte si sfiorano diventando quasi la stessa cosa, e in cui le distanze che ci separano dagli altri vengono abbattute dall’amore più assoluto, quello che non conosce condizioni. Vincitore del premio DeA Planeta 2019.
LA RECENSIONE
15 ore. E’ questo il tempo della vicenda che narra la storia di cinque persone e una notte terribile, quella che vede distrutta da un incendio un’intera palazzina al centro di Berlino. Il libro è tratto da una storia vera, poi romanzata meravigliosamente da Simona Sparaco; la palazzina è la Grenfell Tower, e le immagini della tragedia sono ancora davanti ai nostri occhi.
Tutti noi, in fondo, pesiamo di avere tempo: “Oh, c’è tempo, dai…” è la classica frase che sentiamo dire spesso e che anche noi pronunciamo. Ma, a volte, il tempo è l’unica cosa che non possiamo avere e allora ripensiamo a tutto quello che avremmo potuto fare, quello che avremmo potuto dire. Quante volte per mancanza di voglia o per timore abbiamo rimandato un discorso? Simona Sparaco parla di questo, del presente, dell’importanza delle parole e ci porta a riflettere sulla vita. Il presente è l’unico momento in cui siamo sicuri di esserci e non dobbiamo rinunciare a nulla in questo istante temporale; domani potrebbe essere già troppo tardi!
I PERSONAGGI
I cinque personaggi narrati nel romanzo rappresentano ognuno di noi, con le nostre paure e le nostre insicurezze; la maestria di Simona Sparaco nel descrivere psicologicamente ogni personaggi è un’aspetto importante per il lettore che riesce ad immedesimarsi nella storia.
Alice è una ragazza solare, semplice e con tanti sogni nel cassetto. E’ innamorato di Mathias e vorrebbe raccontarlo alla madre che vive lontano, ma ha paura della sua reazione perché la madre è una donna molto apprensiva nei confronti della figlia e potrebbe preoccuparsi.
Polina è una ragazza che ha rinunciato al suo sogno di diventare una ballerina professionista perché è sola e madre di un bimbo di due mesi. Questo personaggio è quello che più mi ha colpita e che farò fatica a dimenticare.
Bastien non abita in quella palazzina, ma va spesso li per trovare la madre alla quale vorrebbe aprirsi e parlare del suo segreto, pur sapendo che lei faticherebbe ad accettarlo. e’ un uomo apparentemente freddo e distaccato, ma questo suo lato del carattere è sintomo del suo bisogno di essere accettato e amato.
Hulya, come Bastien, non abita nel palazzo, ma poco distante. Ha la passione dei video e spesso filma il quartiere nel quale vive e i suoi vicini di casa. Si troverà, a suo malgrado, con la telecamera puntata sulla Grenfell Tower.
CONCLUSIONE
Questo libro mi ha commossa molto. I personaggi di Simona Sparaco sono entrati nella mia vita e, alla fine del romanzo, li sentivo a me vicini. La scrittura di Simona Sparaco è di quelle che lasciano il segno in un lettore: lo stile è scorrevole, profondo e carico di phatos.
Consiglio “Nel silenzio delle nostre parole” a color che cercano storie umane, emozionanti, intense e che facciano riflettere: storie che ti entrano dentro per cambiarti un po’, in meglio!
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