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poesie bastarde

Poesie bastarde

Autore: Adriana Somaini

Editore: Treditre Editori

Categorie: Libri

Cari lettori, oggi vi parlo di una raccolta d poesie davvero sorprendente e frizzante: “Poesie bastarde” di Adriana Somaini, edita treditre editori.

Adriana Somaini alterna poesie spietate a componimenti ironici e divertenti senza tralasciare liriche impegnate e commoventi che mostrano la sua sensibilità.

Prima di iniziare questa recensione devo fare un avvertimento, che è anche incipit di questa raccolta di poesie:

Queste poesie non sono un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e avvenimenti non sono il frutto dell’immaginazione dell’autore. Qualsiasi riferimento a fatti recenti, a luoghi a persone esistenti o esistite è puramente reale.

LA POESIA DI ADRIANA SOMAINI

Questo inizio ironico della raccolta può indurre il lettore a pensare che si tratti di un’autobiografia in poesia, ma leggendo le liriche che la compongono ci si accorge di trovarsi di fronte a qualcosa di più profondo e intimo.

Il lettore attento capisce presto di leggere pezzi di vita di una persona addolorata che attraverso la poesia ha trovato il modo di incanalare la sofferenza in versi ironici, sarcastici e pungenti. Quello che emerge è l’umanità di una donna che ha scelto di reagire con la sola arma a sua disposizione: la parola.

IL RUOLO DELLA DONNA

Ho avuto l’impressione, confermata anche da un’amica alla quale ho prestato il libro, che alla base di questa sofferenza ci sia il turbamento per una sensibilità femminile incompresa. Quello che ho colto dalla lettura di queste poesie è la stessa rabbia che mi colpisce nel vedere una disuguaglianza di genere dilagante e sempre più accentuata.

A rafforzare questa idea è il fatto che nelle poesie di Adriana Somaini non vi è mai il punto di vista di un uomo, ma solo quello della donna che, sola e ferita, cerca di farsi strada in un mondo che sembra rigettarla.

L’AMORE

La condizione di sofferenza della donna protagonista delle poesie di Adriana Somaini è dettata anche dal desiderio di amore. Quello che manca alla donna di queste poesie è un amore vero, puro, complice, maturo, un amore che sappia di tenerezza, fiducia, l’amore con la A maiuscola che riempie il cuore e la vita di una persona.

La mancanza di questo amore è visibile nelle poesie “Mi eri come l’aria” e “Amore sradicato”:

MI ERI COME L’ARIA

Eri come l’aria, ma più frizzante.
Eri addizionato di anidride carbonica.

AMORE SRADICATO

La lenta agonia del suo fiore tra i capelli
un profumo che muore
e il polline caduto a dorarle i capelli.
Un po’ di colore
un odore
e disamore radicato tra le ciocche.
Odiosi nodi di petali e peli.

Benché Adriana Somaini sia una poetessa esordiente è dotata di una sensibilità e leggerezza che non ha eguali e che, coraggiosamente racconta una condizione femminile difficile e faticosa calata in una società indifferente ed egoista. Forse è proprio questo che causa la sofferenza: il fatto di non poter contare su una società unita, accogliente e rassicurante, ma essere individui soli che vagano in cerca di sogni da realizzare.

CONCLUSIONE

Chiudo con questi intensi e amari versi che mi hanno colpita molto, consigliandovi di acquistare la raccolta “Poesie bastarde” di Adriana Somaini; sono certa che in alcune sue parole vi ritroverete anche voi.

Non coglierai amore
in nessuna mia parola.
L’amore è una spina
che difende la sua rosa.

Chi sono

31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

Leonardo Araneo, autore di “La linea di confine”: “Voglio suscitare domande nel lettore, non dare certezze”

Siamo nell’estate del 2001, quella del G8 e delle Torri Gemelle. L’estate di Lei, in cui tutto cambia, nel mondo e nella vita di Alessandro. L’estate in cui fugge, da sé stesso e dai propri errori. Ma non si può scappare per sempre e così, vent’anni dopo, Alessandro, diventato nel frattempo uno scrittore di successo, è costretto a tornare a casa, a Trani, dove è cresciuto, e rivedere Andrea, Marco e Gabriele, i tre amici del liceo. Intrecciando la propria esistenza a quella di una famiglia di immigrati africani che gli ha occupato casa, Alessandro, col suo modo cinico e divertito insieme, sarà così costretto a fare i conti col proprio passato e con sé stesso.

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1 commento

  1. Elena

    Fantastico lo consiglio vivamente!!! Poesie Bastarde a tutti!!!

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