SECONDA POSSIBILITA’

Autore: Renato Ghezzi

Editore: Le Mezzelana Casa Editrice

Categorie: Libri

Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo intenso che ha suscitato in me grandi emozioni perché tratta un argomento molto importante, quello riguardante il nazismo e, conseguentemente, gli ebrei. Il libro si intitola “Seconda possibilità” ed è stato scritto da Renato Ghezzi per Le Mezzelane Casa Editrice ed è sorprendente perché parla di questo tema difficile e insidioso da una prospettiva nuova. Il punto di vista dell’autore è utile ed importante per affrontare “il dopo” di questa terribile pagina della nostra storia. Entro ora nel vivo del romanzo, cercando di trasmettere a voi le stesse emozioni che ho provato io durante la lettura, ma consigliandovi di leggere il libro per carpirne ogni sfumatura e, soprattutto, il messaggio positivo che l’autore ha voluto lasciarci.

LA TRAMA

Richard Bower è un promettente giocatore di hockey americano, di origini ebree, che vive a Boston e che è in procinto, seppur con qualche difficoltà, di laurearsi in fisioterapia.

Il sogno di Richard è quello di diventare un giocatore di hockey professionista benché i genitori, in particolare modo il padre, vorrebbero che si dedicasse agli studi e non allo sport.

Nonostante la grande passione di Richard per l’hockey e la sua costanza nell’allenamento, il contratto tanto sperato non arriva e questa aspettativa non soddisfatta porta il protagonista a vivere una piccola crisi interiore. Ad arrivare, però, è una lettera da parte di un’altra squadra di hockey che invita Richard a far parte del team. La squadra è tedesca e nella lettera si accenna alla possibilità di giocare nella nazionale.

Le certezze di Richard si sfaldano quando legge la motivazione per la quale sarebbe stato convocato; il mittente della lettera sostiene che lui abbia origini tedesche e per questo motivo richiedere la cittadinanza non sarebbe un problema.

LA RICERCA DELLA VERITA’

Richard è disorientato: la sua famiglia è ebrea e vanta antiche origini bostoniane. Allora perché nella lettera c’è scritto che lui sarebbe tedesco? Deciso a trovare una risposta a questa domanda, Richard intraprende una lunga ricerca della verità sulle proprie origini scoprendo che suo nonno Rudolf era tedesco ed anche lui giocò nella nazionale tedesca ai tempi della Germania nazista.

La storia, avvincente quanto emozionante, narrata in questo romanzo si snoda attorno ad una domanda fondamentale, direi quasi esistenziale: “Chi era veramente nonno Rudolf e perché la famiglia di Richard ha nascosto per oltre settant’anni le proprie origini tedesche?

BASATO SU UNA STORIA VERA

Renato Ghezzi per la stesura di questo romanzo si è ispirato alla vera storia di Rudi Ball, giocatore di hockey tedesco e unico ebreo ad aver giocato per la Germania alle Olimpiadi del 1936 grazie alla solidarietà dei suoi compagni di squadra.

LA SOLIDARIETA’ CHE VINCE L’ODIO E LA DISCRIMINAZIONE

Rudi Ball sarebbe dovuto restare in panchina alle Olimpiadi del 1936, la sua convocazione, infatti, non arrivò perché ebreo in una Germania nazista. I compagni di squadra di Rudi, sensibili e forti dell’amicizia con il giocatore, disertarono e si congedarono in massa. La Germania non aveva la sua nazionale ed era destinata a perdere le Olimpiadi.

Grazie al gesto dei suoi compagni di squadra, l’amministrazione tedesca dovette fare un passo indietro ed convocare Rudi.

Un gesto che vale più di mille parole. La dimostrazione che in un contesto inclusivo e positivo come quello dello sport, le origini di una persona non devono costituire un impedimento, ne un privilegio!

RENATO GHEZZI

L’autore, Renato Ghezzi, fa rivivere una pagina importante della nostra Storia, descrivendo posti, mentalità, culture diversi in modo perfetto. Lo stesso vale per i fatti storici. Renato Ghezzi fa rivivere nelle pagine del suo libro l’atmosfera della Germania nazista.

CONCLUSIONE

Una storia di solidarietà, tradimenti, sport e amore, con personaggi che vi terranno compagnia e di cui difficilmente vi separerete.

Chi sono

Virginia, 32 anni, editor, consulente editoriale e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità, nelle realtà editoriali indipendenti e nella potenza comunicativa degli albi illustrati.

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