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Sulla soglia. La costruzione dell’identità attraverso i miti greci di non passaggio

Autore: Ida Basile

Editore: Edizioni Epokè

Categorie: Libri

Cari lettori, oggi vi parlo di “Sulla soglia. La costruzione dell’identità attraverso i miti greci di “non passaggio” di Ida Basile, edito Edizioni Epokè.

Ho impiegato un po’ a leggere questo libro perché fin dalle prime pagine ho capito che mi trovavo davanti ad un saggio importante il quale necessitava di una lettura attenta e un’analisi approfondita. Non sarà mio intento svelarvi tutto della trama e sottrarvi, così, al piacere della scoperta di questo libro, ma mi soffermerò su alcuni punti che reputo interessanti e degni di nota.

CENNI SULL’AUTRICE

Ida Basile è editor letteraria e blogger, fondatrice del sito “READEAT – LIBRI DA MANGIARE”, che vi consiglio di andare a leggere. L’autrice è nata a Napoli nel 1988, ha conseguito il diploma di liceo classico e quello per l’organizzazione di eventi teatrali all’interno del progetto Punta Corsara. Laureatasi in Scienze storiche, si è poi specializzata a Bologna in Storia antica, con una tesi in Storia delle religioni del mondo classico. Nel 2017 ha frequentato MasterBook – Master specialistico in Editoria presso la IULM di Milano. Sulla soglia è la sua prima monografia.

LA TRAMA IN BREVE

Il saggio affronta le tematiche dell’identità e dell’accettazione di sé all’interno della cornice storica e sociale dell’antica Grecia. Gli strumenti educativi utilizzati dai Greci per preparare i giovani al loro futuro ruolo attivo di cittadini nella pòlis e alle tappe fondamentali che scandiscono una vita segnata dalla finitezza sono i miti. L’autrice ha individuato una nuova categoria mitica, quella dei miti di “non passaggio”: esempi di come il cattivo comportamento del singolo sia portatore di vendetta divina non solo ai suoi danni, ma a lungo andare anche ai danni della società in cui vive. All’interno di questi particolari miti non si troveranno quindi imprese eroiche, anzi: i protagonisti sono empi che, negando il corso naturale degli eventi e dell’esistenza, cercano di emulare l’eternità di figure immutabili come gli dei e, per questo, verranno puniti.

SCOPO DEL LIBRO

Sulla soglia” nasce come pretesto per indagare il mondo greco e come, in un contesto apparentemente così lontano dal nostro, vennero educate le persone, soprattutto i giovani, ad affrontare la vita e assumere le responsabilità delle proprie azioni attraverso la conoscenza dei miti.

E’ un saggio incredibilmente utile che porta il lettore, e non solo i soggetti analizzati nel libro, ad una crescita personale e umana, alla presa di coscienza e, soprattutto, all’accettazione della vita. Il lettore apprende dal saggio di Ida Basile la facilità con la quale è possibile cadere in errore nel momento in cui responsabilità e accettazione vengono meno.

Ida Basile utilizza i miti greci per parlare di alcuni personaggi quali Adone, Ippolito, Atlanta, Orfeo e altri, i quali hanno in comune il fatto di essere “incompiuti”: uomini e donne che non solo non sono gusti all’accettazione, ma hanno proprio rifiutato alcune tappe della loro vita.

Le loro storie, contrassegnate dall’incapacità di passare oltre la soglia, li portano ed essere considerati “miti di non passaggio”.

UN ESEMPIO: ORFEO

Chiamo ad esempio uno dei miei miti greci preferiti: quello di Orfeo e Euridice.

Abbiamo in mente tutti questo mito, ma voglio sottolineare il passaggio cruciale, quello che illustra perfettamente la motivazione per la quale Orfeo risulta idonea a questa trattazione:

“Da Calliope ed Eagro (ma, in realtà, da Apollo), nacquero: Lino, che fu ucciso da Eracle, e Orfeo che suonava la cetra e col suo canto muoveva pietre e alberi. Quando la sposa di Orfeo, Euridice, morì per il morso di una serpe, egli scese nell’Ade per riportarla sulla terra e persuase Plutone a rimandarla. Il dio si impegnò a farlo a patto che Orfeo, durante il cammino, non si fosse voltato indietro prima di giungere alla sua casa; ma Orfeo non si fidò e si voltò a guardare la sposa che discese di nuovo nell’Ade.

In questa breve versione rientra tutto quello che Ida Basile intende con “mito di non passaggio”: non accettando la morte di Euridice, Orfeo discende nell’Ade per riprendere la moglie. l’impresa, come ben sappiamo, è destinata a fallire e lo narrano perfettamente Virgilio e Ovidio.

In Ovidio, in particolare, abbiamo la sintesi dell’errore fatale di Orfeo: l’amore di Orfeo per Euridice emerge chiaramente come grande protagonista ed è proprio questo sentimento d’amore che risulta l’impedimento per l’accettazione di quello che, nella vita, sono tappe necessarie.

I MITI DI NON PASSAGGIO

Cosa sono quindi i “miti di non passaggio”? In questo saggio, essi sono utilizzati come espedienti negativi al fine di trasmettere il valore educativo della crescita e la sua importanza. Gli esempi di “miti di non passaggio” presenti in questo libro presentano alcune affinità importanti: tutti i protagonisti sono menti affini e statiche, ben concentrati su una dimensione liminale e immutabile. La volontaria non aderenza al complesso dei valori tipici della pòlis impedisce loro di farne realmente parte.

Conoscere se stessi significa aderire ad un ruolo ben definito. Rendersi partecipi significa quindi accettarsi, definirsi e farsi individuo al di fuori dal limen.

CONCLUSIONE

In questo contesto, Ida Basile, ha dimostrato che, a dispetto delle corrispondenze che intercorrono tra il mito e il rituale, la categoria di miti di non passaggio ha una funzione che non è quella di legittimare il rito, ma di rendere pronti i partecipanti ad affrontarlo, con tutto il carico ideologico che andare incontro a un cambiamento di status comporta.

Accettare questo significa andare incontro alla consapevolezza di una vita che può finire, ma la si accetta perché, attraverso le storie di personaggi negativi, scegliere di essere parte di qualcosa è un auspicio migliore che perdere se stessi.

Chi sono

31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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