Cari lettori, vi consiglio il romanzo “Vietato calpestare le rovine” di Andrea Appetito, scrittore documentarista che con questo libro riflette, attraverso una storia molto intrigante, su diversi aspetti umani e sociali. Il libro è edito da Effigie Edizioni.
SINOSSI
Un pianeta è esploso. Il nostro. Un caleidoscopio impazzito. I suoi frammenti vagano e si confondono nello spazio. Arrivano fluttuando – e vengono rilevati dagli strumenti della mente narrante – immagini, arrivano suoni, arrivano storie. Incuranti del tempo cronologico, si salvano documenti della memoria che spaziano dal contemporaneo ai secoli oscuri, ad un improbabile futuro. I racconti si susseguono, legati l’uno all’altro in una catena impossibile da spezzare. Ogni anello s’identifica col suo luogo geografico, ognuno permeato da una costante atmosfera gotica in cui i sentimenti umani non bastano alla sopravvivenza e in cui tutto sembra perduto.
RECENSIONE
In alcune email scambiate con l’autore, sono venuta a conoscenza della genesi di questo romanzo e le parole di Andrea Appetito mi hanno colpito molto. Qualche anno prima dell’uscita di questo romanzo, l’autore era impegnato a girare un documentario poco fuori Cinecittà. In questa occasione lesse un cartello che riportava la frase che poi ha dato il titolo a questo romanzo e che, in qualche modo, ha riprodotto nella sua mente l’immagine di un mondo realmente esistito e del quale ora non vi è più traccia se non per le poche rovine rimaste.
Dalle rovine di una città, di un mondo, Appetito passa a narrare tutti i valori andati distrutti o compromessi: principalmente quelli riguardanti i sentimenti e le emozioni umane.
Appetito ci fa riflettere sulla nostra epoca, sul mondo ne quale viviamo, suggerendoci che quella attuale è una situazione di stallo e che in essa vi ci troviamo da troppo tempo; invece di cercare di migliore, continuiamo a perpetrare disvalori e comportamenti nocivi a noi stessi e a chi ci sta vicino.
LA PAROLA ALL’AUTORE
“Vietato calpestare le rovine è un libro di storie: ogni storia una città, reale o immaginaria. Il titolo mi è ronzato in testa per anni. L’ho incontrato nel 2012, su un cartello fuori da un magazzino degli studi di Cinecittà, dove stavo realizzando un documentario: quelle parole – vietato calpestare le rovine – mi sono sembrate la cifra della disperata custodia di un mondo, reale e simbolico, ormai disfatto. Da allora il superamento di questo “culto delle rovine” mi è apparso come l’unica via d’uscita dalla situazione di stallo in cui viviamo da anni. (…) Ho voluto raccontare il futuro che nel passato attende di schiudersi. Di fatto, nonostante la mia formazione filosofica, ho scelto di esprimere una visione della realtà in modo non accademico, raccontando storie, perché le storie ci aiutano a pensare con il cuore”
(Andrea Appetito)
MASSIMO BUCCHI
“Andrea Appetito scava nell’archeologia delle sue invenzioni raccontando ancora, come in Tomàs, il suo precedente romanzo, la nebbia in cui ci troviamo, l’orrore della perdita di orientamento, la distruzione dei nostri valori. Il paradosso è che la catastrofe è già avvenuta. Il disperato messaggio dell’autore grida come sia forse ancora possibile evitarla”
(Massimo Bucchi)
COPERTINA E ILLUSTRAZIONI
Il romanzo di Andrea Appetito vanta la collaborazione di Giancarlo Savino il quale ha realizzato la copertina e le meravigliose illustrazioni che si trovano all’interno del libro.
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