Ciao lettori, oggi vi parlo di “Siamo solo piatti spaiati”, edito C1V Edizioni, di Alessandro Curti, educatore che lavora nel campo del disagio minorile e scrittore.
Benché sia un nome nuovo a LeggIndipendente, io lo conoscevo già per i suoi altri due romanzi “Padri imperfetti” e “Mai più sole”. Questi due romanzi sono legati a “Siamo solo piatti spaiati” in quanto tutti e tre compongono una trilogia molto interessante che ha come protagonista Andrea, alter ego dell’autore.
L’autore ci spiega come sono nati i suoi libri
Da un’intervista a Curti, pubblicata sulla rivista “Leggere:tutti” apprendiamo le motivazioni che hanno spinto l’autore a scrivere questa trilogia:
“Lavoro come educatore ormai dal lontano 1993 e per quasi vent’anni ho operato in comunità per minori con problemi familiari, sociali e penali; successivamente mi sono dedicato al lavoro con i minori e le famiglie in ambito territoriale (scolastico, domiciliare e aggregativo). L’esigenza di raccontare la mia professione, attraverso la figura di Andrea, è nata in primo luogo da una domanda che spesso mi veniva posta: “Ma tu che lavoro fai?”, alla quale era davvero difficile dare una risposta semplice. Il secondo motivo per cui ho deciso di creare Andrea e di narrare le storie che incontra viene dall’importanza della condivisione delle esperienze. Nel mondo dell’educazione professionale si apprende tantissimo (e questo vale sia per gli educandi che per gli educatori) dalle esperienze che viviamo ma anche da quelle che osserviamo negli altri. Ecco perché scrivere del mondo dell’educazione: per mettere a disposizione di altri esperienze da cui trarre apprendimento. Allargandole anche a chi si occupa di educazione naturale e non professionale come me.”
Evoluzione della trilogia
“Padri imperfetti” e “Mai più sole” sono due romanzi che parlano della complessità del ruolo dei genitori in tempi difficili come questi. Tempi nei quali le relazioni umane si fanno flebili e precarie e nelle quali risulta difficile tenere insieme tutti i componenti della famiglia.
Con “Siamo solo piatti spaiati” Curti fa un salto e si proietta dalla parte opposta a quella dei genitori, analizza quindi il comportamento dei figli e il loro percorso si crescita verso l’età adulta.
Siamo solo piatti spaiati
Il protagonista di questo romanzo è Davide, un ragazzo che conduce una normale adolescenza come tanti suoi coetanei. Frequenta il Liceo, si diverte con gli amici e discute con i genitori. Niente di più “normale”. Fino a quando un evento non calcolato stravolge la sua vita e lo trasporta in un mondo a lui del tutto conosciuto.
In questo nuovo mondo incontra ragazzi adolescenti molto diversi da lui e adulti dei quali sente di non potersi fidare.
In questo mondo strano e ostico Davide incontra Andrea, un educatore particolare, per il quale nutre sentimenti contrastanti che vanno dall’amore all’odio. Questi sentimenti così diversi tra loro dipendono dal fatto che la figura di Andrea risveglia in Davide pensieri e riflessioni mai provate fino a quel momento e che, per questo, lo confondono e lo mettono in crisi.
Da questo momento, Davide, inizierà un viaggio importante per la sua crescita, un viaggio che lo cambierà in modo indelebile. Alla fine di questo viaggio Davide si ritroverà più consapevole di se stesso e della realtà che lo circonda.
Tema centrale: il cambiamento
Il cambiamento. Non c’è cosa peggiore per un adolescente affrontare la fase del cambiamento perché impone che si metta in discussione e metta in discussione tutto ciò in cui ha creduto fino a quel momento.
Il cambiamento è doloroso, ma necessario per affrontare la vita, o imparare a farlo.
“[…] Nulla mi sembrava più lontano dalla mia vita, dal mio mondo. Ho avuto paura. Paura di perdere tutto. Di entrare in un tunnel senza ritorno. Di vivere un incubo dal quale non mi sarei mai risvegliato in un continuo loop di sofferenza. Mi sentivo pizzicare alla base del collo, come se mi avessero infilato uno spillone vudù e lo avessero lasciato lì. A marcire”
L’importanza della presenza di Andrea
La figura dell’educatore, Andrea, è incredibile. Andrea è un uomo, come molti altri, ma che ha imparato a guardare il mondo con gli occhi di un ragazzo e che, una volta capito come gira, insegna che la coerenza è uno dei valori più importanti nella vita di un essere umano.
Conclusione
Come ho già avuto modo di dire nel video nel quale presentavo il libro in breve, consiglio la lettura di “Siamo solo piatti spaiati” soprattutto ai genitori di figli adolescenti, perché, in qualche modo, capiscano cosa vivono i loro figli, quali dinamiche si muovono nella loro testa e quali difficoltà devono affrontare. Ma è un libro che interesserà anche che cerca un punto di vista onesto e professionale sulle relazioni interpersonali, soprattutto in ambito familiare.
0 commenti