I filosofi che furono al servizio di Hitler nel progetto di dominazione del mondo. Una ricostruzione approfondita e documentata, un libro importante e inquietante che farà discutere. Il programma politico di quello che di lì a poco si sarebbe chiamato Partito nazionalsocialista tedesco era ben noto fin dal 1925, delineato fin nei particolari nel Mein Kampf, che ebbe da subito una straordinaria fortuna commerciale.
Nel 1933, anno dell’ascesa al potere di Hitler, l’ideologia razzista e antisemita del nazismo si imponeva già nelle università e nei centri di ricerca. Molti intellettuali non esitarono a mettersi al servizio del Terzo Reich. Filosofi, scrittori, scienziati, storici, cineasti rafforzarono ideologicamente e politicamente il regime hitleriano. Ma non tutti si comportarono allo stesso modo.
Durante gli anni cupi dell’ascesa del regime nazionalsocialista, mentre figure di spicco come Theodor Adorno, Max Horkheimer, Walter Benjamin, Ernst Cassirer, Hannah Arendt, Karl Löwith, Edmund Husserl, Kurt Huber e altri furono ridotti al silenzio o costretti all’esilio, filosofi eminenti come Martin Heidegger, Carl Schmitt, Alfred Rosenberg, Wilhelm Grau e Max Boehm contribuirono nel dare al nazismo quella facciata di rispettabilità di cui aveva assoluta e radicale esigenza.
Filosofi, scrittori, scienziati, storici, rafforzarono così ideologicamente e politicamente il regime hitleriano, ne ispirarono e giustificarono le azioni. Fu anche grazie al loro zelante e talora incondizionato appoggio che il nazismo potè attuare il suo programma criminale quasi per intero.
Frutto di anni di scrupolose ricerche negli archivi internazionali, I filosofi di Hitler è un’efficace e illuminante ricostruzione del complesso rapporto tra quegli uomini e il nazismo, descrive il loro profilo etico e intellettuale, scandaglia le loro vicende umane fin negli aspetti meno noti e più torbidi.
Yvonne Sherratt restituisce il clima culturale e i retroscena politici degli anni più bui della nostra storia, e ci rivela come grandi intelligenze abbiano potuto cedere all’abiezione.
L’autrice
Yvonne Sherratt inglese, ha studiato a Cambridge e insegna attualmente a Oxford. È autrice di Adorno’s Positive Dialectic (2002) e Continental Philosophy of Social Science (2006). I filosofi di Hitler è il suo primo libro tradotto in italiano.
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