Cari Lettori,
oggi intervisto per Voi Jenni Gandolfi: cantautrice mantovana, autrice, insegnante di canto moderno, musicoterapeuta e studentessa di psicologia; una carriera artistica in ascesa con tante esperienze: contest vinti, jingle per la Radio, direzioni di coro, collaborazioni con Festival prestigiosi come Castrocaro, album e singoli sempre nuovi in uscita. Ho conosciuto Jenni in giuria, in occasione del Premio Nazionale Bruno Bottiroli ed è subito nata una immediata simpatia, è una musicista competente, scrupolosa e positiva ed ho pensato di farvela conoscere meglio.

Cara Jenni, grazie per aver accettato il mio invito. Raccontaci dei tuoi esordi.
Ciao cara Elena, premetto che è un piacere per me averti conosciuta perché ritengo il nostro incontro arricchente sia in ambito professionale che a livello personale. Anzitutto, io nasco come musicista. Iniziai a mettere le mani sulla tastiera in tenera età, intorno ai sei anni e grazie a questo strumento imparai gli accordi inizialmente ad orecchio e già con i simboli americani. Poi, col tempo avrei voluto un pianoforte, ma i miei genitori non avevano la possibilità economica per comprarmene uno, quindi mi adattai a qualcosa di “meno costoso” come il sax contralto, che iniziai a studiare a 12 anni. Dopo un anno circa, entrai a far parte di tre bande paesane e a 19 anni iniziai a prendere lezioni di canto moderno da un soprano lirico, su consiglio del mio insegnante di sax, che riteneva avessi talento (e forse aveva ragione: dopo tre mesi di lezioni, vinsi tutti i concorsi fatti e volai all’Accademia di Sanremo da una selezione regionale dove mi classificai nei primi tre posti). Con il mio primo stipendio, comprai finalmente il mio amatissimo pianoforte e iniziai a comporre le mie prime Canzoni. Mi resi conto a quel punto che un Cantautore ha bisogno anche della chitarra, anche perché il pianoforte era un po’ scomodo da portarsi appresso durante le serate. Così, a 24 anni, cominciai a studiare anche chitarra acustica. Inizialmente da autodidatta, poi con dei professionisti. La mia carriera da cantautrice Iniziò dopo il primo album, “Crescere”, pubblicato con Maxi sound. Tutte le persone che incontri lungo il percorso artistico sono molto importanti e con Massimiliano Titi iniziai a comprendere la magia delle parole. Per me fu un bellissimo esempio da cui prendere spunto. Dieci anni dopo circa, pubblicai il mio secondo album “Come l’acqua” con Cat sound records di Mario Marcassa, altro bravissimo musicista con il quale ho condiviso anche qualche live con le mie canzoni. Infine arrivò la produzione dell’etichetta discografica PMS studio, con la quale firmai il mio primo contratto discografico. Da subito mi trovai benissimo con Raffaele Montanari, titolare dell’etichetta, il quale -stavolta parlo al presente- è un bravissimo, pianista, arrangiatore e compositore. Con PMS Studio escono gli album “Fragilità” e… facendo un salto nel pop il 20 settembre 2024 esce “Canzoni d’amore”. Per me è una soddisfazione immensa perché è la giusta ricompensa dopo anni e anni di sacrifici. Eh già, perché per raggiungere i miei obiettivi ho dovuto sacrificare molto della mia vita. Oltretutto, ho dovuto mantenere anche uno stile di vita sano per mantenere sane le mie corde vocali.
So che porti avanti molti progetti anche come direttore artistico e che proprio in questi giorni si è svolto un contest a te molto caro, vuoi raccontarci come è nata l’idea, quali sono le voci che cercate…
Ho iniziato a entrare nel ruolo di Direttore artistico per scherzo con il concorso per bambini “Piratino d’oro” a partire dal 2018. Quest’anno mi sono messa in gioco sia come Direttore artistico che come fondatrice e ideatrice del contest “Born to shine”, perchè ho voluto creare, più che una gara canora, un’opportunità per i ragazzi di farsi conoscere dalle realtà importanti con cui sono in contatto. Quindi si tratta più di una rassegna dove chi canta ha la possibilità di farsi ascoltare anche da remoto dagli addetti ai lavori. Per la partecipazione al contest ho selezionato personalmente i partecipanti per dare la giusta qualità allo spettacolo e garantire ai partecipanti un contest di un certo livello. Sono fiera di aver iniziato la collaborazione con i contest del circuito “Nove eventi”, per cui abbiamo scelto i finalisti regionali di “Sanremo Rock”, “A voice for Europe” e “Baby voice festival”. La collaborazione è nata anche con il “Verona song contest”, “Radio studio 91 live” e “Spazio SM!LE”, podcast che va in onda su molte radio in FM e web. Direi che sono molto soddisfatta.
Quali sono i requisiti per un giovane che vuole farcela in questo settore e quali sono i vari step da seguire: gavetta o talent?
Sicuramente uno dei requisiti fondamentali è la determinazione legata allo studio continuo. Il talento da solo non basta. Occorre, inoltre, sfruttare tutte le possibili occasioni per cantare su un palco o comunque di fronte ad un pubblico. Prima dei talent io consiglio tanta gavetta, perché ai talent bisogna arrivare preparati sia a livello professionale che emotivo. Il mondo televisivo non è per nulla una passeggiata e occorre essere pronti ad affrontarlo a tutti i livelli. Perciò, chi ha la fortuna di passare attraverso una vetrina del genere deve saper sostenere il successo attraverso solide basi, perché il “successo” è già passato, il vero artista arriva dopo e, se le fondamenta della casa non ci sono, questa crolla velocemente. Quindi, ben vengano i talent, ma prima tanta gavetta!
Sei selezionatrice per “Io Canto” di Mediaset a Verona e Mantova. Cosa si cerca da vocalità così giovani per un contest televisivo? Come si educano le voci dei bambini, visto che sei una specialista?
Quello che si cerca in questi contest importanti sono: tecnica vocale, interpretazione del brano, presenza scenica e capacità di tenere il palco senza timore. Le voci dei bambini sono molto delicate, ma anche molto elastiche. Mi diverto molto a lavorare con loro. Occorre comunque rispettare la voce bianca senza esagerare e senza arrivare al limite, anche se, a volte ci si trova di fronte a soggetti con doti vocali pazzesche e la tentazione di farlo è molta. Il difetto che trovo quasi sempre nei bambini, ma che solitamente si riesce a correggere più in fretta rispetto ad un soggetto più grande, è la respirazione. Anche nei bambini è importante partire da qui, perché è fondamentale per il canto. Poi tendo a curare la dizione, il modo di aprire la bocca e piano piano l’interpretazione. Una delle mie grandi soddisfazioni è stata Mirko Milella, ex partecipante di “Io canto GENERATION” 2024, che ho preparato e mandato alle selezioni e che, a distanza di quasi un anno sta cantando e suonando su e giù per l’Italia anche in band importanti.
Come è entrata la Musicoterapia nel tuo percorso?
Ad un certo punto della mia carriera musicale, ho iniziato ad insegnare canto moderno, spinta da una grandissima ed irrefrenabile passione e curiosità continua verso il mondo vocale.
Lavorando con molte persone, dai bambini agli adulti, ho notato che la musica ha delle caratteristiche quasi curative soprattutto per l’anima, così ho deciso di approfondire gli studi e di dedicarmi alla musicoterapia. Le scoperte che ho fatto sono incredibili. Ho lavorato con disturbi rari, – come la sindrome di Tourette – autismo e gravi deficit cognitivi, sui quali la musica ha avuto ed ha effetti miracolosi. Questo non ha fatto altro che far crescere la mia voglia di scoprire e di continuare a lavorare in questa direzione.
Dal 2021 sei artista dell’etichetta discografica PMS studio label, quale è stato il vostro percorso e quali sono i vostri prossimi progetti?
Ho firmato il mio primo contratto discografico con questa Etichetta con la quale ho pubblicato due album: “Fragilità”, che porta avanti Il filone country-Folk italiano appartenente all’album “Come l’acqua” e “Canzoni d’amore”, uscito nel 2024, un album che sfocia nel pop. Per il momento, la mia decisione è stata quella di dedicarmi ai live nel 2025 per far conoscere il mio ultimo album. L’idea per gli anni futuri sarebbe quella di pubblicare anche le altre 100 canzoni circa che ho nel cassetto, dato che continuo a scrivere.
Cosa ti porterà l’estate?
L’estate porterà diversi live e tanto studio (tanto per cambiare)!
Io e il mio chitarrista ci stiamo preparando per un tour per il 2026.
Per saperne di più seguite il sito: https://www.jennigandolfi.com
Cari Lettori,
la mia rubrica “Istanze Musicali” vi saluta e vi ringrazio per avermi seguita in questo lungo percorso insieme. Abbiamo davvero fatto un viaggio fra epoche musicali, divulgazione ed incontrato tanti musicisti nelle interviste. Ringrazio di cuore Virginia Villa, il miglior redattore capo del mondo, per questa splendida ed intensa opportunità, lascio questo incarico, perché prevedo nei prossimi mesi di intensificare i miei impegni artistico-musicali. Mi stringo a Voi con tanto affetto, continuate a seguirmi ed a sostenermi. Vi auguro una estate radiosa ❤️. Grazie per tutto.
Ph credits Roberto Fontana
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