Ci sono storie che, con poche parole e immagini delicate, riescono a parlare al cuore dei bambini e degli adulti insieme. “Le tre muffole“ di Linda Bailey, illustrato da Natalia Shaloshvili e pubblicato in Italia da Arka Edizioni, è una di queste: un piccolo gioiello di tenerezza e intelligenza emotiva che trasforma un oggetto comune – una semplice muffola – in simbolo di identità, appartenenza e accettazione.

La vicenda ha per protagoniste due muffole perfettamente abbinate, Rosa e l’Altra Rosa, e una terza, Azzurra, rimasta sola e inutilizzata. Azzurra trascorre le sue giornate nella tasca della Bambina, osservando il mondo senza poterlo toccare, esclusa dai giochi sulla neve e dalle carezze al Cane. È un’immagine tenera ma anche malinconica, che tocca corde profonde: chi non si è mai sentito “fuori posto”, diverso, non abbastanza simile agli altri per essere accettato?

Bailey affronta questo tema universale con una scrittura limpida e accessibile, ricca di ritmo e musicalità. Il suo linguaggio parla la lingua dei bambini, ma riesce al tempo stesso a evocare emozioni complesse. La solitudine di Azzurra non è mai raccontata in modo cupo: è piena di sogni, di speranze, di una curiosità che la rende viva e vicina al lettore.
Le tavole di Natalia Shaloshvili accompagnano la narrazione con uno stile morbido e avvolgente. I colori pastello, i tratti delicati dei personaggi – umani e non – costruiscono un’atmosfera accogliente, perfetta per una storia che parla di calore emotivo e appartenenza. Le illustrazioni sanno dare voce ai sentimenti: il piccolo sguardo malinconico di Azzurra, le scene di gioco delle due muffole rosa, la mano della Bambina che finalmente la accoglie — ogni dettaglio racconta più di mille parole.
“Le tre muffole“ offre molteplici livelli di lettura. Per i bambini è una fiaba dolce e rassicurante sul sentirsi parte di qualcosa; per gli adulti, è un invito a riflettere su come lo sguardo e le parole degli altri influenzino la percezione di sé. Il libro diventa così uno strumento prezioso per parlare di empatia, diversità, amicizia e autostima, anche in contesti educativi: in classe, nelle letture ad alta voce o nei laboratori sulle emozioni.

Con “Le tre muffole“, Linda Bailey ci regala una storia semplice ma capace di toccare profondamente. È un albo che insegna, con delicatezza e humour, che nessuno è davvero “spaiato” se c’è qualcuno disposto a vedere la sua unicità. Perché, come spesso accade nei migliori libri per l’infanzia, dietro le trame più leggere si nasconde una verità importante: ognuno di noi ha un posto, anche se non è uguale a quello degli altri.



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