Cari lettori, oggi vi parlo di un libro straordinario che narra la storia dello sport del Novecento e i suoi risvolti politici e sociali. Sto parlando di “Essere campioni è un dettaglio” di Paolo Bruschi, edito da Scatole Parlanti Edizioni.
LO SPORT NEL NOVECENTO
Lo sport è stato, nel Novecento, una parte importante ed integrante della Storia. Attraverso le imprese di numerosi atleti, lo sport ha contribuito a plasmare il tessuto sociale velocizzando l’abbattimento delle discriminazioni e contribuendo a creare un’identità collettiva per interi popoli.
ANCORA DISCRIMINAZIONI
Scrivo questo articolo qualche giorno dopo l’avvenimento di un fatto triste e becero; la scorsa settimana l’Azimut Modena capitanata da Ivan Zaytsev ha conquistato la final four di Coppa Italia, ma con un triste episodio avvenuto sugli spalti. Matteo Piano, capitano della Revive Milano, sconfitta dopo due ore di battaglia sul campo di pallavolo, è stato infatti pesantemente insultato con parole omofobe dai tifosi del Modena. Gli insulti, urlati a gran voce e continuamente ripetuti, si sono sentiti anche in diretta televisiva.
NECESSITA’ DI PARLARNE
Ho riflettuto molto sull’accaduto e, soprattutto, sulla necessità ancora oggi di parlare di discriminazione. La mia opinione, rafforzata anche dall’episodio dell’altra sera durante la partita di volley tra Modena e Milano, mi ha portato a pensare che si, cavolo! c’è ancor bisogno di parlare di questi argomenti, di condannarli e di evidenziare, invece, episodi e realtà positive!
Da qui la mia convinzione che il libro di Bruschi sia, effettivamente, importante e necessario!
LA TRAMA
Il libro tratta diciotto storie in cui l’autore, Paolo Bruschi, attraverso vicende sportive umane cerca di tratteggiare la storia del Ventesimo Secolo.
Il libro, che mi viene da considerare un saggio storico, è composto da sei sezioni che raccontano i diversi avvenimenti del Novecento: le guerre, le dittature, il movimento di liberazione femminile, e il movimento di liberazione afroamericana.
Paolo Bruschi dedica un intero capitolo all’Italia e facendolo si concentra sul periodo del fascismo, delle grandi migrazioni e della modernità degli anni Settanta e Ottanta.
LO SPORT
Ho definito il libro di Bruschi un saggio storico perché è permeato di storia, ma l’autore si concentra su un aspetto in particolare per parlare di storia e di mutamenti politici e sociali: lo sport.
Paolo Bruschi ci racconta che alla vigilia della prima guerra mondiale vi era una concezione elitaria dello sport; le persone vedevano l’attività sportiva come passatempo per i figli dei grandi ricchi. Molti sport nacquero proprio in questo modo, per allietare i nobili e far passare loro il tempo. La situazione mutò quando si affermò il professionismo che consentì l’accesso al gioco competitivo anche ai ceti inferiori.
Ma lo sport venne utilizzato anche in altro modo: come propaganda dei regimi e come base nazionalistica.
LE LOTTE PER I DIRITTI
Paolo Bruschi dedica buona parte del libro a narrare il rapporto tra dittatura e sport e ci spiega come, a seguito delle leggi esclusive, nacquero movimenti e lotte per il riconoscimento dei diritti.
Vedrei benissimo “Essere campioni è un dettaglio” come testo sul quale studiare nelle facoltà di storia contemporanea perché con un linguaggio chiaro, semplice e lineare aiuta a confrontarsi con temi quali la memoria, il razzismo, la discriminazione, la tolleranza e il femminismo.
Considero questo libro così importante da essere proposto nelle scuole perché risulta essere un efficace mezzo di accesso a quei contenuti esplicativi tendenzialmente trascurati dalla storiografia ufficiale e convenzionale.
CONCLUSIONE
“Essere campioni è un dettaglio” è sicuramente un libro che consiglierò di leggere a tutti e che, alla vigilia della chiusura di gennaio, si è aggiudicato il primo posto tra i libri più belli letti in questo mese!
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