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IL GIOCO DEL MONDO – 32° Salone internazione del Libro di Torino

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Il 32° Salone Internazionale del Libro torna da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2019. Qui sotto potete leggere il Comunicato Stampa.

Cinque giorni di dialoghi e riflessioni intorno ai libri e alla lettura, cinque giorni in cui, a Torino, arrivano autori ed editori provenienti da tutto il mondo. Per portare bellezza e complessità. Per offrire una bussola utile a orientarsi nel complicato presente. 

La 32° edizione è stata presentata nello spazio Murazzi Student Zone mercoledì 6 marzo 2019 da Silvio Viale, presidente Associazione Torino, la Città del Libro, Giulio Biino, presidente Fondazione Circolo dei lettori, Maurizia Rebola, direttore Fondazione Circolo dei lettori, e Nicola Lagioia, direttore Salone Internazionale del Libro di Torino. Alla presenza, tra gli altri, di Sergio Chiamparino, presidente Regione Piemonte, e Chiara Appendino, sindaca Città di Torino. 

Il Salone Internazionale del Libro di Torino 2019 è un progetto di Associazione Torino, la Città del Libro e Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, e di Ministero per i beni e le attività culturali, Centro per il libro e la lettura, Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, Italian Trade Agency ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Fondazione Sicilia e Fondazione con il Sud. 

L’Associazione culturale Torino, la Città del Libro ha acquisito il marchio e il compendio archivistico del Salone Internazionale del Libro di Torino grazie al sostegno di Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT che da sempre contribuiscono a realizzare al meglio la manifestazione. Immediatamente l’ha messo a disposizione del territorio, coinvolgendo la Fondazione Circolo dei lettori per la costruzione della 32° edizione. 

Grazie all’accordo tra i due enti, la Fondazione Circolo dei lettori si occupa dell’elaborazione, del coordinamento e attuazione del programma culturale nonché della comunicazione dell’evento. La Salone Libro Srl, nata dall’unione delle aziende che hanno lavorato per rendere il Salone la più grande manifestazione editoriale italiana, ha in capo i contatti con gli espositori, la progettazione e realizzazione di tutti gli spazi, il layout degli allestimenti e la gestione della sicurezza. 

Inoltre, il Comitato d’Indirizzo, presieduto da Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori, e dal direttore Maurizia Rebola, è il luogo del coordinamento delle attività organizzative. Vi prendono parte Nicola Lagioia, direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino, Silvio Viale, presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro, i rappresentanti della Regione Piemonte e della Città di Torino, e un rappresentante per ciascuna associazione di categoria: ADEI Associazione degli Editori Indipendenti, AIB Associazione Italiana Biblioteche, AIE Associazione Italiana Editori, ALI Associazione Librai Italiani e SIL Sindacato Italiano Librai. 

Al Salone collaborano i consulenti culturali: Paola Caridi, Ilide Carmignani, Mattia Carratello, Giuseppe Culicchia, Fabio Geda, Giorgio Gianotto, Alessandro Grazioli, Loredana Lipperini, Giordano Meacci, Eros Miari, Francesco Pacifico, Valeria Parrella, Christian Raimo, Rebecca Servadio, Lucia Sorbera, Annamaria Testa.

Un Salone per tutti e di tutti

È lo spazio dell’incontro e del dialogo, tra lettori e curiosi, tra editori e addetti ai lavori, che si ritrovano a Torino, per cinque giorni, a confrontarsi sul mondo in modo aperto. Perché il Salone è una manifestazione dai contenuti alti, ma alla portata di tutti. Questa è la sua scommessa, la sua forza, la sua particolarità soprattutto oggi, momento in cui infuria la battaglia – o presunta tale – tra popolo ed élite. Il Salone offre argomenti e riflessioni utili ad affinare lo sguardo e preziosi per scoprire qualcosa in più su se stessi e sul nostro tempo, e lo fa coinvolgendo tutta la scena editoriale italiana, garantendo bibliodiversità, pluralità di visioni, proposte e idee. Confermandosi spazio per il dialogo tra editori, scrittori, Università, librai e istituzioni. Portando così avanti la battaglia per la lettura.  

Tutto questo in un Salone che sa rappresentare ogni componente della filiera editoriale in modo ancor più efficiente e accogliente nella sua organizzazione logistica. Tra le novità, i 13000 mq dell’Oval a disposizione, con una sala da 700 posti, che si chiamerà Sala Oro il Caffè letterario, una sala da 200 posti, l’area della Lingua Ospite, grandi editori ed editori indipendenti.

Il Salone che verrà è quindi più grande, e immaginato come una mappa composita in grado di restituire la molteplicità delle case editrici e della produzione letteraria italiana, alternando, senza soluzione di continuità piccoli e grandi editori. Questo per restituire anche nella pratica l’intento che accomuna tutti coloro che al Salone lavorano, ovvero favorire un dialogo continuo con tutte le realtà del mondo editoriale. 

E ancora, il Salone che verrà è più vivibile, con corridoi ampi, spazi liberi e di sosta, per chiacchierare e riposarsi. È costruito come una grande festa per lettori, editori, ospiti. E per le nuove generazioni, la novità del 2019 è che lo spazio a loro dedicato, il Bookstock Village cambia casa spostandosi nel Padiglione 2, nel cuore della fiera. Il Padiglione 1 ospita le istituzioni, tanti editori, l’area dedicata a giochi e fumetti, senza perdere così la propria identità. 

E infine, il Salone che verrà è più ospitale con ben due ingressi. A quello storico dal Padiglione 1 si aggiunge il secondo accesso dall’Oval, con corsie specifiche, ciascuna dedicata alle diverse categorie di visitatori, per entrare in modo semplice e veloce. 

Il gioco del mondo. Il tema 

La cultura non contempla frontiere o linee divisorie, la cultura i confini li salta. Supera divisioni, frantuma muri, balza dall’altra parte. Per creare. 

Come fa il lettore del “contro-romanzo” di Julio Cortázar, grande maestro del Novecento, libro sconfinato e invito alla ribellione, alla fuga e all’avventura, perché costruito in modo che chi legge possa scegliere dove andare attraverso le pagine, da leggere oppure scartare. 

È Il gioco del mondo, una delle opere più influenti degli ultimi cinquant’anni, titolo e tema scelti per questa 32° edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. 

Julio Cortázar ha fatto della mescolanza di culture la propria forza: nato in Belgio da genitori argentini, girò l’Europa per poi trasferirsi in Argentina all’età di 5 anni. Nel 1951 andò a Parigi dove rimase fino agli ultimi giorni. Vissuti, idee, storie che si intrecciano e rendono questo scrittore uno dei migliori nel mettere in pratica una capacità che è un dono, quello della creazione fantastica. 

Julio Cortázar fu – ed è tuttora, perché dei classici bisogna parlare sempre al presente, se non al futuro – un ponte tra due continenti e tra diverse culture, per questo è lui a guidare i cinque giorni del Salone, a orientare pensieri e riflessioni. Per questo è lui a lanciare il sassolino immaginario, quello che nel gioco della campana – Rayuela in spagnolo, titolo originale dell’opera – serve a compiere il balzo, a superare il confine, per accorgersi, giocando, che quel limite è evanescente e labile perché disegnato solo con il gesso.  

In un Salone cosmopolita

Tanti gli scrittori e intellettuali stranieri al Salone, per una manifestazione che parlerà molte lingue, proponendo quindi punti di vista differenti, utili a descrivere e comprendere il nostro tempo. 

Innanzitutto Colum McCann, scrittore irlandese naturalizzato statunitense, insignito del National Book Award nel 2009 e vincitore quest’anno del Premio Mondello Internazionale Sezione Autore Straniero, curato e promosso, per conto del Comune di Palermo, dalla Fondazione Sicilia in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori e Salone Internazionale del Libro. A decretare la vittoria, il giudice monocratico Giorgio Fontana che incontrerà l’autore durante la manifestazione. 

Sono attesi, come da tradizione, i finalisti del Premio Strega Europeo, arrivato alla 6° edizione, promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e dal Liquore Strega. La cinquina, annunciata in conferenza stampa, è composta da David Diop, nato a Parigi e cresciuto in Senegal, con Fratelli d’anima (Neri Pozza); dall’irlandese Catherine Dunne con Come cade la luce (Guanda); dall’austriaco Robert Menasse con La capitale (Sellerio); dall’olandese Ilja Leonard Pfeijffer con La Superba (Nutrimenti); dalla scrittrice tedesca Sasha Marianna Salzmann, con Fuori di sé (Marsilio), anche in dialogo con Francesco Pacifico nell’incontro curato con la Frankfurter Buchmesse e Goethe-Institut Turin.

A 100 anni dalla nascita dell’autore de Il giovane Holden sarà a Torino Matt Salinger, protagonista dell’incontro J.D. Salinger, mio padre. E Holden Caulfield, in collaborazione con Einaudi Editore, occasione per conoscere qualcosa in più di uno scrittore tanto amato dai lettori quanto schivo e ritroso nel raccontarsi. 

A prender parola anche Wole Soyinka, Nobel per la Letteratura 1986, attivista e scrittore nigeriano di etnia yoruba, e Viet Thanh Nguyen, blogger e autore vietnamita naturalizzato statunitense, vincitore del Premio Pulitzer con Il simpatizzante (Neri Pozza). Philippe Forest presenterà la raccolta di saggi I cadaveri nell’armadio (Rosemberg&Sellier), viaggio controcorrente nella letteratura francese, mentre Valerie Manteau Il Solco (L’Orma). Vita su un pianeta nervoso (Edizioni e/o) è il titolo del libro di Matt Haig, intreccio di saggezza, intuizione, amore, umorismo.

E ancora, da San Francisco, Rita Bullwinkel con l’esordio Lingua Nera (Black Coffee), mentre Amore (Ponte alle Grazie) è l’ultimo libro della scrittrice norvegese Hanne Ørstavik, al Salone con Nadia Terranova. Halldóra K. Thoroddsen si racconta a partire dal sorprendente Doppio vetro (Iperborea), vincitore del Premio della Letteratura Europea 2017; Georgi Gospodinov, poeta e prosatore innovativo e studioso di letteratura, porta E tutto divenne luna (Voland) mentre Ayelet Gundar-Goshen, scrittrice israeliana, Svegliare i leoni (Giuntina). Il Cielo sopra Belgrado (Besa), diario-testimonianza contro i bombardamenti della Nato, è tra i libri più importanti di Tijana M. Djerković.

Attesa una delle più celebri e vendute autrici di polizieschi della Svezia, è Camilla Läckberg, tradotta in 42 lingue e pubblicata in 66 paesi, che incontrerà i lettori per raccontare la sua vita e il mestiere di scrittrice. Dalla Svezia anche Björn Larsson, amatissimo dal pubblico italiano, con La lettera di Gertrud (Iperborea). 

Se a Torino, dal 9 al 13 maggio, arriveranno intellettuali e scrittori dal mondo, è anche grazie alla collaborazione con la Frankfurter Buchmesse che si rinnova nel 2019 per la terza volta consecutiva. Con il Goethe-Institut Turin il meglio della cultura tedesca sbarcherà in città insieme alla delegazione di editori e agenti, ospiti dell’International Book Forum. Tra gli incontri proposti quelli con Daniel Kehlmann, Sasha Marianna Salzmann, Stefan Bollmann, Annette Hess, Mechthild Gläser e Jakob Nolte. 

Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre – ideato da Daniela Finocchi nel 2005 e promosso da Salone Internazionale del Libro di Torino e Regione Piemonte – è un premio rivolto alle donne straniere o di origine straniera che in 14 anni si è fatto testimone di una società sempre più multietnica. Oltre 7000 partecipanti, più di 100 incontri l’anno, un’ampia rete di collaborazioni con scuole, enti e associazioni su tutto il territorio nazionale. Le antologie Lingua Madre-Racconti di donne straniere in Italia (ed. Seb27) sono disponibili in tutte le librerie insieme ai volumi d’approfondimento sui temi della migrazione curati dal progetto. La 14° edizione sarà premiata al Salone del Libro, dove ogni giorno si terrà un incontro del Concorso nell’ambito del programma Lingua Madre.

Lo Stand della Romania sarà un luogo d’incontro e di scoperta, con una serie di incontri per conoscere la letteratura espressa dal paese, tra passato e presente. 

Le tre inaugurazioni 

La sera di mercoledì 8 maggio, ore 20.30, ad aprire la riflessione del Salone del Libro sarà l’Intervista impossibile a Leonardo Sciascia, a 30 anni dalla morte del più scettico scrittore del Novecento italiano, la cui voce ha completamente ripensato il canone della scrittura saggistica e narrativa e il cui impegno testimoniale, critico, politico ha riscritto il ruolo dell’intellettuale. Ha contraddetto e si è contraddetto, così recita il sottotitolo dell’evento. Sarà una vera e propria rimemorazione, non un semplice omaggio, che unirà il potere della parola di Leonardo Sciascia a quello della scena. Per questo motivo, la curatela del testo è affidata a Christian Raimo, scrittore e critico culturale, mentre la regia è nelle mani di Veronica Cruciani, regista che in Italia si è saputa distinguere per i suoi lavori sul testo letterario. Sul palco, il talentuoso Fausto Russo Alesi, giovanissimo Premio Ubu, interpreterà lo scrittore, mentre la giovane attrice Linda Caridi, già protagonista del biopic su Antonia Pozzi, sarà una giornalista che va a trovarlo nella sua casa senza tempo di Racalmuto. Attraverso un dialogo sul senso della letteratura e della presa pubblica della parola, la giornalista riuscirà a leggere tutto il senso dell’impegno poetico e civile di un’esistenza. L’intervista impossibile si trasformerà così, davanti agli occhi dello spettatore, in un’interrogazione sulla relazione tra intellettuali e politica in Italia, in un dialogo platonico, in un’indagine sul senso della creazione artistica. Un’esperienza potente e magica per tutti gli spettatori. 

Fernando Savater prenderà parola giovedì 9 maggio, ore 11, presso la Sala Oro del Lingotto, con la grande lezione inaugurale Dov’è l’identità culturale europea, per trovare risposte a una serie di domande di stringente attualità. Che cosa accomuna i cittadini del Vecchio continente? Forse un certo modo di intendere la democrazia? Oppure un particolare riguardo verso valori umani non negoziabili? La letteratura, l’arte, la filosofia? O il modo in cui si guarda all’idea di comunità? Risponderà uno dei pensatori più importanti degli ultimi decenni per tracciare un identikit dell’Europa in un anno che vede appuntamenti importanti, dal trentennale della caduta del Muro di Berlino alle elezioni europee.

Ma per la prima volta anche il Bookstock Village avrà una sua inaugurazione. Giovedì 9 maggio alle ore 10.30 saranno Paola e Claudio Regeni, genitori di Giulio, a raccontare, con il direttore di Radio3 Marino Sinibaldi, chi era Giulio, il suo lavoro in Egitto e i desideri che aveva per il proprio futuro e per quello del mondo. Interviene Alessandra Ballerini, l’avvocato che dopo la sua morte sta lavorando per ottenere verità e giustizia. 

Potere ai giovani

Già 20.000 gli studenti attesi al Bookstock Village, spazio per ragazzi e scuole, realizzato da oltre 10 anni grazie al generoso contributo della Compagnia di San Paolo, pensato per ragionare di diritti, democrazia, solidarietà, questioni di genere, ambiente, educazione, convivenza attraverso i libri e dialogando con gli autori. 

2 mostre, 2 grandi librerie tematiche, 10 spazi per i laboratori e l’area per scoprire le novità del digitale, 2 sale per gli eventi e i 300 posti dell’Arena Bookstock per oltre 335 ore di programmazione curata in collaborazione con Eros Miari e Fabio Geda. È l’area dedicata a giovani e agli studenti, ma anche alle famiglie in visita, con baby parking gratuito. I docenti potranno incontrarsi e confrontarsi con esperti e autori, e frequentare il corso Educare alla lettura. 

Potere ai giovani, quindi, perché saranno loro i protagonisti, come librai e reporter – per il Bookblog, giornale digitale realizzato in collaborazione con La Stampa che compie 10 anni – nella gestione degli spazi e nella realizzazione dell’allestimento. Arriveranno a Torino da Foggia, Caltagirone, Rimini, Firenze, Ferrara, Pordenone, Asti, Milano, Pescara, Treviglio, Sciacca, Verona, Imperia e altre città d’Italia in oltre 700 per prendere parte al progetto, manifestando la voglia di partecipare che caratterizza le nuove generazioni. La nuova casa del Bookstock Village sarà nel Padiglione 2. 

I mestieri del libro 

Editori, bibliotecari, librai e traduttori avranno come sempre i propri incontri dedicati tra Sala Professionale, Sala Magenta e Sala Ciano. 

L’AutoreInvisibile, ciclo curato da Ilide Carmignani, offrirà quattro sezioni: la prima indagherà la traduzione come Lezione di accoglienza, preziosa perché in tempi di migrazioni consente a una cultura di aprirsi a un’altra senza perdere se stessa; la seconda, Lo scrittore e il suo doppio, vedrà un confronto allo specchio tra grandi nomi della letteratura internazionale e il loro traduttore italiano; la terza, A volte ritornano, sarà dedicata alle ritraduzioni di classici come Cervantes e Camus; e infine la quarta, I ferri del mestiere, esplorerà professionalmente il laboratorio del traduttore e tutta la filiera del libro.  

La traduzione può dare lezioni di accoglienza. Per capire come, in programma l’incontro con Adrian Bravi, autore di La gelosia delle lingue (EUM) e Andrea De Benedetti con il suo La lingua feliz! (UTET). Franca Cavagnoli discuterà il tema con Eraldo Affinati, fondatore della scuola di italiano per stranieri Penny Wirton, e Siri Nergaard. Di bellezza e ospitalità dialogheranno gli scrittori Giorgio Vasta e Giordano Meacci. 

Tra gli appuntamenti di Lo scrittore e il suo doppio, il dialogo tra Fernando Savater e Andrea De Benedetti, Juan Villoro e Cristina Secci, Jhumpa Lahiri e Claudia Tarolo, Alan Pauls, Maria Nicola e Gina Maneri. Dell’importanza della Buchmesse per i traduttori dialogheranno Anna Mioni (AC2 Literary Agency) e Martina Testa (Sur). 

A volte ritornano prevede due tavole rotonde, una legata a Vittorio Bodini, con Massimo Bacigalupo, Alfonsina Nancy De Benedetto e Giuseppe Girimonti Greco, e una, moderata da Ernesto Ferrero, su Albert Camus e Il diario di Anne Frank con Yasmina Mélaouah e Antonio De Sortis. 

I ferri del mestiere sarà un intreccio di voci, come negli incontri Le case editrici si raccontano ai traduttori, che vedranno protagonisti Federica Magro (BUR, Rizzoli Ya, Fabbri Editore, Etas), Beatrice Masini (Bompiani), Paolo Primavera (Edicola Edizioni), Giuseppe Russo (Neri Pozza), Renata Colorni (Meridiani Mondadori), Elido Fazi (Fazi Editore), Simona Olivito (Edizioni e/o) e Lorenzo Ribaldi (La Nuova Frontiera). 

Traduttore e redattore a confronto sarà una serie di dialoghi: il primo tra Lorenzo Flabbi e Elena Vozzi (L’Orma) su Acque strette di Julien Gracq, e Roberta Scarabelli ed Elisabetta Migliavada (Garzanti) su Il rilegatore di Bridget Collins; il secondo tra Giuseppe Girimonti Greco e Gianfranco Maggiulli (Adelphi) su Il bagno di Diana di Pierre Michon, e Amaranta Sbardella e Maria Leonardi (nottetempo) su Incerta gloria di Joan Sales, moderato da Franca Cavagnoli.

Di diritti d’autore, dal primo contratto ai rinnovi, parlerà Elisa Comito (Strade); di tradurre gli afroamericani, invece, Monica Pareschi (NN) e Martina Testa (Sur) con Martino Gozzi, nell’incontro curato con la Scuola Holden. La fantascienza e la sua traduzione sono al centro del confronto tra Franco Forte (Urania Mondadori), Anna Martini, Marco Schiavone (BD-JPOP); la prosa di Stephen King è oggetto della lezione di Luca Briasco, arricchita dall’incontro Forme di sostegno alla mobilità del traduttore con Simona Cives (Casa delle traduzioni – Biblioteche di Roma). L’incontro con Enrico Terrinoni sarà a partire dal suo Oltre abita il silenzio. Tradurre la letteratura (il Saggiatore), quello con Matteo Amandola e Leonardo Marcello Pignataro (AITI) sarà invece sulla traduzione e adattamento di Il trono di spade. Ernesto Ferrero rivelerà infine il nome del vincitore del Premio “Enriques” – Giornate della traduzione letteraria 2019.

Il Salone Off 2019

La conferenza stampa del Salone Off sarà giovedì 2 maggio, ore 11 al Fortino (Str. del Fortino, 20). Sarà l’occasione per sapere tutto della festa dei libri nei quartieri, che illuminerà Torino e una ventina di comuni della Città Metropolitana. Arrivato alla 16° edizione, il Salone Off proporrà iniziative diurne e serali, per esplorare lo spazio urbano e il territorio della città attraverso la lente dei libri e della cultura. 

Incontri, dialoghi, reading, spettacoli, concerti, proiezioni di film e documentari, mostre, degustazioni, passeggiate letterarie e workshop per tutte le età, tra 8 Circoscrizioni e ancora ad Alpignano, Chieri, Chivasso, Giaveno, Ivrea, Moncalieri, Nichelino, Pianezza, Pinerolo, Pino Torinese, Rivalta, Rivoli, San Giorgio Canavese, San Mauro Torinese e Settimo Torinese, Villarbasse. Coinvolgerà anche le scuole, con seminari e dibattiti, letture e laboratori. 

Tornerà CarminaOff, ideato e realizzato dall’associazione Mettre en pratique la poésie di Gabriella Giordano, che vestirà i quartieri di Torino con i versi dei poeti spagnoli e ibero-americani, in omaggio alla lingua ospite 2019. Inoltre, nelle stazioni della metropolitana di Torino, il progetto Metro Poetry dell’associazione Yowras trasmetterà i versi dei poeti più amati, non solo spagnoli. Tra gli altri appuntamenti che uniscono più Circoscrizioni all’insegna del libro tornerà Pagine in corsia, l’iniziativa a carattere sociale con letture ad alta voce nei reparti e negli atrii per i pazienti in attesa e ai ricoverati degli ospedali. E con il Salone Off riprenderà anche Voltapagina, capostipite delle numerose iniziative sociali del Salone e non solo, che dal 2007 porta gli autori a incontrare i detenuti delle carceri di Torino e del Piemonte per parlare di letteratura.

I premi letterari 

Nel 2018 il Premio Strega Europeo è stato assegnato a Fernando Aramburu, l’autore di Patria, edito in Italia da Guanda, grande romanzo famigliare che ha conquistato anche i lettori italiani. I cinque finalisti sono attesi al Salone per la proclamazione; insieme a loro, anche i vincitori del Premio Strega Ragazze e Ragazzi. 

E ancora, il Premio Letterario Internazionale Mondello, curato e promosso per conto del Comune di Palermo dalla Fondazione Sicilia in collaborazione con Fondazione Circolo dei lettori, Salone Internazionale del Libro di Torino e Fondazione Andrea Biondo, con cui il Salone ha stretto un forte legame grazie al professor Gianni Puglisi, presidente della Fondazione Premio Mondello. Come partner del Salone, il premio ha portato a Torino scrittori del calibro di Herta Müller, Cees Noteboom, Marilynne Robinson, Elizabeth Strout e Joe Lansdale. Anche quest’anno il vincitore, che verrà annunciato nelle prossime settimane, arriva Torino. Il giudice monocratico dell’edizione 2019 del Mondello è lo scrittore Giorgio Fontana.

La prima uscita pubblica del vincitore del Premio DeA Planeta, di cui si è tanto parlato, è al Salone del Libro, che ospita anche il Premio Goliarda Sapienza e il Premio Casalini, presieduto da Ernesto Ferrero, entrambi rivolti ai carcerati. 

Il gioco del mondo è un giro del mondo

Grandi ospiti: i primi nomi

La lista di anticipazioni in vista della conferenza stampa di aprile, quando il programma del Salone del Libro sarà raccontato nella sua interezza, è a tutti gli effetti un giro del mondo: dal 9 al 13 maggio sono attesi scrittori e scrittrici internazionali che, attraverso romanzi, saggi, inchieste, drammi e poesie, indagano le pieghe del presente e quelle dell’animo umano come nessun altro.

L’inaugurazione

Giovedì 9 maggio il Salone comincia con una grande lezione di apertura: a prendere la parola è Fernando Savater, uno dei più importanti intellettuali spagnoli di oggi. Conosciuto in tutto il mondo, è tra i filosofi contemporanei maggiormente apprezzati per la sua capacità divulgativa, per la bravura a indagare e raccontare la vita e l’attualità del mondo, a partire dal celebre Etica per un figlio (Laterza). Docente di Filosofia per trent’anni nei Paesi Baschi e a Madrid, ha scritto saggi, in Italia pubblicati da Laterza, che sono un invito a interrogarsi, a farsi domande, a usare la filosofia nella pratica quotidiana. 

Dopo la Spagna è la volta della Russia con Masha Gessen, giornalista e attivista di origini russe, ora residente a New York, una delle più capaci autrici di reportage letterari in circolazione. Il suo Il futuro è storia (Sellerio), vincitore del National Book Award 2017, racconta la nuova Russia, nazione che con un sorprendente rovesciamento è diventata modello del pensiero conservatore di destra, sia in America che in Europa. È un reportage straordinario che mette in guardia dalla vulnerabilità delle istituzioni e del potere, e che sancisce la voce di Gessen come una delle più impegnate e coraggiose della scena internazionale. 

Dalla Russia all’Africa sub-sahariana di Wole Soyinka, Nobel per la Letteratura 1986, attivista e scrittore nigeriano di etnia yoruba. Conosciuto come drammaturgo, ha scritto anche poesie, romanzi e saggi, come Aké. Gli anni dell’infanzia (Jaca Book). Appassionato difensore dei diritti umani, dopo aver cercato di negoziare la pace durante la guerra civile nigeriana, alla fine degli anni ’60, ha scontato due anni di prigione in cella di isolamento. Trent’anni dopo, oppositore della successiva dittatura militare, è stato costretto a fuggire dalla sua Nigeria su una motocicletta, perché condannato a morte. Soyinka è uno dei grandi padri della letteratura contemporanea e il più famoso intellettuale africano. Di recente ha strappato la propria green card e abbandonato gli Stati Uniti, in segno di protesta contro Donald Trump e le sue politiche anti-migranti. 

Poiché il 2019 è l’anno del centenario della nascita di J.D Salinger, al Salone arriva proprio Matt Salinger, attore e produttore, figlio dello scrittore di Il giovane Holden (Einaudi) che in una recente intervista rilasciata al The Guardian ha svelato l’esistenza di una grande quantità di opere, ancora inedite, del padre. Un’occasione per conoscere qualcosa in più di un autore tanto amato dai lettori quanto schivo e ritroso nel raccontarsi. 

Ufficio Stampa Salone Internazionale del Libro 2019
Babel Agency

mail press@salonelibro.it
Maddalena Cazzaniga – maddalena@babelagency.it
Francesca Tablino – francesca@babelagency.it
Greta Messori – greta@babelagency.it
Martina Po – press@babelagency.it
Benedetta Gallo

Chi sono

31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

Istanze Musicali – Dicembre 2024

Cari Amici, oggi intervisto per Voi Klaus Bellavitis. Ho conosciuto Klaus Bellavitis in occasione di un comune concerto al Teatro Parioli di Roma, diversi anni fa, prima della pandemia, e sono rimasta colpita dalla sua tecnica di improvvisazione, dallo stile eclettico e dalla genialità musicale, per questo motivo ho deciso di raccontare a Voi, cari lettori di LeggIndipendente, il suo progetto “ritratti” e di farvelo conoscere meglio.

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