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Colori

Autore: Giulia Previtali

Editore: Tulipani Edizioni

N. pag: 95

Anno: 2020

Valutazione: 3/5

A cura di: Serena Pisaneschi

Cari lettori, la nostra Serena Pisaneschi recensisce oggi il romanzo “Colori” di Giulia Previtali, edito da Tulipani Edizioni.

Il libro affronta una tematica importante e l’autrice è una ragazza giovane che cerca di far vedere al lettore una dimensione spesso tenuta nascosta.

TRAMA

Ginevra è bulimica, è arrivata al punto di rischiare seriamente la vita. Da un po’ di tempo (non si sa da quanto) è ospite di una clinica nel tentativo di “guarire” e qui fa amicizia con Melanie, artista e anticonformista, che vive il suo stesso “problema”. Le due ragazze hanno instaurato una grande amicizia, sono una l’appoggio dell’altra, pur essendo così diverse. Attorno a Ginevra girano altre persone, sia del suo presente che del suo passato, e le situazioni si avvicendano, spintonandola senza riguardo lungo un percorso tortuoso e personalissimo.

TEMA

Nel libro si parla di disturbi dell’alimentazione, un male che affligge il nostro tempo e che nasconde sempre un disagio ben più profondo, ma che spesso non è indagato. Cosa spinge giovani ragazze e ragazzi a privarsi o a rigettare cibo? Oppure ad abusarne in modo incontrollato e dannoso? Certo, la società non aiuta l’autostima di chi è lievemente “diverso” dai canoni che impone, ma ridurre questo flagello autoimposto a questo è sbagliato, c’è bisogno di scavare dietro, di arrivare alla fonte da cui sgorga l’enorme insicurezza e dolore che portano spesso a rischiare la vita.

COLORI

Sono molto nominati nel libro, fanno da sfondo sia agli ambienti che agli stati d’animo dei personaggi. Se è vero che la nostra vita è come la dipingiamo, nel romanzo spesso i colori sono spenti, tristi, per accendersi là dove l’accento di colore è anche accento di vita.

QUALCHE MANCANZA

Come avete letto il tema trattato è davvero importante. L’autrice ne parla con trasporto ma, secondo me, manca una parte introspettiva dei personaggi principali. Come mai Ginevra e Melanie sono nella clinica? Cosa le spinge a lasciarsi morire di fame, a non reagire di fronte all’evidenza di un terribile declino? Da lettrice, avrei gradito entrare dentro la testa di Ginevra, vedere con i suoi occhi, sentire con il suo cuore. Questo mi avrebbe portato a provare un’empatia più forte, invece leggo che sta male, la vedo piangere, ma non so mai completamente il perché. Io apprendo del suo dolore, ma non riesco a viverlo fino in fondo. 

Anche la scrittura non mi ha lasciata completamente soddisfatta. Ho rilevato ripetizioni, frasi fatte e alcuni passaggi non proprio chiarissimi. Mi sarebbero piaciuti flashback un po’ più esplicativi, specialmente i primi, perché in questo romanzo ci sono tanti personaggi ma all’inizio non se ne capisce l’opportunità. Penso che l’autrice abbia deciso per una stesura “veloce” a vantaggio di una lettura più travolgente, ma credo che ne sia andata a discapito la profondità del testo. A mio parere sarebbe servito un editing diverso, più profondo e strutturato, perché un libro che affronta un tema tanto delicato e importante ha il diritto di essere curato come un piccolo tesoro.

CONCLUSIONE

Il libro si fa leggere e sicuramente sarà apprezzato da molti. Personalmente, però, pretendo un po’ di più da un romanzo e non posso fare a meno di pensare che non siano state sfruttare tutte le potenzialità della bella idea narrativa.

Chi sono

31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

“Ferla: dove l’editoria incontra la terra”

ἁπαλός (Apalós) è la Casa Editrice più a sud d’Europa, nata nel 2023, a Siracusa, “ultimo avamposto dell’impero” e pone al centro del suo progetto culturale la “gravità”, intesa come importanza, profondità e qualità dell’offerta culturale. La pubblicazione di pochi titoli l’anno, scrupolosamente selezionati, di voci per lo più affermate ed un catalogo pensato come un solo grande corpo, fatto di episodi irripetibili ed eterodossi, La allontanano dal facile impegno, dall’appiattimento, dall’omologazione e dalla banalità postmodernista.

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