Ciao lettori, oggi voglio parlarvi di “Domani è un altro giorno” di Giusy Sciacca, edito Aulino Editore. Prima di raccontarvi questo racconto, però, sento la necessità di parlarvi della sua autrice.
Come ho conosciuto Giusy Sciacca
Nell’era della tecnologia e dei Social capita spesso di iniziare una conversazione online con una persona che non hai mai visto e con LeggIndipendente mi capita moltissime volte. È proprio così che ho conosciuto Giusy, attraverso la chat della pagina Facebook. Non so come mai, però, entrambe avevamo dato per scontato di vivere in due città lontane. Un giorno, con nostra piacevole sorpresa, abbiamo scoperto di vivere nella stessa città, grazie ad un evento organizzato da Raffaella della “Libreria Virginia e Co.”
Ho avuto così il piacere di conoscerla di persona e l’idea che mi ero fatta di Giusy ha trovato pieno riscontro; è una persona gentile, disponibile e dall’intelligenza acuta. Capita raramente di incontrare persone così “belle” e sono felice di averla conosciuta.
Domani è un altro giorno
Ora, però, parliamo del racconto di Giusy Sciacca. “Domani è un altro giorno” è un breve racconto facente parte della collana “Coupe de foudre” che prevede la pubblicazione di piccole plaquette. Lo scopo della collana è quello di avere brevi racconti di autori emergenti affiancati ad altri già noti nel panorama italiano.
La scrittura che da vita al racconto è prettamente femminile, introspettiva e con qualche elemento ironico. Giusy Sciacca ha scritto “Domani è un altro giorno” per omaggiare la sua isola, la Sicilia. Nel racconto ritroviamo la Sicilia sia dal punto di vista linguistico, con l’inserimento di regionalismi, sia da quello naturalistico, con la descrizione della spiaggia e della costa:
“Si stupì ancora del mélange di verde tropicale e blu zaffiro lungo la costa. Lo trovava invitante
per un tuffo anche a mille metri di quota. Deliziosa sensazione di irrompere
in un’altra dimensione fresca e liquida come i pensieri di
una bambina. Il verde-blu del suo mare e la sua musicalità
ninnante la calmavano tutte le volte che scappava a ripararsi
sugli scogli di una caletta appartata.”
Lidia
Protagonista del racconto è Lidia, una donna di quarantadue anni, determinata, che sa quali sono i punti fermi della sua vita e quali, invece, le cose che andrebbero migliorate o sistemate. Lidia è anche una donna che ha raggiunto una certa maturità intellettuale che la porta ad essere una donna interessante e desiderata.
Per Lidia l’aspetto fisico è importante, ma non ne fa un cruccio. È consapevole della sua bellezza, così come anche delle piccole imperfezioni (che forse percepisce solo lei) date dall’età, ma è convinta anche che, “alla faccia di una bellezza irreversibilmente fugace, una donna matura fonda la sua sicurezza sulla personalità e la consapevolezza della femminilità”.
Conclusione
Credo che la natura breve di questo racconto sia perfetta per un lettore alla ricerca di una storia in grado di farlo riflettere sulla vita, sulle cose belle e sulle scelte difficili che essa ci impone di affrontare.
Giusy Sciacca ha una scrittura meravigliosa, profonda che incanta il lettore per la precisione del descrivere le scene e i paesaggi. In più di un passo ho avuto la sensazione si trovarmi in Sicilia e poi, un attimo dopo, davanti al “Blue Note”, locale di Milano dove è ambientata parte della storia.
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