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Alle corde

Categorie: Libri

Cari lettori, oggi vi parlo del libro “Alle corde” di Leandro Conti Celestini e condivido con voi l’interessante chiacchierata che ho avuto il piacere di fare con lui.

Designer e artista italiano nato a Milano nel 1978, dopo una laurea in Storia dell’Arte Leandro Conti Celestini decide di trasferirsi a Los Angeles per lavorare nella moda e nel cinema. 

Già fondatore del brand di underwear Tigerheat Productions sul mercato americano, il 2020 segna il suo esordio in ambito editoriale con la pubblicazione del primo romanzo “Alle corde” edito da Eros Cultura Editore del Gruppo Editoriale Brè.

TRAMA

Anno 1979, una macchina in autostrada con attorno solo il deserto, montagne in lontananza, cieli sconfinati e il silenzio di un pomeriggio inquieto. Tristan è un giovane uomo con un sogno: entrare nel circuito del Professional Wrestling, ed è in viaggio per affrontare il primo incontro che potrebbe aprirgli le porte della nuova carriera. Inizierà così la sua salita in locali da pochi soldi e match senza regole nelle periferie selvagge del nord America, nella speranza di venire notato dalle federazioni ufficiali ed entrare nel grande giro. 

Lontano dalla famiglia e dal mondo sicuro della sua piccola città dove mai niente succede, il viaggio lo farà crescere e mutare: dalla scoperta e accettazione della sua omosessualità, alle prime esperienze erotiche con altri uomini fino a rinsaldare il profondo rapporto con il suo Coach, da sempre figura paterna e fraterna al suo fianco. Incontrerà soddisfazioni e vittorie, piacere e godimento, ma anche dolore, incertezze e sconfitte, fino a incrociare la strada con un bellissimo ma pericoloso avversario, e un patto che lo lascerà ferito e solo. Sarà il match finale nella sfavillante città di Las Vegas che gli permetterà di riscattare la sua dignità e la direzione che sembrava aver smarrito?

L’INTERVISTA

Leandro, come approdi al mondo della letteratura e, soprattutto, hai intenzione di non abbandonarlo più?

A dire il vero spero proprio di no!! Scrivere il mio primo libro è stata un’esperienza bellissima e mi sono già messo “in pista” con il secondo.  Mi sono accorto che scrivere evoca in me ricordi, fantasie, idee ed è una sensazione bellissima e catartica allo stesso tempo.

Se tu dovessi descrivere il tuo protagonista, Tristan, con tre aggettivi, quali useresti?

Sognatore, antieroe e “underdog” (un termine americano che indica una persona considerata da tutti come quello su cui non puntare ma che, inaspettatamente, sorprende tutti vincendo).

Ci parli del mondo del professional wrestling, sarebbe possibile fare una trasposizione dell’ambiente e delle sue dinamiche al femminile?

Il mio romanzo è quasi tutto al maschile, eccetto per un personaggio femminile che compare più avanti nella storia, ma molto importante. In quel periodo il wrestling al femminile non esisteva, credo che sia cominciato a fine anni 80, quando lo sport era più spettacolo e intrattenimento che competizione vera e propria; da lì erano nati personaggi come China o Alondra Blaze, che riproponevano la stessa dose di spettacolarità, makeup e costumi come Hulk Hogan o Ultimate Warrior, ma in versione femminile e molto sexy ovviamente.

Il tuo è un romanzo di formazione a tutti gli effetti: il vero “turning point” da cosa è rappresentato?

Ci sono diversi turning point nel romanzo, lo definirei infatti quasi un “on the road” caratteriale: ci sono i classici elementi della “prima volta” (sia sul ring che con un altro uomo), ma anche la sconfitta, gli errori, la determinazione e quasi una trasfigurazione… sono tutte esperienze che fanno parte della vita di ognuno di noi, in grande o in piccolo. Ad ogni esperienza importante che Tristan vive nella storia ho voluto assegnare un momento di sogno, come un’incursione in altri generi quale il fantasy o la fantascienza, in cui seguiamo le avventure di una sua controparte in mondi alternativi e lontani.

Infine, sappiamo che la copertina di un libro deve esserne il biglietto da visita e, pertanto, dovrebbe risultare accattivante. Cosa ci dici della cover che hai scelto per “Alle corde”? 

La copertina è stata dall’inizio un po’ controversa, se dovessi tornare indietro non so se la sceglierei ancora, per quanto io ne sia affezionato e abbia fatto realizzare dal mio artista preferito (@Alifrancoart, portoghese) il concept che avevo in mente. Prima di tutto volevo includere il mio brand di underwear Tigerheat Productions, che in qualche modo ha ispirato il libro e che il protagonista indossa nel disegno di copertina, ma è un design (e un’immagine) così innovativo (una fusione di maschile e femminile) che alcuni lettori (e lettrici) hanno letteralmente amato, altri l’hanno criticato. Forse ora sceglierei un’immagine meno forte ma che accontenti una maggiore fetta di pubblico. Sono comunque felicissimo di come l’artista abbia catturato l’essenza del protagonista: un San Sebastiano come in un quadro di Botticelli e la sua espressione rappresenta l’anima del libro, ovvero quei momenti in cui ci sentiamo perduti, ma lo stesso troviamo in qualche modo la forza di reagire e vincere.

L’AUTORE

Leandro Conti Celestini è un designer e artista italiano. 

Nato a Milano nel 1978, dopo una laurea in Storia dell’Arte, si trasferisce a Los Angeles, California per lavorare nella moda e nel cinema, da sempre attratto dall’estetica glamour di Old Hollywood degli anni 40, dai film noir e le immagini in bianco e nero. 

“Alle Corde” è il suo primo romanzo pubblicato e l’idea nasce da un suo recente progetto di abbigliamento, che ha commercializzato con grande successo negli US il modello di bodysuit che Tristan, il protagonista del romanzo, indossa sul ring nel corso della storia, ed è tuttora in vendita con il marchio di Tigerheat Productions.

Chi sono

29 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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[SEGNALAZIONE]: “Al presente, tutto”

Esperto di sviluppo internazionale e diritti umani con le Nazioni Unite in Palestina, Haiti e in vari paesi dell’America Latina e dei Caraibi, Giuman ci porta in Honduras, nel giugno del 2009, quando il Presidente viene arrestato e detenuto dai militari per essere poi deportato in Costa Rica.

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