In questo suo secondo libro l’autrice intreccia realtà a fantasia, perché è convinta che la vita porti sempre con sé un po’ di magia, se solo glielo si permette.
Cosa lega un cane che ringhia a chiunque veda, una capra vanitosa, una gatta con un solo occhio, una donna scorbutica, delle cavie che corrono indisturbate tra le zampe dei gatti, una ragazzina dall’aria angelica, altri cani, altri gatti, un pavone, donne e uomini che più diversi tra loro non potrebbero essere, a un casolare diroccato?
Forse solo creature celesti che si aggirano tra stelle e pianeti saprebbero rispondere, ma non si vogliono intromettere negli affari umani e allora si limitano ad aspettare con pazienza il finale, rischiarando solo un po’ il cammino di questa strana compagine.
Ne “L’anagramma della stella” storie di animali si intrecciano a quelle di donne e di uomini, talvolta in un’atmosfera di sogno, altre volte di cruda realtà.
Alla fine, quello che viene messo a nudo sembra proprio essere l’animo umano.
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