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Rivoluzione o Involuzione Editoriale?

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Da Gutenberg in poi, abbiamo immaginato il nostro progresso intellettuale legato indissolubilmente alla «cultura del libro». Ma oggi, mentre a noi lettori capita sempre più spesso di avere in mano uno smartphone o un e-reader, sembra che questa storia secolare volga al termine, portando con sé la scomparsa dell’editoria come la conosciamo, e forse la trasformazione radicale del concetto stesso di «letteratura». Se ad alcuni sembra un’apocalisse, Amazon.com e le piattaforme di self-publishing disegnano un radioso futuro in cui il rapporto fra chi scrive e chi legge sarà più aperto, diretto, libero. Ma è veramente così?

SELF-PUBLISHING

Mentre negli altri paesi questo fenomeno è già confermato, le piattaforme di self-publishing iniziano ad essere utilizzate anche in Italia. In Europa però sono utilizzate come grandi palestre dagli editori che, interessati ad alcuni generi definiti, quali romanzi rosa, fantasy, youg-adult, e altri, si servono di queste piattaforme per nuovi scoop letterari di autori che, in certo senso, si sono già fatti le ossa con l’autopubblicazione.

Da questo punto di vista possiamo affermare che è in atto una vera e propria rivoluzione; se fino a dieci anni fa gli editori accettavano quasi esclusivamente manoscritti cartacei inediti, oggi sono i primi ad andare a cercare nuovi autori proprio su queste piattaforme di self-publishing, forse anche certi di un futuro successo sulla base di un pubblico già esistente.

DIFFERENZA CON GLI ALTRI PAESI

In italia, rispetto ad altri paesi come ad esempio gli Stati Uniti, il self-publishing non è visto come un lavoro vero e proprio, anzi, gli autori autopubblica, molto spesso, non vengono considerati autori al pari di quelli pubblicati da case editrici tradizionali. Negli Stati uniti, come dicevo, è diverso; ci sono tantissimi autori, specialmente di fantasy, che decidono di autopubblicarsi in modo assolutamente professionale e riescono a fare di questo un lavoro. Molti di questi autori creano attorno ad essi una casa editrice “ad personam” con editor, grafici, ufficio stampa, ecc… Anche se qui in Italia siamo abituati a leggere il termine “ad personam” con sospetto, per quanto riguarda gli autori americani non rappresenta nulla di poco etico, anzi è sintomo di coraggio e spirito di iniziativa.

LETTORI E EBOOK

I “lettori digitali”, quelli che prediligono la lettura di libri in formato ebook sono tanti e anche io, seppure mi considero una lettrice tradizionale che preferisce la carta, quando leggo un romanzo in digitale, la mia esperienza di lettura non varia in modo molto significativo.

Alla critica che molti fanno agli ebook sostenendo di essere una lettura dispersiva e distratta, sento di essere contraria in quanto basta scollegarsi da internet e dai social e quello che ti ritrovi tra le mani è la semplice storia del libro in lettura. Ad ogni modo, anche leggendo su carta ci si può distrarre con cellulari, televisione, ecc… tutto sta nella forza di volontà di una persona.

Detto questo, però, non sono d’accordo con quanti sostengono che la lettura digitale sia la rivoluzione e che in futuro andrà a sostituire definitivamente i libri cartacei, come ho un’opinione diversa rispetto a quanti sostengono che una o l’altra sia una lettura migliore; credo che siano due esperienze di lettura differenti. Il libro di carta ha una sua storia e continua ad essere il formato preferito da numerosi autori. La lettura digitale, invece, può tornare utile ai “lettori forti” che leggono più di un libro a settimana perché un ebook, nella maggioranza dei casi, ha un prezzo di copertina inferiore rispetto al cartaceo e quindi più accessibile.

AMAZON E IL MERCATO DEL LIBRO

Amazon è un mezzo molto apprezzato dal pubblico dei lettori per diversi motivi come ad esempio i prezzi bassi e la tempestività nella consegna, su questo non vi sono dubbi ed è provato anche dalle numerose recensioni positive lasciate dagli utenti. L’aspetto sul quale vi sono dei dubbi riguarda la concorrenza e il monopolio del mercato. Numerosi paesi stanno iniziando a domandarsi se conviene (e, aggiungo io, è etico) permettere ad un’azienda di presentarsi sul mercato con un atteggiamento assolutamente fuori da logiche concorrenziali.

CONCLUSIONE

Mi rendo conto che in questo articolo sono andata a toccare diversi argomenti che riguardano il mondo editoriale e che, ognuno, meriterebbe un’analisi individuale e più approfondita. Ho deciso di parlarvene in un unico articolo per darvi modo di avere avere un quadro generale della situazione editoriale e conoscere quelli che sono, a ragione o torto, i problemi ad essa collegati. Mi piacerebbe sapere qual’è la vostra opinione e quale di questi argomenti preferireste approfondire.

Chi sono

29 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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