Lorenzo Di Matteo, insegnante di teatro e scrittore, è tornato in libreria con il suo sesto libro Poesie pe campà mejo pubblicato dalla casa editrice Eretica per la collana Quaderni di poesia.
Trenta liriche che raccontano storie nel dialetto di Roma: assassini sorridenti, uomini solitari, nonni morti o tutti d’un pezzo, giovani confusi nella notte, giardinieri giudici e alcolisti senza futuro, il gatto di una strega, alcuni cani e anche sette gabbiani e una gallina sono tra gli abitanti di queste pagine. E a cosa serve tutto questo? A cosa servono queste poesie? Pe campà mejo.
Ogni componimento ha una voce specifica, che rappresenta un punto di vista particolare. A parlare sono uomini e donne più o meno giovani, che raccontano frammenti significativi della loro vita. Si passa dalla leggerezza all’ironia, fino alla tragedia e anche ad alcuni componimenti surreali. Ma dei trenta componimenti di Poesie pe campà mejo, la maggior parte sono immersi nella realtà, a volte luminosa e speranzosa, altre volte invece gretta e soffocante. La volontà è stata quella di far immergere il lettore dentro un’umanità variegata e difficile, per conoscerla, così che questi racconti in versi possano, alla fine, aiutarci a campà mejo.
“Amo il mio dialetto, perché è il modo in cui sono abituato a esprimere i fatti e le emozioni più belle e più sporche, ma anche per illuminare con una luce particolare un evento che voglio raccontare – ha spiegato l’autore. Da tanti anni racconto questi miei versi su un palco e adesso finalmente hanno preso vita anche sulla carta.
La prima poesia che ho scritto in romanesco, più di dieci anni fa, si intitola Pien de talento. In quel periodo stavo facendo le prove di uno spettacolo sui sonetti del Belli e immaginai: E se adesso in sala entrasse un gabbiano arrabbiato, cosa accadrebbe?. Dopo quella poesia ne ho scritte moltissime altre e trenta di queste le ho scelte per il mio libro”.
“Con Poesie pe campà mejo, Lorenzo Di Matteo ci consegna una silloge brillante e struggente, dove la poesia in romanesco si fa racconto, teatro, memoria e confessione – ha commentato la casa editrice. Tra ironia, tenerezza e verità scomode, queste poesie restituiscono le voci e i volti di una quotidianità popolare che sa commuovere e far sorridere. Un’opera che rende omaggio alla forza della lingua viva e alla poesia che nasce dalle piccole cose per ‘campà mejo’”.
La conoscenza e l’amore dell’autore dei grandi poeti e narratori romani, primo fra tutti il Belli appunto, sono stati infatti l’ispirazione principale dell’opera.
La lingua romana utilizzata è priva di cliché e autocompiacimenti, appare diretta e a volte sferzante: è così che il dialetto riesce a far emergere sentimenti e atmosfere molto diverse tra loro e diventa per l’autore sia elemento di scrittura che di restituzione sul palco.
Lorenzo Di Matteo sarà presente per l’evento di Presentazione e Reading dell’opera sabato 24 maggio, ore 18:30, presso “Lettere Caffè”, Via di S. Francesco a Ripa 100 (Trastevere). Ingresso libero.
Dati tecnici
Autore: Lorenzo Di Matteo
Editore: Eretica
Collana: Quaderni di poesia
In commercio dal: 19 maggio 2025
Pagine: 66
EAN: 978883344586
Costo: 15,00 Euro
Lorenzo Di Matteo vive e lavora a Roma con la sua famiglia. È un tutor per studenti, insegnante di teatro e scrittore. Collabora da molti anni con psicologi, insegnanti, attori e registi teatrali per i suoi progetti. Questo è il suo sesto libro.
Sito personale: www.lorenzolegge.it
Pagina Fb: Lorenzolegge
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