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Black Mirror. Distopia e antropologia digitale

Autore: Davide Bennato

Categorie: Libri

Ciao lettori, oggi vi parlo di un libro che mi ha colpito molto per la capacità di analisi di un aspetto importante, quanto inquietante, presente nella nostra vita: la tecnologia e il rapporto che noi abbiamo con essa.

Il libro in questione è “Black mirror. Distopia e antropologia digitale” curato da Davide Bennato, professore associato all’Università di Catania e edito da Villaggio Maori Edizioni.

Black Mirror

Il libro ha come obiettivo quello di riflettere sul tema delle tecnologie e il rapporto instauratosi tra queste e la società contemporanea. Per fare questa riflessione, Bennato utilizza una serie tv distopica e tragica: Black Mirror.

Bennato è convinto, ed io sono d’accordo con lei, che questa serie tv sia un mezzo molto utile per comprendere le conseguenze del mondo tecnologico sugli individui, estremizzando e fondendo i sentimenti umani ai contenuti digitali.

Un futuro prossimo

La serie Black Mirror è divenuta così celebre perché concreta e, in alcuni casi anche terrificante. Siamo noi, poi, a dover capire quanto uno “schermo nero” possa rimandarci il riflesso di noi stessi o di quello che rischiamo di diventare. Ciò che è certo è che si tratta di un futuro non troppo lontano, perché Black Mirror rimanda, spesso in modo crudele e cinico, a qualcosa che può accaderci in un futuro molto prossimo. Come dice lo stesso Bennato nel libro: “sono molte le predizioni già avverate; non per ultima quella di un mondo in cui la maggior parte della gente dà per scontato di essere valuta, sempre e ovunque.

Leggere la serie tv con occhio critico

La serie tv Black Mirror, però, offre un efficacie strumento per comprendere i media, ponendo l’accento non su cosa siano, ma sulle conseguenze che queste tecnologie potrebbero avere sugli individui e sulla società, digitalizzando i contenuti e rendendoli virtuali, creando reti di collegamento senza confini e amministrando enormi quantitativi di dati.

Leggendo la serie con occhio critico, si capisce anche qual è l’obiettivo ultimo: costringere lo spettatore a considerare quanto facilmente potrebbe ritrovarsi in quella situazione, qualora adottasse in maniera acritica o esagerata gli strumenti infinitamente seduttivi offerti dal mercato tecnologico.

Tre saggi in uno

Il volume si compone di tre saggi: nel primo la parola è dello stesso curatore, Davide Bennato, che indaga la serie analizzandola attraverso i dati dei suoi spettatori, sull’audience; il secondo saggio è scritto da Alessandro De Filippo, docente di tecnica e critica del cinema, che analizza il medium e gli aspetti estetici della serie. In ultimo, ma non per importanza, abbiamo il saggio di Andrea Cerase, ricercatore dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. In quest’ultimo saggio, Cerase mette in connessione il successo delle puntate con l’attuale clima di incertezza e, molto importante, la latente paura del futuro attraverso gli strumenti della risk communication.

Un libro necessario

Il libro “Black Mirror. Distopia e antropologia digitale” è stato voluto dalla casa editrice Villaggio Maori a beneficio di coloro che vogliono discutere dei prodotti delle industrie culturali e di tecnologia attraverso nuovi approcci.

Chi sono

31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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