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Fiori senza destino

Autore: Francesca Maccani

Editore: SEM - Società Editrice Milanese

Categorie: Giusy Sciacca | Libri

AUTRICE E CASA EDITRICE

Fiori senza destino” è un romanzo corale scritto da Francesca Maccani ed edito da SEM, Società Editrice Milanese, una casa editrice giovane, dalle proposte stimolanti, dalla carica comunicativa esplosiva e che accoglie i propri autori come in una grande famiglia.

Francesca Maccani è un’insegnante e aveva già publicato per Tlon il saggio La cattiva scuola e una raccolta di poesie. Questo è il suo romanzo d’esordio e, se queste sono le premesse, ha ancora molto da raccontare al suo publico di lettori. 

TRAMA

«Perché qui siamo tutti come tanti fiori che spuntano in mezzo al cemento, veniamo su nella polvere e solo così sappiamo vivere. Se ci strappano via, le radici restano piantate qui e noi finiamo che secchiamo tutti quanti come le rose nei vasi senza acqua»


Sara è un’insegnante e si è lasciata alle spalle il calmo abbraccio delle montagne trentine per trasferirsi nella Palermo del caos.

Scoprirà solo dopo essere entrata in classe che il suo primo contatto con la scuola siciliana lascerà un segno profondo e renderà il suo ruolo di insegnante trapiantata doppiamente difficile.

Tra le pagine di “Fiori senza destino leggiamo del disagio, della sporcizia, del sesso squallido, della violenza, della vera e propria lotta per la sopravvivenza

Francesca Maccani ci racconta una realtà contemporanea ai margini del lusso e del superfluo, che la società occidentale, nello specifico quella palermitana, evoluta e benpensante preferisce ignorare.

Capitolo dopo capitolo conosciamo i ragazzi del CEP (Centro Edilizia Popolare) di Palermo, uno dei quartieri più poveri dove Sciaron, Cettina, Milo, Rosalia e gli altri hanno imparato a cavarsela ben prima dei loro coetanei attraverso espedienti e consuetudini proprie del loro triste vissuto familiare. In Fiori senza destino c’è l’adolescenza perduta, c’è il rapporto amore e odio con Palermo e il suo mare.


“Perché ogni isola ha come destino l’inabissarsi. Per chi nasce sulla terraferma non è facile adattarsi a questo senso ineluttabile di imminente naufragio, e si rimane contagiati da un sentimento del vivere come di chi non vorrebbe vivere, da questa consapevolezza di essere in prestito.”


Non ci sono sconti neanche per la Sicilia, che è disarmante nella bellezza dei suoi palazzi e dei suoi paesaggi, ma è anche la disperazione dell’abbandono. Sara è anche Francesca, che in Fiori senza destino sublima l’esperienza autobiografica in strumento per la denuncia sociale.

L’autrice ha la capacità di creare immagini nitide e la caratterizzazione dei personaggi permette al lettore di sfogliare le pagine come fotogrammi di un film. Le descrizioni commuovono, i dialoghi affondano il colpo attraversando ogni barriera dritta alla coscienza del lettore. 

Sì, perche Fiori senza destino non è solo una prosa ad alto contenuto lirico, ma una sceneggiatura già pronta. Difficile non visualizzare i volti di Rosy, la bellezza sfacciata e già vissuta di Sciaron, Cettina che attende la madre chiusa fuori in balcone o il padre di Rosy con gli abiti da lavoro sporchi. A tutto questo contribuisce una scelta linguistica aderente ai personaggi e al contesto: un linguaggio semplice, ma farcito di regionalismi sempre azzeccati ed efficaci.

CONCLUSIONE

Fiori senza destino è per certi versi un romanzo ambivalente. La scrittura è cruda, a volte ridotta all’osso. E’ così che il disagio si spoglia di qualsiasi orpello e si spalanca agli occhi del lettore, che proprio davanti a tanta spietatezza, non può non esserne emotivamente scosso

Il romanzo costringe a fermarsi e riflettere su tutte le realtà adolescenziali contemporanee. 

Anche quelle in ombra. 

Il romanzo di Francesca Maccani è una lettura consigliata per gli adulti, ma lo è ancor di più per gli stessi adolescenti coetanei di Rosy, Sciaron, Cettina e gli altri ancor più nello stesso luogo in cui il romanzo è ambientato: la scuola. 

(RECENSIONE DI GIUSY SCIACCA)

Chi sono

29 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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