La verità è una rotta tracciata a matita

Autore: Angela Giovanna Amico

Categorie: Libri

“Sedeva da ore sul bordo di un trampolino di roccia scolpito dal vento, sulla cima della scogliera…
…il mare danzava per lei, immenso.
Le avevano detto che sarebbe tornato e che qualcuno aveva visto le vele nere della barca di suo padre che entrava nel porto.
Invece non era vero.
Nè lui né la sua maledetta barca.”

E’ così che inizia il romanzo di cui vi parlo oggi, “La verità è una rotta tracciata a matita” di Angela Giovanna Amico, edito Edizioni Convalle.
Questa è la storia di Angie, una ragazza appena diciottenne che a dodici anni ha salutato suo padre che salpò per un viaggio, almeno così sembrava, ma che da allora ancora lo sta aspettando.

ANGIE

Angie si sente terribilmente sola, anche se sola non lo è. Ha una madre che la ama tanto e che sacrificherebbe qualsiasi cosa per il bene della figlia; ha la sua migliore amica Chiara con la quale fare shopping, leggere i libri degli autori preferiti, ascoltare la musica, confidarsi. E poi ha Leonardo, un ragazzo di circa dieci anni in più di lei che con il fratello ha intrapreso un viaggio in barca con il fratello Greg. Si sente inspiegabilmente sola perché, in alcuni momenti, l’assenza del padre è più grande e pesante della presenza di chi le è accanto.

L’ATTESA

Angie, dopo sei anni, ancora aspetta il padre; ogni giorno va a vedere l’orizzonte dalla cima della scogliera sperando di vedere sulla superficie dell’acqua la barca del padre. Non si da pace, vorrebbe sapere dove sia il padre e perché non torna. Ma, a volte, conoscere la verità potrebbe causare un grande dolore, ancora più lacerante dell’attesa, del non sapere

LA VERITA’

 

“Aveva navigato a vista le rotte silenziose della speranza aspettando che il mare portasse a riva la verità. Una linea netta di separazione, la curva dell’orizzonte, nascondeva il senso di un distacco che non era mai riuscita a comprendere…
…Nessuna bugia sembrava possibile in un posto come quello e la verità era fra le sue mani, inchiostro nero su carta bianca. Lesse le prime righe della prima pagina.”

 

Ecco che la verità le si palesa il giorno del suo diciottesimo compleanno quando lo zio Antonio le regala un taccuino. Non è un semplice taccuino, ma il taccuino del padre che affidò alle cure di Antonio prima di partire facendosi promettere da questo che lo avrebbe consegnato alla figlia non appena avesse avuto l’età per capire.

NON ARRENDERSI

Arrendersi è una parola che Angie non conosce e, anche dopo aver scoperto la verità non demorde e parte, insieme all’amica Chiara per la Spagna, luogo nel quale si perdono le tracce del padre. Non vi è altra rotta segnata dopo la Spagna e, forse, quella terra avrebbe avuto ancora qualcosa da dire a Angie.

La Spagna è anche la tappa scelta da Leonardo e Greg per la prossima sosta e questo sembra essere una conferma, o almeno Angie vuole vederla in questo modo.

RIFLESSIONE

Avrei voglia di parlarvi di questa storia nel dettaglio, parlerei per ore senza stancarmi e con la voglia di continuare a raccontarvi la vita di Angie e l’avventura che affronta insieme agli amici. Vorrei parlarvi del padre di Angie che il lettore, attraverso la voce della figlia, può conoscere e immaginarselo sulla barca, nel mare immenso e luminoso. Vorrei, ma non posso, lascerò che siate voi a scoprire come andrà a finire la storia di Angie e suo padre perché vi toglierei il piacere della lettura il cui stile narrativo è di una bellezza e linearità rare. Non mi vergogno a dire che, in più di un passaggio, mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi perché la storia che ci narra Angela Giovanna Amico va dritta al cuore pizzicando le corde dell’anima.

Una lettura così era da tempo che non mi capitava tra le mani.

Semplicemente meravigliosa! 

Chi sono

Virginia, 32 anni, editor, consulente editoriale e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità, nelle realtà editoriali indipendenti e nella potenza comunicativa degli albi illustrati.

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1 commento

  1. Lucio Tellarini

    “La Verità è una rotta tracciata a matita” è davvero un libro sorprendente. Bello. Intenso. Profondo. Emozionante. Una lettura che scivola via tra riflessioni e immagini, che trascina il lettore per mano e lo porta nei luoghi narrati, lasciando percepire i colori e perfino gli odori, senza mai raccontarli e descriverli nel dettaglio. In alcuni tratti ricorda la scrittura “asciutta” di Hemingway, o le “visioni sognanti” di Le Clézio, e se l’accostamento a due premi Nobel può sembrare azzardato, non posso fare altro che consigliare di leggerlo. È un libro di esordio di un autore di talento, non c’è dubbio.

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