Qualcosa che s’impara

Autore: Gian Luca Favetto

Categorie: Libri

Qualcosa che s’impara” di Gian Luca Favetto è il terzo volume della meravigliosa Serie CroceVia di NNEDITORE.

Questa Serie, della quale vi ho già parlato dei primi due volumi, in particolar modo di “Di ferro e d’acciaio” di Laura Pariani, si occupa di riflettere attorno alle parole legate alla religione, ma che sono diventate di uso comune, alle quali continuiamo a fare ricorso: croce, passione, perdono, fede, pudore… Una parola che darà il tema a ogni libro, scritto di volta in volta da un autore diverso.

Perdono/dono

Nel caso di Gian Luca Favetto, la parola prescelta è stata Perdono / Dono e l’autore decide di affrontare il compito attraverso un saggio che del perdono parlerà a tutto tondo.


Scrive l’autore nel saggio:

“Perdono è una di quelle parole che fanno bene”.
Ha qualcosa di angelico, mentre lo si dice. Di puro e di vizioso.


La struttura del libro

Il saggio di Favetto si divide in dieci capitoli che rimandano ad altrettanti riflessioni dell’autore sul tema del perdono / dono. Per spiegare tali riflessioni prende in prestito le parole e le idee dei più grandi della letteratura e della poesia, quali Shakespeare, Omero e Cervantes. Questi importanti intellettuali e scrittori non sono gli unici dai quali prende ispirazione; Favetto osserva anche i suoi amici e la sua vita stessa restituendoci pensieri e parole di forte impatto emotivo con lo scopo di farci riflettere sui diversi ambiti della vita umana.

Lo stile

Lo stile dell’autore è evocativo, ricco, ma anche molto personale. Proprio per quest’ultimo aspetto, il libro di Gian Luca Favetto non è di immediata comprensione, ma richiede un lettore attento e disposto a “pensare a quello che sta leggendo”.

Conclusione

Lo consiglio a tutti coloro che vogliono prendersi del tempo per se stessi per leggere qualcosa che li farà stare bene e li accompagnerà a riflessioni importanti.

Chi sono

Virginia, 32 anni, editor, consulente editoriale e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità, nelle realtà editoriali indipendenti e nella potenza comunicativa degli albi illustrati.

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