Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo sorprendente ed emozionante: “Spyros. Il marinaio italiano” di Rita Giammarresi, edito dalla Casa Editrice Bonfirraro. Ho avuto il piacere di conoscere Rita Giammarresi al Salone Internazionale del Libro di Torino 2019 dove ha presentato il suo romanzo. La storia, già dalla trama aveva attirato la mia attenzione e per di più è ambientata in Sicilia, come potevo resistere?
TRAMA
È un giorno d’inverno. Giuseppe, dopo una lunga vita vissuta tra gioie, dolori, entusiasmo, tenacia e tante avventure, ha appena esalato il suo ultimo respiro. La morte lo ha preso, ma inizia a percepirsi più vivo che mai e incomincia a ripercorrere a ritroso un viaggio nelle memorie del proprio passato. Partendo dall’infanzia, i suoi ricordi si snodano tra gli anni ’20 e ’30 nel colorito rione del Capo, storico quartiere di Palermo. Le sue rievocazioni continuano in Grecia poiché, a seguito dello scoppio del Secondo conflitto mondiale, Giuseppe riceve la chiamata alle armi. Divenuto un marinaio della Regia Marina Italiana, apprende una nuova lingua e si integra per quattro lunghi anni nella piccola comunità di Navarino, in Grecia, i cui abitanti gli danno il soprannome Spyros e dove lascerà un pezzo del suo cuore e della sua giovinezza. Giuseppe narra il suo ritorno in una Palermo da ricostruire insieme alla sua stessa vita, un cammino di sofferenza, ma anche e soprattutto di riscatto e di speranza tracciando con serenità, fin dalla prima pagina, un intenso percorso di riflessione che terrà il lettore con il fiato sospeso fino alla fine.
RECENSIONE
Il libro si apre con la morte di Giuseppe, protagonista della storia, e da qui inizia un viaggio compiuto a ritroso con l’obiettivo di ripercorrere la vita felice, ma anche travagliata, di questo personaggio.
La prima tappa di questo incredibile viaggio ci porta a Palermo, nel rione del Capo. E’ qui che Giuseppe nasce e inizia a scontrarsi con le difficoltà della vita; senza padre e con una madre assente perchè impegnata a lavorare per mantenere la famiglia, Giuseppe soffrirà di solitudine e di privazioni dovute alla povertà.
LA CHIAMATA ALLE ARMI
La vita di Giuseppe cambia radicalmente quando riceve la chiamata a servire il Paese durante la Seconda Guerra Mondiale. Il protagonista è costretto a trasferirsi in un piccolo paesino della Grecia dove vivrà un primo momento di difficoltà nell’integrarsi con la popolazione. La forzata convivenza con i suoi compagni e la necessità di interagire con i cittadini del paesino greco porteranno Giuseppe ad aprirsi e a lasciare, per la prima volta nella sua vita, quella triste sensazione di solitudine che lo aveva sempre contraddistinto.
In Grecia Giuseppe trascorrerà quattro anni della sua vita facendo suoi gli usi e i consumi della comunità ed instaurando belle amicizie. Proprio in questo luogo a Giuseppe verrà dato il soprannome di Spyros che in greco significa “cestino pieno di semi”. Questo è il nome che il protagonista di questa storia porterà con sé per tutta la sua vita. Ma perchè gli è stato dato proprio questo nome?
SPYROS – CESTINO PIENO DI SEMI
Giuseppe, benché abbia vissuto una vita molto povera e disagiata, caratterizzata da privazioni e dolori, ha sempre mantenuto integro il suo spirito e conservato un cuore puro capace di conquistare l’amore e la fiducia degli uomini.
Proprio grazie al suo buon cuore, nonostante la gravità e l’orrore della guerra, Giuseppe – Spyros, riuscirà a raggiungere il suo più grande obiettivo. Quale? Leggete la storia e lo scoprirete!
UN ROMANZO BIOGRAFICO
Questa non è una storia inventata, ma un libro autobiografico dedicato al padre dell’autrice. L’amore che Rita Giammarresi nutre per il padre e la riconoscenza che mostra nei confronti di una vita sofferta e difficile, traspare ad ogni pagina e il lettore si sente coinvolto.
CONCLUSIONE
E’ impossibile non lasciarsi scappare qualche lacrima di commozione perchè la storia narra l’amore puro e disinteressato che solo poche persone hanno la fortuna di provare nella loro vita! E’ un romanzo che consiglio a tutti!
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