Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo molto interessante che mi ha colpita sia come lettrice, ma anche come professionista che opera nel mondo editoriale. Il romanzo in questione è “Uru” dello scrittore Sergio Calcagnile, edito da Caosfera Edizioni. Al termine della recensione è possibile ascoltare l’intervista audio dell’autore.
TRAMA
Filippo, un uomo alla costante ricerca di sé stesso, su consiglio di un amico della palestra, si reca presso un monastero benedettino piemontese. Il monastero contrariamente alla sacralità di facciata, nasconde un segreto macchinario capace di incamerare e trasferire energia da un essere ad un altro. Grazie al macchinario infernale viene generato un mostro sanguinario dalle fattezze del tipico folletto salentino, denominato Uru, capace di portare intorno a sé distruzione e morte.
L’ABAZIA BENEDETTINA
Come ha raccontato Sergio Calcagnile nella sua intervista (che trovate qui sotto) l’esperienza vissuta nell’abbazia benedettina situata presso le pendici delle Alpi è stata funzionale alla stesura del romanzo in quanto ha contribuito ad inserirlo nel clima mentale e spirituale adatto all’analisi dei suoi personaggi, in particolare modo di Filippo. Il silenzio, l’estrema pace e il contatto con la natura consentirono all’autore di metterlo in contatto con la visione dualistica della vita: sacro e profano, bellezza e miseria, ma soprattutto bene e male.
IL ROMANZO DEL RISCATTO
Nonostante “Uru” sia il terzo libro pubblicato, Sergio Calcagnile non ha dubbi sul fatto che questo rappresenti il suo “riscatto” come scrittore; dopo essere stato fortemente bocciato da una casa editrice alla quale lo propose e da un’agenzia letteraria alla quale si affidò, “Uru” trovò finalmente il successo meritato, grazie alla casa editrice Caosfera che ha creduto in lui e ai numerosi lettori che hanno accolto favorevolmente la sua storia.
CONCLUSIONE
“Uru”, per chi non lo sapesse, è il nome di un famoso folletto appartenente alla tradizione salentina e coloro che vorranno leggere questo romanzo potranno vivere un’esperienza magica, quella tipica dei bambini e ragazzi che in Salento ascoltano le leggende e le storie che raccontano propri nonni.
L’AUTORE
Sergio Calcagnile, in arte SiR j, è nato a Torino il 25 dicembre 1966, si è diplomato a Milano, presso il Liceo Classico Statale G. Parini, e in seguito si laureato in legge nel 1991 presso l’Università statale di Milano. Sposato, padre di due figli, lavora come consulente legale presso un importante studio notarile di Milano. Appassionato di lettura e di musica (è uno dei componenti del duo acustico Megapixel) e suona anche in autonomia. Scrive racconti e strofe per bambini, al momento inediti. Ha partecipato a vari concorsi per opere horror e narrative, alcune delle quali sono state pubblicate in diverse antologie. Nel 2018 escono Nonno Egeo, il suo primo libro di genere narrativa storica, e Lumina Tenebrarum, genere horror. Uru è il suo terzo romanzo.
ASCOLTA L’INTERVISTA QUI SOTTO!
Chi sono
31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.
L’accademia svedese ha conferito il Premio Nobel per la Letteratura 2024 alla scrittrice sudcoreana Han Kang per “la prosa intensamente poetica che si confronta con i traumi storici e che espone la fragilità della vita umana”.
Esce in libreria il prossimo 11 ottobre il libro di Sergio Martini dal titolo “Ritorno a Sukut” (Felici Editore), nella collana AcquaRagia diretta da Antonio Celano.
0 commenti