Ciao lettori, oggi la nostra Giusy Sciacca ci parla di un libro impegnativo, ma molto interessante. Il libro è “Xenofemminismo” di Helen Hester, edito da Nero Edizioni. Il tema di cui parla l’autrice è di forte attualità e invito tutti e tutte a leggerlo per poter riflettere meglio e in modo costruttivo!
AUTRICE E CASA EDITRICE
Helen Hester insegna teoria dei media e della comunicazione alla University of West London. Ha una lunga esperienza come attivista e fondatrice del collettivo Laboria Cuboniks e nel 2015 aveva già pubblicato il Manifesto Xenofemminista. Nero edizioni, casa editrice romana fondata nel 2004, è conosciuta sul panorama internazionale per le pubblicazioni di saggistica, critica, arte e cultura contemporanea.
CONTENUTO
Cos’è lo xenofemminismo? Un termine complesso, di fronte al quale molti potrebbero già storcere il naso inquadrandolo come l’ennesima versione del “delirio femminista”. Eppure, questo saggio abbraccia le basi femministe, vi poggia sopra e poi si lancia, dopo un passaggio per la realtà contemporanea, verso prossimi orizzonti.
“Lo xenofemminismo è una forma di femminismo tecnomaterialista, antinaturalista e abolizionista del genere”
Concetti forti, innovativi, di una assolutezza contemporanea che l’autrice introduce attingendo principalmente al manifesto di Shulamith Firestone “La dialettica dei sessi” e pubblicato per la prima volta nel 1970.
Helen Hester muove i passi dalla corrente femminista degli anni Settanta per proiettarsi verso il futuro della scienza e della tecnologia. Presa coscienza della Natura e dei suoi limiti, è possibile liberare ulteriormente la condizione umana dai limiti imposti attraverso interventi programmati di carattere tecnologico e digitale per poter esercitare un controllo sul corpo e di conseguenza sull’impostazione sociale.
“Nulla dovrebbe essere accettato come fisso, permanente o dato – né le condizioni materiali né le forme sociali”. Questa è una delle citazioni più illuminanti tratte dalla Firestone e che Helen Hester riprende per spingersi oltre.
Secondo l’autrice dunque, la triplicità concettuale dello xenofemminismo, correlata nello specifico al tema della riproduzione biologica e sociale, può essere funzionale per condurre ad un processo di tipo emancipatorio.
Nella seconda parte del libro l’autrice si sofferma sulle futurità xenofemministe e il futuro alieno. In sostanza, prendendo in considerazione il mutare della realtà esistente a causa del cambiamento climatico, la società futura non può essere ancorata all’immagine tradizionale e conservatrice del Bambino. La proposta è dunque quella di contemplare una svolta ideologica che emancipi la società futura dall’egemonia del Bambino come immagine disciplinare promuovendo i legami sociali e le coalizioni strategiche.
Nella terza e ultima parte Helen Hester illustra al lettore il concetto per cui la tecnologia può essere strumento di libertà da schemi e convenzioni sociali per favorire l’emancipazione di genere attraverso la filosofia del self-help.
CONCLUSIONE
Xenofemminismo è di certo una lettura impegnativa, che consiglierei a chi ha già una certa dimestichezza con le tematiche femministe o chi intende avvicinarvisi. E’ un testo scientifico e molto interessante perché innovativo e per certi versi estremo come estremi sono gli opposti di un periodo storico che vuole trascinarci nel Medioevo. Il punto di forza di questo saggio è proiettare la filosofia femminista consolidata verso scenari sociali futuristici e tecnologici. È una lettura dall’impronta radicale e che pone le donne e la società contemporanea tutta di fronte a quesiti di immenso spessore etico.
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