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“Una calda tazza di caffè americano” e “Il silenzio addosso”

Categorie: Libri

Ciao lettori! Come anticipato questa mattina, ecco a voi non una, ma ben due recensioni dei romanzi di Stefania Convalle.

“Una calda tazza di caffè americano” – S. Convalle

Con “Una calda tazza di caffè americano” Stefania Convalle lancia una sfida, prima di tutto a sé stessa, scrivendo ogni giorno per dieci minuti. Questa tecnica è, secondo l’autrice, un modo efficace per combattere il tanto temuto blocco dello scrittore.

La protagonista, Molly, che è l’alter ego dell’autrice, si obbliga, anche se poi diventerà per lei una necessità, a scrivere a ruota libera per 10 minuti al giorno per sbloccare la sua vena creativa. Grazie a questo artificio, Stefania Convalle ha modo di esplorare e far conoscere al lettore un metodo compositivo che si rivela particolarmente congeniale alla sua ispirazione: la scrittura istintiva, il metodo più creativo, in quanto prevede che lo scrittore si sieda davanti ad un foglio bianco e che lo riempia facendosi guidare dagli sviluppi spontanei che assume la storia via via che la si scrive. L’aspetto positivo della scrittura istintiva riguardano sicuramente la possibilità di lasciarsi guidare dal proprio istinto e dalla propria fantasia, non vi è la necessità di dover forzare gli eventi del racconto per poter arrivare alle soluzioni che si sono precedentemente stabilite e, infine, è possibile adattare la storia parallelamente al procedere della sua stesura.

Alla base del romanzo di Stefania Convalle

A mio parere sono due gli aspetti rilevanti del romanzo, quelli che Stefania Convalle vuole sottolineare e mettere in risalto nel romanzo; il primo riguarda l’atteggiamento dei suoi personaggi nei confronti della vita. Mano a mano che si procede con la lettura conosciamo i pensieri più intini dell’autrice, pensieri che si basano su temi quali la maternità, la morte, gli affetti, le ansie e l’amore. Importante per Stefania Convalle è capire il significato che ogni evento della vita porta con sé.

L’altro protagonista del romanzo è il Destino e non potrei farvi capire l’importanza che questo ha per l’autrice se non tramite le sue stesse parole:


“Sto sorridendo e chissà, forse è vero, ma io mi sento nata
per scrivere e credi sia il mio Destino.
Tutta la mia vita ha fatto il suo corso portandomi qui,
la strada era segnata e, se ne prendevo altre, ecco che
arrivavano le bastonate per riportarmi su quella che era la Via.


Un romanzo intenso che aiuta il lettore ad indagare nell’abisso della propria anima, portandolo a chiedersi il significato della sua vita.

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“Il silenzio addosso” – S. Convalle

“Silenzio. Anche il silenzio è un linguaggio, difficile da capire,
ma forte e d’impatto che può penetrare muri spessi e ricoperti di edera.
Il silenzio parla e quello di Chiara era pieno di suoni soffocati”

Il silenzio addosso” è uno di quei romanzi che, una volta aperti, non riesci a chiudere prima di essere arrivato alla fine. Ho letto con avidità questo libro e ad ogni pagina ho provato emozioni nuove e diverse. Mi sono commossa molto e ho riflettuto sulla condizione umana, la mia e quella di chi mi sta accanto.

Il Silenzio Addosso è una storia umana, che racconta vite che si intrecciano secondo un senso che sembra quasi essere guidato dal destino. Stefania Convalle racconta, in questo libro, la storia di Chiara, una donna affranta, schiacciata dal peso di un dolore immenso: la perdita di un figlio.

Come superare una tragedia secondo Stefania Convalle

Per cercare di rifarsi una vita e superare, per quanto sia possibile, una tragedia così grande, Chiara decide di trasferirsi in una nuova città dove non conosce nessuno e, soprattutto, dove nessuno conosce lei e quello che le è successo. Qui incontra un’altra donna dal passato doloroso, Giulia, che le offre un posto di lavoro nel suo ristorante. L’incontro con Giulia si rivela una vera salvezza per Chiara e le due donne iniziano a supportarsi a vicenda, aiutate anche da altri personaggi che, nel corso della narrazione, fanno il loro ingresso.

Obiettivo del romanzo è parlare dell’essere umano, dei suoi dolori, del silenzio che ognuno si porta dentro, ma anche delle sue rivincite e della rinascita.

Il silenzio addosso” è un romanzo meraviglioso, emozionante e profondo che non lascia nulla al caso, ma che tutto viene spiegato e narrato in modo chiaro e diretto dall’autrice che si conferma un’ottima osservatrice delle emozioni e dei sentimenti degli esseri umani.

Chi sono

29 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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Esperto di sviluppo internazionale e diritti umani con le Nazioni Unite in Palestina, Haiti e in vari paesi dell’America Latina e dei Caraibi, Giuman ci porta in Honduras, nel giugno del 2009, quando il Presidente viene arrestato e detenuto dai militari per essere poi deportato in Costa Rica.

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