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Boicottato il Premio Letterario dedicato a Tiziano Terzani

Tiziano terzani

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Il premio letterario internazionale Tiziano Terzani? “Roba da comunisti”. Forte di questa sintesi, la giunta leghista che dall’anno scorso guida il Comune di Udine ha ridotto da 30mila a 10mila euro il contributo destinato al festival Vicino/lontano. La quindicesima edizione è in programma dal 16 al 19 maggio, ma al sindaco Pietro Fontanini e all’assessore alla Cultura Fabrizio Cigolot proprio non va giù questa rassegna dedicata allo scrittore, pensata nel 2004, pochi mesi dopo la sua morte, grazie all’intuizione di un gruppo di persone innamorate della cultura, riunite intorno al tavolo di una trattoria di Trieste insieme a Paolo Rumiz. Oltre 20mila presenze nella prima edizione, poi un crescendo in quelle successive. Con una giuria che annovera nomi del giornalismo italiano come Giulio Anselmi, Ettore Mo e Milena Gabanelli.

IL FESTIVAL LETTERARIO

Il Festival letterario di Udine Vicino/Lontano si tiene ogni anno, dal 2005, nel mese di maggio. Strettamente legato alla figura del giornalista e scrittore Tiziano Terzani, si pone come obiettivo quello di far discutere e stimolare la riflessione su argomenti cruciali legati al nostro orizzonte globalizzato. Il nome del festival “vicino” e “lontano” si riferisce alle distanze ormai inesistenti del mondo attuale, ma anche a un’ottica critica che ognuno di noi deve assumere per approcciarsi al mondo. All’interno di questa iniziativa viene consegnato il Premio Terzani, il premio che viene dato al miglior giornalista di reporter, dedicato proprio al giornalista fiorentino che ha saputo creare un ponte tra culture differenti.

CHI E’ TIZIANO TERZANI?

Nato a Firenze nel 1938 da famiglia modesta, Terzani riuscì a studiare e a laurearsi (con lode) in giurisprudenza alla Normale di Pisa. Come manager della Olivetti, ebbe occasione di viaggiare in tutto il mondo. Prima in Europa, poi in Asia e in Cina. Il suo primo reportage su L’Astrolabio raccontava della segregazione in Sud Africa. In California, alla Stanford University, imparò il cinese. Dimessosi dalla Olivetti dopo un’aspettativa per ragioni di studio, iniziò a girare tutta Europa alla ricerca di un lavoro da corrispondente. La risposta positiva arrivò da Der Spiegel allora diretto da Rudolf Augstein, con un contratto da free lance per la copertura del Sud-est asiatico.

Raccontò dal fronte la guerra in Vietnam, e cominciò a collaborare saltuariamente con l’Espresso e Il Giorno prima, poi con Il Messaggero e la neonata Repubblica. Nel frattempo iniziò anche a pubblicare libri per Feltrinelli. Riuscì finalmente a stabilirsi a Pechino agli inizi del 1980.

Si è spento quindici anni fa, nel 2004: la malattia, un tumore all’intestino, era diventata parte del suo percorso spirituale e intellettuale. Come corrispondente di una testata estera, inizialmente il suo lavoro non è stato molto conosciuto in Italia. I riconoscimenti sono arrivati solo in un secondo momento. 

MOTIVAZIONI DEL BOICOTTAGGIO

L’assessore Cigolot, leghista, prova a dare qualche motivazione, a mio avviso sterile e ideologica, della scelta di boicottare il Premio Letterario dedicato a Tiziano Terzani: “Terzani è diventato un Santo secolare, un oggetto di culto, complimenti a chi è riuscito a imporlo associandolo a un’idea di alta qualità come persona, della quale io fortemente dubito anche perché ci sono autorevoli esponenti che sull’analisi storica di Terzani avrebbero mosso più di qualche critica. Ne ho discusso con gli organizzatori. se questo è il modello che intendono portare avanti sono liberi di farlo, ma trattandosi di un’iniziativa sostenuta, su un totale di spesa di 280mila euro, con 192mila dalla Regione e 30mila dal Comune, sentiamo di dover esprimere considerazioni sulla progettualità sviluppata.” Ed infine chiude dicendo: “È di sinistra per le persone che lo frequentano, per gli inviti che fanno”.

Sebbene la poca simpatia per il giornalista da parte dell’assessore sembrerebbe sia l’unica motivazione dell’ingente taglio, la decisione gira anche intorno al devastato sistema economico fondato sul profitto, in quanto il premio non sia in grado di far da traino per l’industria turistica e non porti alcun vantaggio finanziario nelle tasche dell’amministrazione: probabilmente, per l’assessore alla cultura, i numeri delle ristampe dei libri di Terzani e quelli del pubblico del festival, 30mila persone circa, non sono abbastanza.

POLEMICHE E DELUSIONE 

ANGELA STUADE TERZANI

Le dichiarazioni stanno sollevando non poche polemiche, fra cui quelle della moglie di Tiziano Terzani, Angela Staude Terzani, garante dell’indipendenza del riconoscimento del Premio, la quale, delusa, replica sottolineando la sua contrarietà in merito alle decisioni prese: “È un peccato uccidere un’iniziativa del genere, personalmente sono offesa. Non è con un linguaggio così rozzo che si parla di Tiziano. Ma soprattutto non è vero, non si è mai fatta politica in quella sede” – continua Angela Terzani, cittadina onoraria di Udine. “Vogliono boicottare la manifestazione. Probabilmente la nuova giunta non vede un’utilità pratica e una ricaduta monetaria e turistica sul festival, ma in tutti questi anni è stato fatto un grande lavoro culturale e letterario, e questi tagli sono un segno di disprezzo per ciò che è stato fatto. Quello che afferma l’assessore su Tiziano non è serio, è demagogia, accettiamo le critiche, ma non in questo modo cialtrone e superficiale”.

I CITTADINI E LIBRAI

In questi giorni sono tanti i cittadini udinesi e i librai che stanno sostenendo Terzani, amareggiati per le asserzioni negative con cui il giornalista sta venendo mediaticamente bollato. Gli organizzatori del festival proveranno a tenere gli standard degli altri anni servendosi anche, dei 190mila euro, pochi spiccioli in effetti, destinati all’iniziativa dai fondi della Regione.

LO SCRITTORE E REPORTER RYSZARD KAPUSCINSKI

Il 5 dicembre del 2004, in occasione del primo incontro della Giuria del Premio letterario, lo scrittore e reporter polacco Ryszard Kapuściński espresse il senso del premio dedicato al ricordo di Tiziano Terzani: “Il ricordo di Tiziano Terzani mi è molto caro. Il nostro mondo, che dicono globalizzato, è invece fatto di molte province, di tante culture diverse. Tiziano Terzani con il suo lavoro di giornalista ha saputo davvero creare quel ponte tra le diversità e le differenze che poi dà modo anche agli altri di capire il mondo, un mondo che cambia velocemente e drammaticamente. Tiziano Terzani lo ha potuto fare perché sapeva guardare, i suoi occhi sapevano guardare nel modo giusto. E per questo Tiziano Terzani è stato un vero, importante testimone del nostro tempo. In tanti scrivono. Oggi siamo sommersi da un diluvio di parole, ma poco di quello che viene scritto rimarrà”.

CONCLUSIONE

Se sono una lettrice “forte” e ho imparato ad amare la lettura, il giornalismo e l’appassionata narrazione del mondo in ogni sua sfaccettatura, lo devo anche a Tiziano Terzani che con i suoi libri ha contribuito ad arricchire il mio bagaglio culturale e umano.

L’opinione di Fabrizio Cigalon è fin troppo azzardata, considerando che Terzani nella sua vita da reporter e giornalista, è sempre stato critico riguardo alle dittature comuniste (ndr. leggi “La porta proibita” e “Buonanotte Signor Lenin”) e il suo pensiero è quello di un giornalista che fece dell’obiettività un dogma da cui non prescindere.

Chi sono

29 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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[SEGNALAZIONE]: “Al presente, tutto”

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