Cari lettori, oggi vi parlo del romanzo “Le ombre delle verità svelate” di Giovanni Margarone, edito dalla casa editrice Kimerik.
L’AUTORE
Giovanni Margarone è un autore poliedrico, infatti alla sua passione per la scrittura affianca anche discipline quali la filosofia e la musica, fonti di grande ispirazione per l’autore.
I suoi libri, e anche questo di cui vi parlo oggi, possono essere considerati romanzi di formazione in quanto i suoi personaggio compiono, durante la storia, una sorta di evoluzione ed è fortissima la componente introspettiva. Da lettrice apprezzo moltissimo l’elemento introspettivo perché mi fa entrare in contatto con i personaggi e mi coinvolge totalmente nella storia.
LA TRAMA IN BREVE
“Le ombre delle verità svelate” è un romanzo nel quale compaiono diversi personaggi. Il primo che incontriamo è Gianni, un orfano siciliano che ha fatto fortuna in Irlanda con la sua arte. Gianni riceve un misterioso invito a presentarsi a Cuneo, il termine misterioso è azzeccato, infatti a Gianni non viene comunicato il motivo di tale invito.
Da cui parte la storia di Gianni che, inevitabilmente, va a contrarsi e intrecciarsi con quella degli altri personaggi del romanzo.
In questo modo, facciamo la conoscenza di Luigi che nel Piemonte del dopoguerra ha costruito un impero economico basato su un temperamento egoista e spregiudicato, ma incontriamo anche Costanza, diametralmente opposta a Luigi e più simile a Gianni. Costanza cresce in Friuli circondata dall’amore dei genitori co i quali ha un ottimo rapporto. La sua vita, però, viene sconvolta dal terremoto del 1976 che la lascerà orfana e la costringerà a ricominciare tutto da capo.
E’ proprio su queste storie, quelle di Gianni, Luigi e Costanza che si allunga l’ombra della verità. Giovanni Margarone mostra un’ottima capacità di mantenere il “segreto” della verità fino alla fine del romanzo, quando esso vene svelato al lettore che, coinvolto dalla storia, rimarrà sorpreso e senza parole.
ALCUNI PERSONAGGI IMPORTANTI
Vi sono poi altri personaggi importanti, come ad esempio Pietro che risulta essere una sorta di confessore per Gianni. Gianni incontra Pietro in stazione a Dublino e a lui racconta, sfogandosi e liberatori da un peso, la sua sofferente condizione di orfano. E’ proprio vero che certe volte l’essere umano ha bisogno solo di qualcuno che lo ascolti e gli offra una spalla su cui piangere e poco importa se questa persona è un amico, un familiare o uno sconosciuto, come nel caso di Pietro.
Ma Gianni è anche protagonista di un percorso particolare, proprio grazie all’incontro di altri personaggi. A causa della sua condizione di orfano, Gianni fatica ad instaurare relazioni positive con le persone che lo circondano. Questo è visibile specialmente nei rapporti con mastro Gaspare, con la suafidanzata Chiara e l’amico Giuseppe. Questi tre personaggi sono stati inseriti dall’autore in modo “tattico” e preciso, come facessero parte di un progetto e percorso terapeutico per Gianni.
CONCLUSIONE
Da lettrice e da “tecnica”, non ho potuto non notare uno stile narrativo particolare, che difficilmente si incontra negli autori dei nostri giorni. Questo romanzo è indubbiamente caratterizzato da un forte intreccio che rimane tale fino alla fine della storia, quando viene raggiunto un equilibrio narrativo tale da coinvolgere e appassionare il lettore.
In questo senso si nota nell’autore una spiccata attenzione verso la letteratura ottocentesca russa, francese e tedesca, in particolare, Dostoevskij, Proust, Goethe, Tolstoj, Prevost, Balzac; senza dimenticare i riferimenti al novecento italiano, nelle figure, fra gli altri, di Svevo, Cassola, Calvino e Cesare Pavese.
Qui sotto trovate l’intervista telefonica che ho avuto il piacere di fare con l’autore, Giovanni Margarone. Basta cliccare su PLAY!
Chi sono
31 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma e Tessa. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.
Valerio Vecchi, autore e conduttore tv, torna sul panorama editoriale dal 20 dicembre con il suo terzo libro dal titolo “Come la cerva anela ai corsi d’acqua”. Vecchi si propone con un libro incentrato sulle relazioni e la Chiesa, affidando la prefazione a don Cesare Silva, parroco del Duomo di Vigevano, e il contributo finale a chiusura del volume alla scrittrice e giornalista Isa Grassano, che collabora con diverse testate nazionali.
Cari Amici, oggi intervisto per Voi Klaus Bellavitis. Ho conosciuto Klaus Bellavitis in occasione di un comune concerto al Teatro Parioli di Roma, diversi anni fa, prima della pandemia, e sono rimasta colpita dalla sua tecnica di improvvisazione, dallo stile eclettico e dalla genialità musicale, per questo motivo ho deciso di raccontare a Voi, cari lettori di LeggIndipendente, il suo progetto “ritratti” e di farvelo conoscere meglio.
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