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Si chiama Andrea

Autore: Gian Luca Favetto

Editore: 66THAND2ND

Categorie: Libri

Cari lettori, oggi vi parlo di un romanzo sorprendete che sviscera l’arcana questione dell’identità: “Si chiama Andrea” di Gian Luca Favetto, edito da 66THAND2ND.

LA TRAMA IN BREVE

Andrea ha avuto un’infanzia quasi felice, dei nonni affettuosi, una madre che è «l’incarnazione del sublime» e un padre che da sempre coltiva una certa arte della fuga. Andrea ha degli amici coi quali impara a leggere il mondo e amanti con cui il mondo lo assaggia. E ha un lavoro: l’agente immobiliare, direbbero in molti, anche se non cerca case adatte ai clienti. Andrea cerca abitanti adatti alle case che sceglie perché le case sono la metafora migliore per ognuno di noi. Andrea, infatti, in un giorno dei suoi sedici anni, si scopre un noi, un luogo di personalità multiple che, come sul proscenio di un teatro, si affacciano per reclamare spazio e condurre la loro e la sua esistenza, quando il direttore d’orchestra è stanco o sovrappensiero. In questa commedia umana a tratti poetica a tratti inquietante e nera, Favetto racconta la forza latente dei passaggi di stato, costruendo un personaggio unico e molteplice che con una vita ne abbraccia molte o forse infinite. Quelle che sono e quelle che sono state. Perché Andrea è un essere umano. Come tutti.

ANDREA

Il romanzo di Gian Luca Favetto riflette sulla questione, antica quanto complessa, dell’identità e questo aspetto è visibile fin dal titolo: Andrea è il nome del personaggio protagonista. Si tratta di un maschio o di una femmina? Nonostante i tanti detrattori, ormai da anni in Italia è consentito per legge attribuire il nome “Andrea” ad una bambina, inoltre, in molti paesi europei ed extraeuropei questo nome è sempre stato associato ad entrambi i generi.

Gian luca Favetto gioca con questa ambiguità per tutto il primo capitolo del libro, evitando di utilizzare pronomi, declinazioni e concordanze di genere per lasciare il lettore nell’atroce dubbio sull’identità di genere del/della protagonista!

Dal secondo capitolo in poi il mistero viene svelato e scopriamo che Andrea è una femmina. In questo racconto seguiamo la vita di Andrea, dall’infanzia all’età adulta ed il lettore capisce che la questione dell’identità, elemento sul quale Favetto ha basato il suo romanzo, non riguardava in realtà il genere in sé della protagonista, bensì ad un’infinità di voci e presenze che Andrea sente ribollire sotto la sua pelle.

IDENTITA’ MULTIPLE

Durante l’adolescenza, Andrea si scopre portatrice di personalità multiple le quali reclamano tutte un loro spazio chiedendo di vivere la loro propria esistenza.

Questo subbuglio di personalità e generi si manifesta in modi molto diversi. Una delle tante personalità di Andrea è Mariobianchituttoattaccato, uomo etero che vuole frequentare le donne, anche Elide, altra personalità è etero ed essendo donna vuole frequentare gli uomini. Carmen, invece, è trans e apprezza entrambi i generi.

E ANDREA?

Se l’adolescenza è un periodo complicato, nel quale umori e ormoni giocano brutti scherzi, per Andrea questa fase dell’esistenza è ancora più difficile perché cresce e giunge alla maturità con una polifonia di voci dentro la sua testa che le fanno provare sentimenti e desideri contrastanti: potrebbe innamorarsi di Tibault, il suo migliore amico del liceo, ma anche Sami, la sua compagna dichiaratamente gay, esercita un’attrazione particolare su Andrea.

CASA DOLCE CASA

In tutto questo frastuono di voci e di scontro di personalità, Andrea ha una sola certezza: le piacciono le case, forse perché in qualche modo è lei stessa una casa, una sorta di contenitore di molteplici vite.

Per questo motivo, dopo aver terminato il liceo si dedicata all’attività di agente immobiliare, ma non può farlo nel modo classico: trovare la casa giusta per le persone. Lei che sente le voci provenire dalle case, che parla con esse e sente che queste hanno un’anima, è determinata a “trovare le persone giuste per le case” perché proprio come succede alle identità che vivono nella sua mente e sotto la sua pelle, non sono loro a scegliere la casa, ma la casa ha scegliere loro.

CONCLUSIONE

Ogni tanto pensava al suo nome, Andrea. Il mio nome sono io, pensava.
Sono è la prima persona singolare del presente indicativo del verbo essere.
E’ anche la terza persona plurale. E io è una parola ambigua, dentro si nascondono in tanti.
Se si nascondono bene è difficile trovarli”.

Si chiama Andreadi Gian Luca Favetto è un romanzo complesso, dinamico e infinitamente sfaccettato. E’ una commedia umana a tutti gli effetti e in essa l’autore racconta il potere, latente ma presente, dei passaggi di stato. Lo fa costruendo un personaggio unico, ma molteplice al tempo stesso. Quello di Favetto è il racconto dell’adolescenza, delle amicizia e degli amori di Andrea. Perché, in fondo, Andrea è una persona uguale a tutti noi.

Chi sono

29 anni, blogger, agente letteraria e mamma di Gemma. Credo fermamente nella bibliodiversità e nelle realtà editoriali indipendenti, le quali spesso nascondono perle di cui pochi sono a conoscenza.

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